
Riportare il verde in città per ridurre l’impatto ambientale e combattere l’inquinamento dei centri urbani: questo il grande obiettivo del processo di forestazione urbana che si fa sempre più necessario nelle nostre città. La natura deve ritornare ad essere protagonista del paesaggio urbano e per farlo è utile rivalorizzare le aree verdi già presenti oltre che crearne di nuove. A Pola lo hanno capito. Lo dimostrano le diverse proposte di intervento e i progetti di forestazione urbana promossi dall’attuale amministrazione cittadina, che negli ultimi tre anni ha piantato qualcosa come mille nuovi alberi. Altre nuove iniziative e progetti di sviluppo di aree verdi urbane e periourbane ideati dalla Città di Pola sono stati ammessi ai finanziamenti statali. L’amministrazione Zoričić riceverà dal Fondo per la tutela dell’ambiente e l’efficienza energetica quasi 789mila euro da destinare alla creazione di un parco all’Idroscalo e di un nuovo filare di alberi lungo la circonvallazione, all’inverdimento del grande parcheggio pubblico di Verudella, la sistemazione delle aree verdi di via Palisa e di via delle Brigate d’Oltremare, la creazione di nuovi orti urbani a Monteparadiso, l’installazione di pensiline verdi e di fontanelle in diversi punti della città e altro ancora. Dunque, una pubblica amministrazione dichiaratamente green non poteva che opporsi all’abbattimento di una decina di piante in via Mate Balota: nove bagolari e un lauroceraso. La domanda di autorizzazione per il loro abbattimento è stata presentata dalla Uljanik Standard, proprietaria di una delle due particelle catastali (la seconda è di proprietà della Città) su cui si trovano gli alberi. La società polese è inoltre proprietaria di un vecchio stabile (l’ex ostello per gli operai), la cui staticità, sostengono i titolari dell’Uljanik Standard, sarebbe stata compromessa dalle radici delle piante “incriminate”. Radici che, dicono i vertici dell’azienda, avrebbero danneggiato anche le vicine tubature della rete fognaria. Inoltre, la società avrebbe giustificato la sua richiesta affermando che le piante sarebbero malate e a rischio caduta. Non convinta dalle motivazioni presentate dall’Uljanik Standard, l’amministrazione cittadina ha invitato i responsabili dell’azienda a richiedere il parere di un esperto, e così è stato. Tuttavia, Željko Zgrablić, l’esperto scelto dall’Uljanik Standard, ha concluso che i danni all’immobile sarebbero stati provati sì dalle piante, ma anche dalla presenza di una falda acquifera nel terreno dell’edificio, dall’incuria e dall’omesse manutenzione dello stabile negli anni precedenti. Alla stregua di quanto emerso dallo studio e tenuto conto del fatto che la società intenda comunque abbattere la palazzina e costruire qualcos’altro al suo posto, la Città di Pola ha deciso di negare all’Uljanik Standard l’autorizzazione ad abbattere i nove bagolari e il lauroceraso.
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