Boris Miletić: «L’Istria non vive soltanto di turismo»

Intervista al candidato indipendente a presidente della Regione

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Boris Miletić: «L’Istria non vive soltanto di turismo»
Boris Miletić. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Alle Amministrative del 18 maggio Boris Miletić va a caccia del secondo mandato a presidente della Regione istriana. Al primo è stato eletto come rappresentante della Dieta Democratica Istriana, partito che ha lasciato podo dopo la consultazione elettorale. Ora corre da solo a capo di una lista indipendente. Vediamo quello che ci ha detto a pochi giorni dal voto.

In qualità di presidente in carica della Regione istriana, la sua è stata giocoforza una campagna elettorale diversa da quella di coloro che potremmo definire sfidanti. Su cosa ha puntato maggiormente?
Da buon principio la mia campagna è stata propositiva, all’inizio ho presentato ai cittadini dell’Istria i programmi per i prossimi quattro anni, ma ha anche approfittato dell’occasione per tracciare un bilancio del mandato che va a concludersi presentando quanto fatto in questo periodo. Le cose realizzate sono uno dei motivi per i quali ho deciso di ricandidarmi. Penso che la cosa più importante nella campagna elettorale sia presentare quanto si pensa di realizzare. Poi ho presentato all’opinione pubblica le persone che fanno parte della mia campagna elettorale e che compaiono sulla lista per la composizione dell’Assemblea regionale. Si tratta di 37 persone onorevoli e rispettabili che si sono realizzate nella vita e che non chiedono niente per sé stesse ma che vogliono mettere a disposizione il proprio sapere e la propria esperienza per il benessere e lo sviluppo dell’Istria. Tra queste è inclusa anche la candidata a vicepresidente Gordana Antić che si è fatta valere nel settore pubblico-sanitario.

Quattro anni fa ha conquistato il mandato per il rotto della cuffia. Che cosa prevede per quest’anno?
Primo o secondo turno, per me non fa troppa differenza. Alle elezioni per il sindaco nel 2009 ho vinto al primo turno, nel 2013 mi sono imposto al ballottaggio, nel 2017 nuovamente al primo turno, nel 2021 di nuovo al ballottaggio. La cosa importante è presentare bene i programmi e le persone nelle liste e poi saranno i cittadini a decidere chi merita la loro fiducia.

Allo stato attuale delle cose è ipotizzabile che nessuna delle liste avrà la maggioranza in Assemblea, cosa mai in discussione nei precedenti mandati. Sarà ora più difficile mettere in pratica le decisioni del presidente della Regione?
In questo mandato ho dimostrato di essere un presidente della Regione che unisce le persone senza giudicarle per la loro appartenenza partitica. Ho avuto un’ottima collaborazione con tutti, anche con i sindaci che fanno parte di qualche formazione partitica. Ciò non deve essere un ostacolo. Un presidente deve collaborare con tutti coloro che hanno la legittimità di rappresentare i cittadini. Contemporaneamente bisogna collaborare con le istituzioni statali, con l’Ufficio del presidente della Repubblica, con quello del capo del governo e con tutti i ministeri. Per quel che riguarda la maggioranza nell’Assemblea regionale va detto che i rappresentanti del potere esecutivo propongono delibere che a loro avviso sono indirizzate verso il benessere di tutti i cittadini. E ogni consigliere in Assemblea presta giuramento in base al quale farà gli interessi dei cittadini. Per questi motivi non credo che avrò problemi. Credo che le decisione prese per migliorare la qualità della vita dei residenti verranno appoggiate indipendentemente dall’appartenenza partitica.

Se eletto, quale sarà la prima sfida che affronterà?
Subito all’inizio del mandato proporrò cambiamenti e modifiche al Piano territoriale della Regione che contiene le disposizioni per quel che riguarda il settore energetico, la gestione dei rifiuti, le risorse idriche. È cosa nota che la Regione litoraneo-montana e quella istriana sono state le prime che hanno soddisfatto le direttive europee nel campo della gestione dei rifiuti. È da tempo che propongo che le Città e i Comuni entrino nella struttura proprietaria e dirigenziale del Centro per la gestione dei rifiuti di Castion. È l’unica strada percorribile affinché le aziende municipalizzate lavorino assieme per fare sì che il volume e il tipo di rifiuti che vengono conferiti siano nella norma. Il problema Castion si manifesta durante l’alta stagione. La sua capacità annuale è di 90mila tonnellate e ne vengono conferite complessivamente 70mila. Il problema è che d’estate può venire consegnato un massimo di 390 tonnellate al giorno. Se le municipalizzate alla gestione dei rifiuti rispettassero questo tetto il problema sparirebbe.

In Istria il settore turistico va a gonfie vele, ma sembra che si produca sempre di meno…
L’Istria è una Regione turistica e qui non ci sono dubbi. Facciamo registrare 5 milioni di arrivi tra turisti nostrani e stranieri che realizzano 30 milioni di pernottamenti. Si tratta di un settore importante per la Regione, ma anche per lo Stato in quanto siamo leader in questo campo. Ma non bisogna dimenticare che è sviluppata pure l’industria manifatturiera. Nelle zone imprenditoriali abbiamo un grande numero di piccoli e medi imprenditori che creano un valore aggiunto. Parallelamente è sviluppato pure il settore IT, molto importante in futuro. Non dobbiamo poi dimenticare gli artigiani, i pescatori che pure contribuiscono al prodotto interno lordo. Ciò sta indicare che non tutto è legato al turismo anche se si ha la percezione che sia l’industria dell’ospitalità a dominare.
Per quel che riguarda il turismo, nell’alta stagione siamo ormai ai massimi per quel che riguarda il numero di visitatori. Quello su cui bisogna puntare è la bassa stagione per avere un turismo di rilievo per 365 giorni all’anno. D’estate il numero di ospiti sarà sempre elevato in quanto siamo facilmente raggiungibili dai vacanzieri tedeschi, austriaci, sloveni che qui trascorrono le vacanze estive. Nella bassa stagione è necessario puntare sulle manifestazioni sportive, sugli eventi eno-gastronomici, sul turismo sanitario. Per quel che riguarda il turismo va anche detto che si è sviluppato molto pure nell’entroterra che nel 2024 ha fatto registrare 3 milioni di pernottamenti, mentre anni fa i numeri erano insignificanti. Questa è una via da percorrere.

Nella sua lista per l’Assemblea regionale ci sono diversi nomi di spicco della Comunità Nazionale Italiana…
Come comunità dobbiamo tenere conto della presenza della Comunità nazionale italiana autoctona. Anche per questo abbiamo offerto un posto nella lista a persone rispettabili di nazionalità italiana. Anche in questo mandato abbiamo fatto passi avanti per quel che riguarda il bilinguismo e in quest’occasione vorrei ringraziare la mia vice Jessica Acquavita per l’ottima collaborazione. Dobbiamo avere a cuore la comunità nazionale italiana che fa parte della nostra identità e della nostra cultura. Sono soddisfatto di quanto fatto negli ultimi quattro anni e sono sicuro che nel prossimo mandato sapremo fare ancora di più.

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