Arena: oltre mezzo milione di visite in un anno

Il fenomeno dell’afflusso di massa raggiunge anche le mete culturali. Parlano a favore i numeri dell’industria dell’ospitalità museale 2024. Per quel che riguarda l’anfiteatro va detto che sono state circa 80mila le persone che hanno varcato i cancelli d’ingresso in occasione dell’Avvento

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Arena: oltre mezzo milione di visite in un anno
L’Avvento in Arena ha fatto lievitare il numero dei visitatori in anfiteatro. Foto: GIULIANO LIBANORE

Nel 2024, l’Arena di Pola è stata raggiunta da oltre mezzo milione di visitatori, ovvero, ha registrato 510.528 ingressi. A parte la pace dei sensi raggiunta in questi freddi mesi di paralisi invernale, l’anfiteatro… straripa di turismo, anche se, ci mancherebbe altro, non è ancora riuscito a trasformarsi in oggetto di (s)vendita. Una volta, i grandi numeri dell’industria dell’ospitalità generavano esultanza, ora dei numeri ancora più elevati cominciano a produrre l’effetto opposto. Leggi preoccupazione, in chi coltiva quel senso di patriottica gelosia nei confronti de… la Rena. La statistica delle visite degli ultimi anni, seppur arginata a un solo monumento, è bastevole per fare da spia e vedere quanto il turismo di massa si stia repentinamente infilando anche nella sfera culturale, mentre il rischio di condurre tutto verso una dimensione di insostenibilità, non è certo da scartare.

I numeri parlano da soli. E andando a ritroso si potrebbe provare un indefinito, vagamente fosco presentimento, circa quelle che potrebbero essere le nostre prospettive future: nel 2019, famoso anno pre Covid, l’Arena aveva venduto 481.173 biglietti. Poi, metti da parte quel funesto 2020, anno del grande tonfo nel lockdown, il 2021 aveva ripristinato la statistica fino a metà con 261.564 vendite. Il 2022 ha riacceso la voglia di viaggio e di cultura (ri)conducendo in Arena 389.123 turisti, mentre il 2023 è riuscito a ripristinare i bei tempi delle visite di massa, con 426.173 ingressi. Ora, l’anno 2024 potrebbe fare paura e rivelarsi un record stupefacente, ma, meno male, che non è così. Aumento è, però non esponenziale, perché nel mezzo milione di ammiratori guadagnati dalla “romana signora”, sono inclusi gli oltre 80mila – tra cui comunque tanti in villeggiatura – che si sono goduti il kitsch megagalattico impossessatosi delle storiche pietre durante lo scorso Avvento. Sono sempre migliaia e migliaia di ingressi che vanno aumentando di anno in anno. Nota bene: in tanto di statistica non ci sono mai le cifre riguardanti i biglietti quantificati per i concerti e gli eventi con fior di celebrity, che fanno precludere anzitempo l’accesso alla struttura, per dare spazio alla logistica delle manifestazioni che conducono sempre più a Pola eserciti di spettatori. Ergo l’aumento è compreso anche da quest’aspetto di una sempre più pubblicizzata estate culturale. Quella del 2024, come non mai. D’altra parte, a sostenere la tesi del turismo culturale in aumento è anche la quantità di persone che hanno voluto visitare la galleria Anfiteatro: 64.822 contro le 61.276 dell’anno precedente.

Pronto l’antidoto
Con buona dose di (in)giustificato timore, ci rivolgiamo a Darko Komšo, direttore del Museo archeologico istriano, istituzione che si occupa della gestione di tutti i monumenti e siti archeologici di Pola e del territorio. Che fare se lo spauracchio dell’“over tourism” dovesse spingersi in maniera scriteriata dentro alla nostra Arena? “Noi abbiamo l’antidoto – ci assicura – che è quello di far lievitare il costo dei biglietti d’ingresso nei periodi e orari più critici. Come ad esempio i mesi di luglio e agosto, tra le 9 e le 13, i momenti più caldi della giornata quando i turisti non disdegnano di arrampicarsi sopra le gradinate, mentre noi residenti siamo alla disperata ricerca di un fazzoletto di ombra. È un provvedimento di ‘riserva’, che non abbiamo ancora adottato, ma che potremmo attivare qualora la situazione dovesse rivelarsi non più sostenibile. I meccanismi di ‘tutela’ possono essere tanti e differenti, procedendo in maniera analoga alle prassi adottate da altri luoghi famosi e zeppi di cultura. Vedi la distribuzione e l’organizzazione delle visite in maniera più ridotta nelle ore e dilazionata fuori stagione, la vendita online con sistema di vendita controllata, gli ingressi con via libera concesso dopo trafila programmata, così come è del resto già uso nei grandi musei del mondo”.

Nesazio, numeri in calo
Vada come vada, per l’Arena, la sindrome del sovraffollamento estivo della Città, potrebbe essere leggibile anche dal numero di gente che ha sbirciato dentro al Tempio d’Augusto, con la sua sempre più ricca proposta espositiva. Ecco il confronto: il 2019 ha avuto 29.265 visitatori, l’epidemico 2021 soli 18.555, il 2022 comunque 29.618, il 2023 ben 35.861 e il 2024 addirittura 38.908. E mentre la Galleria dei Sacri cuori si mantiene sulla media degli 11mila visitatori annuali e la Galleria C8 su quella dei 5mila, la località archeologica di Nesazio, decisamente fuori mano e forse non di richiamo per i protagonisti della villeggiatura di tipo pizza cut, non risulta fare esattamente scintille: 3.451 escursionisti nel 2024, rispetto ai 4.717 del 2023, nonché dei 5.144 del 2022 che decisamente non segnano una ripresa dal 2019 quando il sito di Altura aveva calamitato 5.833 interessati alla sua storia.
Va detto quindi, che il via vai che il Museo archeologico istriano è chiamato a gestire tramite patrimonio storico-culturale in offerta risulta, infine, eccome lievitato con la messa in funzione del Piccolo teatro romano, i cui vetusti resti sono stati sacrificati dalla grandiosa struttura ferrea, che permette la visione di concerti e spettacoli. Il 2023 ha fatto accomodare 9.110 spettatori, il 2024, invece, 7.530, che comunque contribuiscono a completare il quadro d’insieme del turismo culturale.

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