
Ingegneri, esperti in elettrotecnica e informatica a riunione ieri alla Scuola Media Superiore Italiana “Dante Alighieri” di Pola per imparare a… insegnare, senza paura di affrontare le nuove sfide imposte dall’era della rivoluzione tecnologica e di finire “superati” dalle nuove generazioni Z, Alfa e Beta, nate con gli smartphone, tablet e l’Intelligenza artificiale a portata di mano. Invece degli allievi, sono stati degli esperti nella sfera di uno scibile appartenente al XXI secolo a occupare l’aula destinata al seminario professionale promosso a livello regionale dall’Attivo delle materie elettrotecniche e di computeristica in collaborazione con l’Agenzia per l’abilitazione professionale e la formazione degli adulti (ASOO).
Robotica e scienza
Il fatto di tenere lezioni improntate su aspetti d’avanguardia nel campo della didattica scolastica, proprio negli ambienti della “Dante”, non è un caso. L’Attivo di cui sopra viene coordinato da Denis Gentilini, professore con titolo di mentore, che è parte di un collettivo che fa da apripista per l’ingresso della metodica dell’insegnamento modulare e della tecnologica-informatica nella nostra scuola, per non dire della meccatronica e robotica considerate ancora fantascienza dalle tante generazioni dei boomer. Ieri si è andati avanti fino a pomeriggio inoltrato parlando e ragionando di opportunità e vantaggi dell’insegnamento inteso come scienza della progettazione mirata al lavoro con gli allievi. Al centro dell’attenzione è finita soprattutto la World Robot Olympiad, vale a dire la competizione di robotica dedicata alla scienza, alla tecnologia e all’educazione, la cui missione è aiutare i più giovani a sviluppare l’interesse per la scienza e la tecnologia attraverso la loro creatività e capacità di risoluzione dei problemi. È un’occasione che non si vuole perdere, anzi comprendere la WRO con tutte le sue regole di gara, categorie e vantaggi per i giovani partecipanti, fino a studiare la maniera di procurare le risorse necessarie a una partecipazione.
L’organizzazione modulare
Altri argomenti hanno riguardato l’utilità dello svolgimento di attività extrascolastiche, l’analisi dei trucchi del mestiere con cui stimolare nei ragazzi la creatività e lo spirito dell’innovazione, l’organizzazione modulare e flessibile della didattica, oggi considerata una vera e propria strategia formativa altamente strutturata, in cui l’organizzazione sia del curricolo che delle risorse del tempo e dello spazio prevede l’impiego flessibile di segmenti e itinerari di insegnamento-apprendimento.
All’incontro di lavoro hanno aderito anche relatori online. Sono intervenuti Denis Gentilini con attualità nell’ambito dei settori di cui sopra, Sanja Špoljarić e Darko Špoljarić (SMS “M. Marulić” di Slatina) con la presentazione della WRO, Lovro Šverko (Isituto professionale di Buie), in tema di “Arduino Mega e il sensore delle onde cerebrali” nonché Mirjan Ritoša e Pino Zidarić (SMS di Pinguente), con l’argomento dell’insegnamento modulare nella formazione professionale.
Senza uscire dal seminato, merita ricordare in questo contesto che la “Dante” ha ospitato lo scorso ottobre la seconda delle tre mobilità previste nell’ambito del progetto Erasmus+ KA210-SCH-E8E07447 – Python – Learning by challenges and projects (Python – Imparare attraverso sfide e progetti). È un’attività che si perpetua attraverso tre docenti, altrettanti dell’Istituto Superiore di Istruzione Industriale Marconi di Piacenza, e ancora tre del liceo Malakoff della città di Moss, in Norvegia. Oltre a tanto, la “Dante”, scuola che vanta un proprio indirizzo di studio informatico, ha all’attivo un’esperienza tutta particolare: la partecipazione degli allievi al Bebras dell’Informatica, organizzato da ALaDDIn, Laboratorio di Divulgazione e Didattica dell’Informatica del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Milano, con il patrocinio del Laboratorio Nazionale CINI “Informatica e Scuola” e del Progetto Nazionale Informatica del Piano Lauree Scientifiche.
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