Ardemio Zimolo: «Bilinguismo, carenze di attuazione sistematiche»

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Ardemio Zimolo: «Bilinguismo, carenze di attuazione sistematiche»
Foto: WWW.PULA.HR

Che cosa la spinge a (ri)candidarsi a vicesindaco in rappresentanza della Comunità Nazionale Italiana di Pola alle elezioni del 18 maggio?
Con l’ultima seduta del Consiglio municipale ho chiuso una parte del mio percorso politico argomentando: l’impegno continua. Da questa necessità scaturisce la mia candidatura a vicesindaco italiano di Pola, che comporta un grande senso di responsabilità verso la nostra comunità. La CNI ha un ruolo storico e culturale fondamentale a Pola e credo sia mio dovere consolidare i risultati fin qui ottenuti ma soprattutto affrontare con determinazione le nuove sfide con un visione moderna e inclusiva nel rispetto dello Statuto della Città di Pola, dello statuto della CI di Pola e dei principi sanciti dalla legge sulla tutela delle minoranze. Mi impegnerò a favore di una presenza effettiva quotidiana della lingua italiana nelle scuole della maggioranza e negli uffici pubblici, nella segnaletica stradale e nei mass media.

Quali sono le sue posizioni politiche generali sull’asse destra-sinistra e quali le referenze professionali e personali?
La mia posizione politica è nota. Non la nascondo, però questa volta preferisco dare alla mia candidatura un tono personale, senza andare in cerca di alcun sostegno ideologico e politico. Ritengo che la rappresentanza della CNI debba esistere al di là delle sfere politiche classiche. Ho alle spalle cinque mandati di consigliere municipale e rappresento gli italiani in diversi organi collegiali. Con orgoglio posso dire che sono presidente del Consiglio dei Vigili del fuoco da 16 anni, un ruolo che ritengo sia stato determinante nel mio percorso politico.

Che tipo di approccio politico intende adottare per rappresentare gli Italiani nell’arena politica locale?
Intendo agire come ponte tra la nostra comunità italiana e l’amministrazione municipale contribuendo a garantire una maggiore presenza della CNI nei processi decisionali in riferimento alle politiche culturali, giovanili, urbanistiche e sociali. L’approccio sarà istituzionale, trasparente e propositivo. Rafforzerò il dialogo con il sindaco, col Consiglio municipale e con gli enti pubblici facendo leva sugli strumenti previsti dallo Statuto municipale e dalla Legge costituzionale sulla tutela dei diritti minoritari nonché sugli accordi di governo tra Italia e Croazia.

Quali sono, oggi, secondo lei, gli interessi degli italiani di Pola e come vanno perseguiti?
Gli interessi principali degli italiani di Pola sono: l’insegnamento ovvero l’istruzione in lingua italiana, la promozione della cultura italiana e il sostegno ai progetti della CNI, la piena attuazione del bilinguismo visivo e amministrativo, la presenza attiva nei media e nella comunicazione pubblica, opportunità formative e lavorative per i giovani italiani. Questi obiettivi vanno perseguiti con rispetto e professionalità sia in sede di Consiglio municipale che in cooperazione con le istituzioni italiane e le associazioni degli esuli. Troverò il modo di attivare dei tavoli di lavoro permanenti tra la CNI e l’amministrazione municipale.

Come valuta il livello di presenza e visibilità del bilinguismo in ambito cittadino?
La situazione è migliorata rispetto al passato ma non è ancora soddisfacente. Il bilinguismo non è ancora attuato in maniera permanente e in modo paritetico. Esistono carenze di attuazione sistematiche in particolare nella segnaletica stradale, negli atti amministrativi, nei servizi comunali e nelle comunicazioni pubbliche. Abbiamo una delibera sull’uso della lingua italiana parlata e scritta ma non basta avere una delibera per dire di aver raggiunto il traguardo. Servono strumenti di controllo per garantire che il bilinguismo venga percepito come valore aggiunto e non come un obbligo puramente formale.

Come valuta l’attuale livello di cooperazione tra la Comunità degli Italiani (o altri enti CNI) e l’amministrazione municipale?
La cooperazione esiste ma può, anzi deve essere rafforzata. Vi sono esempi positivi come il rinnovo del supporto istituzionale alla Comunità degli Italiani che sostiene le sue attività e iniziative culturali. Tuttavia è necessario impostare una serie di strategie condivise per il futuro. Come vicesindaco cercherò di avere incontri regolari con le istituzioni della CNI per una loro piena integrazione nei processi decisionali attualmente carente.

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