Approcci moderni e adeguati alle necessità di oggi

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Approcci moderni e adeguati alle necessità di oggi

Il mondo accademico polese si arricchisce ulteriormente di opportunità formative per dei futuri profili professionali che aprono sbocchi aggiuntivi agli aspiranti studenti. In questo momento strategico, quando gli Atenei sono in fermento, per accogliere le notifiche degli interessati all’ingresso universitario, la Facoltà di Studi interdisciplinari, Italiani e Culturali operante nell’ambito dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola, si apre con un’offerta didattico-formativa più ampia che mai, dimostrandosi innovativa, agile e aperta alle sfide per una migliore integrazione nell’Europa, che necessita sempre più di quadri con specifiche competenze comunicative e interculturali. Il numero dei corsi formativi raddoppia da due a quattro, con il nullaosta ottenuto lo scorso autunno dal dicastero ministeriale.

Due nuovi corsi

E un ruolo determinante per arrivare a questo vistoso rafforzamento viene sostenuto dal Dipartimento di studi italiani, erede universale dello storico Dipartimento di Italianistica che l’anno passato aveva celebrato con onore e orgoglio i 40 anni della propria esistenza accademica. Impossibile non menzionare una realtà universitaria che ha fornito innumerevoli validi professori e intellettuali: figure che ricoprono cariche di rilievo in diversi ambiti del microcosmo socioculturale istriano e che hanno saputo dare il proprio contributo alla diffusione della lingua e della cultura italiana nel territorio d’insediamento storico. Adesso all’anzidetta Facoltà, continuano a coesistere il corso di Lingua e Letteratura italiana che vanta lunga tradizione e l’”undicenne” corso di Cultura e Turismo, entrambi come triennali e di laurea magistrale. Ora ai due si aggiungono il corso bicurricolare di Cultura e Turismo in abbinamento con Lingua e Cultura italiana, nonché il corso di Mediazione linguistica e interculturale.

Un vantaggio occupazionale

Per parlare dei corsi, ci si affida alla responsabile del Dipartimento di studi italiani e vicepreside della Facoltà, Eliana Moscarda Mirković che ci spiega le novità: ”Cultura e Turismo abbinato a Lingua e Cultura italiana, è un corso di formazione interdisciplinare, che si avvale di approcci moderni e adeguati ai bisogni della società del sapere come tale, ma anche al mercato del lavoro con necessità specifiche locali e di sviluppo di tipo europeo. La conoscenza della cultura italiana e dell’Italiano, in quanto lingua mondiale, rappresenta un considerevole vantaggio occupazionale”. In sostanza, l’aspetto multidisciplinare del processo formativo e la volontà di stare sempre al passo con i tempi sono peculiarità che contraddistinguono quella che è la più giovane facoltà polese, formatasi nell’ambito dell’Alma mater universitaria dopo il cambiamento della denominazione e del precedente status di Dipartimento di Studi interdisciplinari, Italiani e Culturali, detenuto fino al 2017.
“Per quanto riguarda invece il corso di Mediazione linguistica e interculturale – spiega quindi la caposezione – è l’unico studio di questo tipo esistente in Croazia. Per il momento si parte con la formazione triennale per poi accendere il corso magistrale. Stiamo seguendo il trend europeo di far crescere profili nuovi. Gli studenti potranno proseguire la propria formazione ai corsi magistrali di traduzione oppure a quelli per mediatore culturale, figura riconosciuta in Europa e offerta sul mercato del lavoro soprattutto in Italia, Austria e Germania. Si tratta di un ruolo di mediatore tra culture diverse divenuto necessario in seguito all’immigrazione. La lingua di partenza del corso è quella croata, mentre per le lingue italiana e inglese, intese come straniere, si metteranno a disposizione moltissime ore di lezione, al punto da equiparare i corsi di formazione linguistica”.

Convenzioni internazionali

Un tanto dal catalogo novità. Ma in seno alla Facoltà, c’è anche dell’altro che conferisce prestigio aggiuntivo alla medesima: due convenzioni internazionali di tutto rispetto. “Una è firmata con l’Università per stranieri di Siena – specifica Eliana Moscarda Mirković – e permette l’ottenimento del certificato DITALS comprovante le competenze didattiche con cui si aprono le porte all’impiego all’estero per l’insegnamento della lingua italiana come lingua straniera (L2). L’altra convenzione è siglata con la Società Dante Alighieri di Roma. Siamo diventati istituzione autorizzata per il rilascio della certificazione PLIDA, prima ancora per il sostenimento degli esami PLIDA, con i quali si conferma la conoscenza della lingua italiana in base al quadro comune europeo e si permette di indicare in modo più trasparente il livello di conoscenza dell’italiano sul curriculum vitae”.
La Facoltà di Studi interdisciplinari, Italiani e Culturali, oltre ad accendere ulteriori corsi formativi punta sul progresso all’insegna di diversi nuovi proponimenti. Qui si inserisce nuovamente il Dipartimento di studi italiani con i suoi scambi Erasmus, che coinvolgono direttamente il corso monocurricolare di Lingua e Letteratura italiana, che come appreso mette in atto uno scambio proficuo tra studenti di Pola, Siena, Perugia e Padova. Ma c’è dell’altro ancora.

Testimonianze materiali e immateriali

È nato in seno alla stessa Facoltà il Centro di ricerca del patrimonio linguistico e culturale dell’Istria. E in questo caso, la sua presidente è la prof. Elis Deghenghi Olujić “L’identità culturale di ogni Paese – ha detto – è costituita dalle testimonianze materiali e immateriali del passato denominate patrimonio culturale. Il patrimonio linguistico e letterario italiano come la tutela di altri lasciti immateriali diventano fattori importanti per il riconoscimento, la definizione e l’affermazione dell’identità culturale istriana. Lingua a cultura vanno intese come capitale e risorsa limitata, esauribile, che pretende conservazione, tutela, valorizzazione e utilizzo secondo il principio della sostenibilità. Il nostro è un nuovo modello organizzativo di ricerca scientifica sistematica, che si propone di collegare e coordinare le attività interdisciplinari di studio e ricerca all’interno dell’Ateneo Juraj Dobrila”. Sotto l’egida del Centro sta già prendendo corpo un’importante progettazione coordinata dai proff. Eliana Moscarda Mirković e Franco Crevatin. Si parla dell’istituzione dell’Archivio della memoria linguistica e culturale dell’Istria.

Un archivio linguistico

“É evidente che la globalizzazione e i mutamenti delle condizioni economiche e sociali stanno mettendo in crisi il ricco patrimonio immateriale che è il perno di qualsivoglia studio di storia. Per questo motivo si attiva un progetto come questo finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per il tramite dell’Università Popolare di Trieste. Si tratta di un frutto della collaborazione tra la nostra Facoltà e l’Università degli studi di Trieste. L’obiettivo è quello di creare e far crescere gradualmente un archivio linguistico che scaturisce da diversi campi semantici e renderlo accessibile agli studiosi e ricercatori interessati a documentare gli sviluppi linguistici attraverso la storia dei popoli croato, italiano e sloveno su territorio istriano. Sono previste ricerche sul campo, intervistando gli ultimi parlanti dell’istrioto soprattutto, ma anche istroveneto e in parte ciakavo – vedi ad esempio i termini romanzi fossilizzati – per cercare di recuperare il recuperabile”. In una seconda fase si proseguirà con la raccolta approfondita della terminologia della casa ossia relativa agli ambienti domestici”

Riconoscimento a pieno titolo

La Facoltà di Studi interdisciplinari, Italiani e Culturali può ben viaggiare con il vento in poppa anche per un altro motivo, che pertiene la “visibilità” e il riconoscimento degli studi italiani a pieno titolo: “finalmente” a fianco del portale d’ingresso del bell’edificio universitario di stile secessionista figura la tabella con la denominazione ufficiale dell’istituzione in dicitura bilingue croata-italiana, che ha sostituito definitivamente quella in sola lingua croata. Con il prossimo anno accademico, questa tabella dovrebbe trasferirsi in tutt’altra parte, a fianco del portale dell’Ospedale di Marina che è destinato a diventare una sede universitaria aggiuntiva. Ebbene, dicono che qui la Facoltà con il suo Dipartimento di studi italiani troveranno posto ottenendo molti vantaggi: più aule, più mezzi didattici innovativi e, a differenza di ora, possibilità di offrire orari più mattutini.

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