«Benvenuti, Velkommen, Willkommen» Una festa in musica tra amici europei

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«Benvenuti, Velkommen, Willkommen» Una festa in musica tra amici europei

“Benvenuti, Velkommen, Willkommen”: mai sul palcoscenico della Comunità degli Italiani di Pola era apparsa una scritta del genere. Cortesia trilingue rivolta ai convenuti in un’occasione più unica che rara: due ore di concerto con espressioni canore scaturite da tre culture diverse: italiana, svizzera e norvegese. La lontananza geografica è stata cancellata l’altra sera con il linguaggio universale della musica e senza rinunciare all’orgoglio di poter mettere in primo piano le colorite specificità e molteplicità dei rispettivi melos locali. Stavolta le forze di casa – la corale mista e l’orchestra mandolinistica della “Lino Mariani” – hanno ottenuto rinforzi dalla nazione elvetica, grazie al suo Gemischter Chor Stilli, e da quella scandinava che ha inviato a Pola il suo coro virile Grunerlekken Mannskor. Compagini diverse per tipologia di repertorio, ma che come le nostre hanno dimostrato di saper condividere con il medesimo estro e impegno amatoriale un’identica e autentica passione per il canto corale e per la musica. Il pubblico ha avuto l’opportunità di udire, ritmare e conoscere dal vivo un pot-pourri di saggi e tradizioni musicali in un ambiente amichevole e aperto al brindisi finale. Davvero piacevoli momenti di ascolto, resi possibili grazie a un più che proficuo rapporto di collaborazione stabilito tra la Società artistico-culturale Lino Mariani di Pola e l’agenzia tedesca Music&friends, che con il suo responsabile, Wolfgang Buchmann ama scendere in campo europeo, radunando e unendo in medesime occasioni concertistiche musicisti di diverse nazioni. A esibire e a difendere per primi i colori della bandiera dell’italianità e della polesanità, la mandolinistica diretta da Klara Cerin con “O sole mio”, il “Valzer n.ro 2” di Dmitrij Šostakovič, seguito da un’ardente composizione di canzoni napoletane per poi arrivare al culmine con il coro misto, l’accompagnamento alla fisarmonica di Anamarija Lovrečić e il cavallo di battaglia della “Mariani”, rappresentato dal “Canzoniere polesano” (arr.di Nello Milotti), che chiude con il meraviglioso inno dell’Arena e del “Polesan sicuro”.

Subito dopo si è partiti per Oslo, dal cui vecchio quartiere popolare di Grünerløkka nasce nel 1935 la lunghissima tradizione della corale maschile. Energici, simpatici, pieni di verve spiccatamente nordica il Grunnerlekken Mannskor, composto da una ventina di elementi, si è dimostrato un coro ben disposto a piccoli gesti coreografici, suggestioni e parole, orchestrate dalla bacchetta del maestro Jon Harthung (allegramente dedito agli schiocchi di dita e di guancia). Dopo aver proposto un’introduzione inglese “The GMK song – Side by side” e l’internazionale saluto “Hello Dolly”, si è passati a “Sangerhilsen” di Edvard Grieg, all’inno nazionale norvegese “Ja vi elsker”, alla descrizione musicale dell’estate scandinava “Oslosommer”, alla canzone “Hovedoen” dedicata all’omonima isola di un Fiordo teatro, di leggende erotiche e storie sconce per sfociare in finale con il fiume “Akerselva”, amatissimo dai norvegesi nonostante lo scempio compiuto dall’industria inquinante.
Ha dato loro il cambio la Gemischter Chor Stilli, compagine di 25 coristi, nata nel villaggio di Stilli (tra Basilea e Zurigo) nel lontano 1930, anch’essa come formazione maschile che però, non resistendo al fascino femminile, si è trasformata in mista. La loro esibizione, diretta dal maestro Dieter Studer, si è rivelata squisitamente poliglotta alla pari dell’impeccabile presentazione di serata (in italiano, tedesco e inglese) di Vito Paoletić, vicepresidente della “Lino Mariani”. Il canzoniere elvetico ha regalato ben dieci brani dal volkslieder popolare, al pop&rock e tradizionale, omaggiando le lingue di tutti e tre i Cantoni: tedesco, tedesco svizzero, francese, italiano e romancio. Per pluritonalità di suoni, i canti imitanti lo stile jodel a più voci, le polifonie miste a frasi musicali briose, la pienezza di voci, sarebbe bastata anche la sola Svizzera a tenere un concertone tutto suo. Dulcis in fundo l’esibizione più massiccia, diretta dalla maestra Ileana Pavletić Perosa a corali riunite con il brindisi di compare Turiddu” “Viva il vino spumeggiante” (Cavalleria rusticana). Ottimo sbocco per la festicciola di chiusura preceduta anche da regali e omaggi floreali di buon compleanno, tra cui quello consegnato dalla presidentessa della “Lino Mariani”, Loretta Godigna al corista novantenne della compagnia norvegese.

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