Bollette dei rifiuti. I conti non tornano

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Bollette dei rifiuti. I conti non tornano

Code agli sportelli dell’azienda polese per la nettezza urbana “Pula Herculanea”. No, non è ressa, e non ci si fa strada a suon di gomitate, in verità nessuno osa fiatare nell’attesa, ma il malcontento è nell’aria e bastano poche domande per convincere i cittadini incolleriti a sbottonarsi. Sta di fatto che i costi dei servizi di rimozione, trasporto e smaltimento della spazzatura sono aumentati di due, tre e quattro volte a seconda delle condizioni abitative delle famiglie e dei proprietari di case e alloggi. Anticipando la riforma del servizio, la società aveva ipotizzato scenari per cui in taluni casi le bollette sarebbero state inferiori in paragone al vecchio tariffario. E invece non soltanto queste rosee previsioni non si sono avverate, ma al danno si è aggiunta anche la proverbiale beffa.

Inquilini… arrotondati

In primo luogo, la bolletta prima era bimestrale e ora sarà mensile, ma non per questo la tariffa si dimezza, anzi. In tutti i casi l’importo sale a seconda del volume della spazzatura prodotto e della frequenza degli svuotamenti dei cassonetti, che in mancanza di strumenti di valutazione migliori si misurano ancora in base al “numero di inquilini per utenza”. In terzo luogo gran parte degli anziani soli, vedove o vedovi, che hanno omesso di compilare il famoso modulo e rispedirlo al mittente con la dichiarazione del numero degli inquilini per abitazione, si sono visti recapitare bollette che superano di quattro, cinque volte la tariffa della vecchia bolletta, mentre l’aumento sarebbe dovuto ammontare a non più del 90% (sic!). Il motivo è presto detto: non avendo avuto risposte dall’utenza, i contabili e gli amministratori dell’azienda hanno “arrotondato” il numero degli inquilini per abitazione alla fascia media dai 3 ai 5 abitanti per appartamento e così la bolletta si è miracolosamente quadruplicata invece di “raddoppiare soltanto”.
Appartamento i villa?
Che cosa ci raccontano gli utenti in coda agli sportelli? Dietro a ogni bolletta pare esserci una storia diversa. C’è la coppia di coniugi anziani domiciliati in Germania con la seconda casa a Pola che ci dice: “Non abbiamo problemi a pagare, ma vede, con questo rincaro ci costringono a versare 113 euro l’anno, mentre in Germania si paga appena un qualche spicciolo in più, qualcosa come 134 euro, con la differenza che a Pola ci passiamo poche settimane mentre il resto del tempo lo si trascorre di là. Non so che cosa dire, ma mi sembra che qua i calcoli non tornino”. Altro caso di un utente domiciliato fuori città, una signora di mezza età che vive a Zagabria e trascorre le vacanze a Pola, nell’appartamentino avuto in eredità dal padre: “Guardi che non si tratta mica di una villa, sono 40 metri quadrati d’appartamento che, essendo tecnicamente una seconda casa, soggiacciono a una miriade di tributi locali o statali, tra tasse, sovrattasse e spese fisse, sia che la dimora sia abitata o meno. Ora si aggiunge anche questa esorbitante bolletta annuale dei rifiuti. Ho la sensazione che in Istria ci facciano pagare anche l’aria. Non dico che Zagabria sia meno costosa, anzi: la capitale è certamente campionessa nello stabilire tributi superflui, ma ora mi rendo conto che nemmeno l’Istria scherza. Per venirne a capo mi sono messa ad affittare. Non volevo, ma non mi conviene tenerlo vuoto l’alloggio: ci rimetto. Così non ci guadagno granché ma almeno non ci rimetto”.

Tutto troppo caro

Una terza signora, in pensione da diversi anni, ci confessa che la dichiarazione non l’ha fatta perché all’epoca della diffusione del documento era in viaggio: “Ero fuori città e non ne sapevo niente né di bollette, né di dichiarazioni, né di rincari. Poi è capitato quello che è successo a molti: in casa sono sola, e anzi spesso non c’è nessuno, ma la tariffa che mi è stata attribuita è quella della fascia media e cioè del nucleo familiare dai 3 ai 5 membri. Con una differenza di prezzo tutt’altro che insignificante. Poi c’è questa sensazione che tutto costi semplicemente troppo o che si paghi anche quello che non si dovrebbe. Vede io sono nata in Georgia, in una città turistica sul Mar Nero, dove possiedo un appartamento che in mia assenza non mi costa un centesimo. In Croazia è diverso: qua ci sono spese fisse a prescindere dai consumi, e sono sempre più elevate. Non mi pare molto corretto questo modo di tassare i cittadini”.

Apertura straordinaria

Che sia corretto o meno, il tariffario è frutto di una riforma del servizio seguita alla messa in funzione del nuovo impianto di trattamento dei rifiuti di Castion. Per correzioni, dichiarazioni, osservazioni e ricorsi in questa fase di rodaggio del nuovo sistema, la società della nettezza urbana ha prolungato l’orario di lavoro dei suoi sportelli di assistenza all’utenza. Dal 17 al 21 settembre gli impiegati riceveranno i clienti dalle 7 alle 19. Si calcola che entro la fine della settimana la calca degli utenti andrà scemando per rientrare completamente. In alternativa è possibile avere informazioni anche per via telefonica. I numeri riservati ai clienti sono i seguenti: (052) 638-406, 638-407, 638-408 e 638-409.

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