
Ultimamente i cittadini sono soliti a trascorrere il tempo libero in riva al mare accusano reazioni cutanee allergiche diffuse, dovute, molto probabilmente, all’acaro rosso puntiforme Trombicula autumnalis. Così sostiene l’ingegnere sanitario ed entomologo Nediljko Landeka, responsabile del Dipartimento di derattizzazione, disinfestazione e disinfezione dell’Istituto regionale di salute pubblica. Negli ultimi dieci giorni sono aumentati infatti i casi di allergie cutanee simili a punture con arrossamenti lungo la costa istriana meridionale tra Fasana e Medolino. L’acaro “autunnale” detto trombicula – dice l’esperto – è presente in Regione negli ultimi 15 anni in misura minore o massiccia a seconda delle condizioni atmosferiche. Non l’insetto adulto, ma le sue larve possono produrre in contatto con la pelle arrossamenti, prurito e fastidi di questo genere in presenza di umidità e temperature notevolmente elevate, come succede appunto quest’estate.
La trombicola adulta s’annida in ambienti caldi come la sterpaglia, erba alta e rami secchi dove si nasconde per deporre le uova sul suolo umido. La femmina depone fino a 15 uova al giorno e nella fase dello sviluppo successiva le sue larve continuano a maturare traendo nutrimento da ospiti animali (ma l’uomo lo è solo occasionalmente). Il ciclo si compie ogni 50-70 giorni, fino a 15 volte l’anno. Dalla prima puntura alla reazione cutanea passano anche 24 ore. Già l’insetto adulto è piccolissimo, ma le sue larve, dotate di tre paia di zampe, sono microscopiche (220 micron) ed è inutile cercare di aguzzare la vista per trovarle sulla propria pelle: non si vedono e basta. Diversamente dagli altri parassiti che succhiano il sangue, come le zecche e le pulci, la larva s’imprime nell’epidermide sciogliendone le cellule con la propria saliva per risucchiarla così arricchita di nutrienti. Una volta che il pasto è terminato, abbandona l’ospite per ritornare sul suolo dove trascorre le prossime 5 o 6 settimane nella forma di sviluppo successiva della ninfa a quattro paia di zampe. A quel punto si ciba di linfa vegetale e insetti minuscoli per compiere la metamorfosi completa della forma adulta.
Come misura di prevenzione, si consiglia di evitare l’erba alta, usare dei repellenti acaricidi come i piretroidi (per gli indumenti) e il DEET (dietil-meta-toluamide), fare la doccia con acqua calda e sapone, lavare gli indumenti ritenuti infestati ad almeno 50 gradi oppure stendere i panni al sole e lasciare che il caldo faccia la sua parte. In ogni caso, è l’umidità del vestiario che va combattuta, cosa che in condizioni di caldo estremo come questo degli ultimi giorni è una lotta impari. Fortunatamente, la trombicola non trasmette malattie, ma causa un fortissimo prurito che può persistere per oltre una settimana. Per innervosirci basta e avanza. In casi persistenti si consiglia comunque la visita medica.

Foto: FREDY POROPAT
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