Brioni, infrastruttura a nuovo

26,6 milioni di kune per la ricostruzione della rete di canalizzazione e del sistema di rifornimento idrico

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Brioni, infrastruttura a nuovo

A nulla valgono la bellezza e la storia di un Parco nazionale come quello dell’arcipelago delle Brioni, se la civiltà non ha compiuto il suo in termini di costruzione di reti infrastrutturali indispensabili non solo alla presenza umana nel paradiso insulare, ma anche alla sostenibilità ambientale. Con tanto di rispetto per quanto lasciato dal grande Paul Kupelwieser, adesso, non basta più. E ieri mattina nella sede municipale di Pola si è deciso di procedere a titolo di miglioramento delle condizioni di gestione comunale del Parco per assicurarne uno sviluppo a lunga scadenza proprio sulla base di importanti opere di costruzione, ricostruzione e recupero infrastrutturale. Con la sottoscrizione dell’Accordo relativo alla (ri)costruzione della rete della canalizzazione (che è praticamente inesistente) e dell’ormai desueto sistema di rifornimento idrico è stata siglata l’assegnazione di ben 26,6 milioni di kune da mettere a frutto nei prossimi 3 anni. Essendo il parco tutelato a livello nazionale, residence storica per capi di Stato, che tenta anche di non uscire dal percorso del turismo elitario, la parte da leone viene sostenuta dal bilancio statale da cui saranno attinti 24 milioni di kune, mentre la parte rimanente di 2,6 milioni verrà sostenuta dalla Città di Pola attraverso le sue municipalizzate.

Tutto finito entro il 2021

L’iniezione finanziaria a favore delle Brioni è stata garantita alla cerimonia di apposizione delle firme alla quale hanno preso parte Zoran Đuroković, direttore dell’ente nazionale delle acque, Boris Miletić, sindaco di Pola, Marno Milotić, direttore del Parco nazionale, affiancati da Dean Starčić, direttore della “Vodovod” e Igor Stari, direttore di “Pragrande”. Si tratta delle due municipalizzate che dovranno provvedere alla stesura dei progetti indispensabili alla costruzione delle infrastrutture in maniera tale da garantire la prestazione e la gestione di servizi di smaltimento e di rifornimento idrico pienamente in regola sotto ogni aspetto tecnico.e tecnologico-sanitario. Entro il 2021, l’impresa di costruzione infrastrutturale sulle isole dovrà essere del tutto completata.

La tutela ambientale

“Si parla di un intervento – ha specificato Miletić – su un territorio di grande pregio e valenza e pertanto, la ragione principale per cui vanno eseguite queste costruzioni è la salvaguardia ambientale. In partenariato con l’ente nazionale delle acque possiamo fare quanto necessario per migliorare la situazione esistente.” E come spiegato da quest’ultimo, il contributo polese concorre a completare gli interventi infrastrutturali di smaltimento e depurazione delle acque da canalizzazione che riguardano la zona di Pola nord (Stignano, Fasana, Peroi), area dirimpettaia alle isole, parimenti finanziati mediante contributo principale dell’ente nazionale delle acque. Lodando la buona collaborazione con l’autonomia locale, Zoran Đuroković ha segnalato che gli interventi in loco delle Hrvatske vode sono dettati dal ministero alla Tutela ambientale e all’efficienza energetica da cui è stato richiesto un giro di ricognizione in tutte le aree con status di parchi sotto tutela. La missione della manutenzione e della ricostruzione delle canalizzazioni e delle reti idriche è dunque estesa a livello di nazione, e, anche le Brioni figurano nel pacchetto. Dopo il sopralluogo sulle isole, Đuroković, si è detto convinto che l’attuale situazione infrastrutturale sia del tutto insoddisfacente e inadeguata alla pianificazione del futuro turistico del luogo. Pertanto, entro tre anni, il terreno insulare va dettagliatamente esaminato per poi poter procedere con la stesura della documentazione progettistica indispensabile all’opera di costruzione.

Un punto a favore delle isole

A questo punto la faccenda può far paura. Costruire alle Brioni? Fugando i timori, il direttore del Parco, Marno Milotić ritiene che questa sottoscrizione rappresenti un grande punto a favore delle isole dalle infrastrutture mancanti, vecchie o inadeguate, problema pluriennale che verrà risolto rispettando la configurazione ambientale, scegliendo percorsi di stesura della rete sotto strade e sentieri già esistenti, evitando di fendere le aree silvestri e archeologiche, nonché preferendo i tracciati attraverso le distese erbose. Tutto da pianificare, in ogni caso.

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