Altre 750 utenze sarannno allacciate alla rete fognaria

Il Ministero dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile erogherà a fondo perduto 35 milioni di kune per l’opera di potenziamento del sistema

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Altre 750 utenze sarannno allacciate alla rete fognaria
Piazza al Ponte con via della 43ª Divisione Istriana è un nodo nevralgico del sistema di drenaggio urbano. Foto: DARIA DEGHENGHI

Piccole grandi vittorie diplomatiche per il sindaco Filip Zoričić, che s’affretta a condividerle con i follower sui social piuttosto che usare i canali di comunicazione tradizionali come le conferenze e i comunicati stampa. Con Facebook e compagnia bella, la diretta del messaggio in tempo reale è semplicemente garantita. Ora si viene a sapere che “dal Ministero dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile giungono magnifiche notizie” e precisamente l’erogazione a fondo perduto di ben 35 milioni di kune per l’opera di potenziamento della rete di drenaggio urbano nei quartieri sempre più densamente popolati di settentrione: Siana e Montegrande. L’importo è dunque assicurato a patto che sia utilizzato entro il 2025, perché queste sono le regole del gioco dettate dall’Unione europea che elargisce i mezzi. O si costruisce oppure l’UE si riprende i soldi e l’accordo decade. Naturalmente Pola farà quello che c’è da fare per averli e quindi il sindaco Zoričić, reduce dai colloqui avuti nella capitale con i vertici del Ministero, esclama con soddisfazione: “Ancora un buon affare concluso a Zagabria. Abbiamo le risorse per allacciare altre 750 utenze alla rete fognaria. La mappa delle vie incluse nell’opera di imminente costruzione si trova in allegato”.

Le vie dei nuovi allacciamenti
Benissimo, ma chi ha diritto di stappare una bottiglia di spumante che non abbia a che fare solo col Capodanno? Tra Montegrande e Siana sul versante settentrionale di Pola, le vie che stanno per guadagnare nuovi allacciamenti alla rete di drenaggio sono strada Dignano, via Petrović, via Foiba, strada Paganor, strada del Pozzo, strada Paduli, via Belas e strada Tivoli (a Montegrande) e poi le vie Benčić, San Giorgio, Albona, dell’Industria, Diacono, Altura, della 43ª Divisione istriana, degli operai, Kukuljević e Trinajstić. Buone notizie, dunque, quelle che il sindaco trasmette ai concittadini giusto in tempo per gli auguri di fine anno. Babbo Natale viene da Occidente e passa per Zagabria, questo è certo. Resta da vedere che cosa sia rimasto del pessimismo del sindaco riguardo ai progetti di potenziamento delle reti fognarie alla luce del recente rifiuto del Comune di Medolino di accettarr sul proprio territorio l’impianto d’essiccamento dei fanghi da depurazione in aggiunta all’esistente Centro regionale di gestione dei rifiuti.

L’impianto d’essiccamento
Soltanto qualche settimana fa, infatti, alla penultima sessione del Consiglio municipale, il primo cittadino era convinto che Zagabria avrebbe rifiutato il nullaosta a qualunque opera idrica integrata senza la certezza dell’ubicazione di Castion per l’impianto d’essiccamento. La questione era stata posta come un out out, e quindi proprio in termini di un condizionamento per cui l’Istria meridionale sarebbe stata messa con le spalle al muro: o si sarebbe fatto l’impianto di trattamento dei fanghi da depurazione a Castion, come avevano deciso di fare le amministrazioni precedenti con deliberazioni che risalgono al 2014 e al 2017, oppure sarebbero saltate anche le altre opere del servizio idrico integrato (che include la rete fognaria) del valore complessivo di un miliardo di euro. Con fare drammatico, il sindaco sembrava chiedere ai cittadini l’ennesimo sforzo a fin di bene. A un certo punto ha anche ipotizzato uno scenario distopico per cui, per assurdo, ogni rifiuto di procedere col progresso andrebbe considerato alla stregua di regresso a un grado di civiltà precedente. “Vogliamo tornare a scaricare le acque reflue non trattate in mare?”, si era chiesto il sindaco, insistendo sul fatto che a suo avviso Pola e l’Istria meridionale non avrebbero vie d’uscita (e a poco sono valsi i tentativi di sdrammatizzare e tentare piuttosto la via dei negoziati con gli altri consiglieri).

Un’opera mastodontica
Ecco dunque che nel giro di qualche settimana siamo arrivati al trionfo della diplomazia dell’amministrazione locale sbandierata sui social. Certamente l’esito favorevole e le speranze per far partire i lavori della massima opera infrastrutturale del decennio (65 chilometri di tubature per 12.500 utenze e un valore di un miliardo di eruo) – Pola nord e Pola centro – sono un motivo in più per festeggiare la fine dell’anno e gli impianti fognari che verranno. Naturalmente resta da vedere dove andremo a sistemare lo scottante impianto d’essiccamento dei fanghi che nessuno, ma proprio nessuno, vuole trovarsi davanti l’uscio di casa propria.

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