
Aule deserte anche alla Scuola media superiore italiana di Rovigno. Fattore indicativo che fa supporre che lo sciopero di un giorno organizzato da tre Sindacati insoddisfatti dei salari e dello status dei lavoratori dell’istruzione rispetto ad altri servizi pubblici, sia pienamente riuscito. La giornata è iniziata con la riunione sindacale che si è svolta nell’aula 13 dell’istituto rovignese, dove si cercava una sedia in più per partecipare. Per dimostrare la loro solidarietà nei confronti dei colleghi, alla riunione hanno aderito anche i docenti che non fanno parte del Sindacato indipendente dei dipendenti delle scuole superiori della Croazia (NSZSŠH).
“L’istruzione è il settore più penalizzato nella riforma salariale. Ci sono stati dei piccoli aumenti dilazionati lo scorso anno, però non bastano. I sindacati hanno avanzato cinque richieste: tre legate al miglioramento della retribuzione e due relative a questioni normative. I sindacati chiedono aumenti salariali, che possono essere realizzati attraverso la base stipendiale, i coefficienti o un’indennità temporanea, fino a quando non si troverà una soluzione duratura. Inoltre, esigono il rinvio di un anno dell’introduzione della didattica modulare nelle scuole professionali, sostenendo che non sia ancora adeguatamente preparata, come pure modifiche alla Legge sugli stipendi, in particolare per quanto riguarda la valutazione dei dipendenti nel settore dell’istruzione e della scienza. Lo sciopero di oggi è stato concepito come un segnale di avvertimento al governo, ma i sindacati sono pronti a continuare la loro lotta se non si raggiungerà un accordo”, ha spiegato la prof.ssa Antonella Sošić, presidente del Comitato di sciopero del 19 marzo 2025 presso la SMSI di Rovigno, nonché fiduciaria del Sindacato indipendente dei dipendenti delle scuole superiori della Croazia (NSZSŠH).
Antonella Sošić ha inoltre sottolineato che i lavoratori nel settore dell’istruzione hanno il diritto di lottare per una posizione equa nella società. “Il Sindacato della SMSI conta 33 membri al quale vanno ad aggiungersi altri due membri che si sono iscritti nel corso della mattinata. Allo sciopero odierno hanno aderito anche dei docenti che non sono iscritti al nostro Sindacato, ma che hanno comunque voluto sostenerci. Purtroppo non hanno potuto aderire all’iniziativa, alcuni docenti che fanno parte del Sindacato sono in viaggio d’istruzione in Polonia, mentre altri sono assenti per malattia, oppure oggi sono di servizio presso altre scuole. Contiamo di avere un dialogo propositivo con i vertici del governo per raggiungere i nostri obiettivi e gli scopi materiali richiesti”, ha concluso la prof.ssa Sošić. La preside della SMSI di Rovigno, la prof.ssa Ines Venier ha specificato che la soddisfazione e la serenità del personale e dei docenti è al primo posto e va tutelata. “Purtroppo la nostra società non attribuisce al ruolo dell’insegnante il giusto valore che merita. Molto spesso la grande responsabilità di chi svolge questa vocazione professionale non viene apprezzata e compresa da molti. Speriamo che le cose migliorino”, ha concluso la preside della SMSI Ines Venier.

Foto: ROBERTA UGRIN
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