Alunno indesiderato, i genitori lasciano i propri figli a casa

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Alunno indesiderato, i genitori lasciano i propri figli a casa
Foto: DARIA DEGHENGHI

Martedì mattina, primo giorno di scuola del nuovo semestre dell’anno scolastico dopo le vacanze di Natale e Capodanno. Il caso del bambino ritenuto troppo “vivace” e trasferito d’ufficio da una scuola all’altra tiene col fiato sospeso genitori, insegnanti, autorità locali e statali.

Come temuto, si è verificato un altro caso di boicottaggio della scuola pubblica dopo il gravissimo precedente di Zagabria. I genitori degli alunni di una classe interna si sono rifiutati di mandare i propri figli a scuola per evitare l’incontro col bambino ritenuto molesto. Anche buona parte dei genitori degli alunni che frequentanto la stessa istituzione ha fatto lo stesso. Davanti alla scuola, tuttavia, non c’è stata alcuna manifestazione di protesta, nessun presidio.

Il sindaco Filip Zoričić ha dichiarato all’agenzia di stampa nazionale di essere al corrente del fatto che il bambino in questione si è presentato a scuola come previsto e che i genitori insistono a opporsi alla decisione del trasferimento presa dall’Ufficio regionale per l’Istruzione. Per questo motivo a scuola è atteso l’arrivo del segretario di Stato per la scienza e l’istruzione.

Come abbiamo già reso conto altre volte in merito, il bambino ha solo nove anni e nei suoi confronti sono stati emessi vari provvedimenti disciplinari fino alla decisione del trasferimento su decisione dell’amministrazione regionale, competente in materia. I genitori che si rifiutano di mandare i figli a scuola esigono che il bambino sia sottoposto a perizia psichiatrica e che gli siano assicurate tutte le cure e l’assistenza specialistica di cui ha bisogno.

Si ricordi a questo punto che lunedì mattina il sindaco aveva lanciato l’appello ai genitori di desistere dall’impedimento delle lezioni, lasciare che i bambini tornino a scuola, fidarsi del personale docente e specialistico affinché possano gestire il caso in base ai protocolli e permettere al bambino con problemi comportamentali di integrasi nella nuova realtà scolastica con l’aiuto dell’insegnante di sostegno e degli esperti. Evidentemente l’appello del sindaco è rimasto inascoltato.

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