
La gioia e la bontà di Dina Pervan Rabelo, pongista polese scomparsa prematuramente nel 2020 all’età di 30 anni a causa di una malattia incurabile, continuano ancora a essere in vita grazie anche alla corsa podistica umanitaria organizzata in suo ricordo, ossia il “Memoriale Dina Pervan Rabelo”, la cui quarta edizione si è svolta nel novembre scorso. Anche quest’anno gli organizzatori della manifestazione hanno devoluto il ricavato all’Ospedale generale di Pola, dove ieri si è svolta la presentazione di quattro nuovi apparecchi acquistati, i quali miglioreranno il funzionamento del Servizio di ginecologia e ostetricia. Si tratta di un monitor che controlla le funzioni vitali, una lampada per la fototerapia, un oftalmoscopio e un dispositivo CTG, ossia un cardiotacografo.
L’importanza dell’apparecchiatura
Nel ringraziare gli organizzatori della corsa e il personale medico presenti all’appuntamento, il direttore dell’Ospedale polese Andrej Angelini ha rilevato che sono stati devoluti allo scopo 20mila euro, “investiti” nell’acquisto delle quattro nuove apparecchiature per le necessità del succitato Servizio e per la cura dei pazienti più piccoli. “Sinora avevamo a disposizione tutte queste apparecchiature – ha detto nella circostanza la dott. Vlasta Rebić, f.f. di responsabile del Reparto di Pediatria –, a parte l’oftalmoscopio, che con il tempo si consumano, e quindi è necessario sempre averne delle nuove. La lampada per la fototerapia ci serve per il controllo dell’ittero dei neonati, nonché il monitor per le funzioni vitali per misurare i parametri dei piccoli pazienti. Con il nuovo oftalmoscopio ora avremo l’opportunità di svolgere, dopo i controlli del cuore e dell’udito, pure quello della vista dei neonati. Con l’apparecchio si esegue il test del riflesso rosso, solitamente il secondo giorno dalla nascita del neonato, che deve risultare identico per entrambi gli occhi. In caso contrario, si procede alle dovute cure”.
Da parte sua la capo infermiera del Servizio per la Ginecologia e Ostetricia Aleksia Matejčić, ha rilevato che tutte queste apparecchiature servono per seguire la gravidanza e il parto, soffermandosi sul cardiotografo, con il quale si possono seguire i battiti del cuore del neonato, nel corso della gravidanza e prima del parto. E quindi in ogni momento quando questi diminuiscono sotto i limiti consentiti, è necessario urgentemente fermare il parto. “Di queste apparecchiature, considerando il grande utilizzo, non ce ne sono mai abbastanza”, così Matejčić.
Un impegno costante
Visibilmente emozionata alla consegna Anja Stankovski Živolić, uno degli organizzatori della corsa umanitaria, che ringraziando tutti i partecipanti alla manifestazione grazie alla quale è stata raggiunta una quota record di denaro raccolto, si è detta grata del fatto che possono ancora mantenere e ricordare il nome di Dina Pervan Rabelo, e a “nome suo” fare dei bei gesti e consentire delle condizioni migliori alla comunità intera. “L’anno scorso abbiamo raccolto 14mila euro devoluti al Reparto di Oncologia ed Ematologia dell’Ospedale polese, e i due precedenti rispettivamente alla gravemente ammalata bambina Kiara Goršić nonché all’associazione “Krijesnica” di Zagabria, che aiuta i piccoli pazienti oncologici. Stiamo già iniziando con i preparativi per la prossima edizione del Memoriale, che quest’anno si terrà il 23 novembre, data di nascita di Dina Pervan Rabelo”, così Stankovski Živolić, che nella circostanza ha ricevuto un ringraziamento da parte del direttore dell’Ospedale polese Andrej Angelini. A intervenire brevemente è stato il presidente del Club di tennistavolo “Pula” Darko Šplajt, che ha ringraziato le organizzatrici della manifestazione per il loro impegno nel ricordare la loro grande amica, il cui nome tra l’altro è stato dato a due palestre a Pola. Infine, la sorella Ada Pervan Franjul, alla quale, tra l’altro, spetta la decisione sui destinatari delle donazioni, si è detta fiera delle persone care e vicine alla sorella scomparsa che organizzano questa azione umanitaria, ringraziando la comunità che si è dimostrata nobile per il sostegno e per l’interesse mostrato per questo Memoriale.

Foto: FREDY POROPAT
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