Al mercatino c’è un po’ di tutto

In via Ciscutti le bancarelle sono ormai un segno inconfondibile dell’estate. Ormai da vent’anni si tenta di piazzare gli oggetti in esposizione: dal completo di scacchi alle matrioske, dai dischi in vinile ai libri. I venditori comunque si lamentano del canone d’affitto che reputano troppo esoso

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Al mercatino c’è un po’ di tutto
Via Ciscutti colorata, divertente e anche istruttiva durante l’estate

Tra una pioggerellina e l’altra, l’ultima decade d’agosto ha portato il tanto atteso refrigerio. Ormai siamo decisamente alle ultime battute dell’alta stagione: d’ora in avanti il numero dei turisti in centro andrà via via assottigliandosi e a risentirne saranno anche gli affari delle attività commerciali direttamente o indirettamente legate al turismo. Quella del mercatino di via Ciscutti, per esempio, comincia già ad accusare i primi sintomi di esaurimento. Benché ancora vivace nelle sue dinamiche quotidiane, il numero delle bancarelle comincia a ridursi, la folla comincia a restringersi, la speranza di vendere il più possibile tende a sgonfiarsi. Veloce giro di ricognizione per sentire gli umori: andiamo a scartabellare tra gli oggetti in esposizione e vediamo se si trova qualcosa che meriti attenzione. Ma bisogna subito mettersi il cuore in pace. Quello di via Ciscutti non è un mercatino dell’antiquariato propriamente detto. La merce d’epoca è poca e, nel più dei casi, gli oggetti sono semplicemente vecchi o usati. Tuttavia si distingue perché i materiali di produzione sono naturali e non sintetici.

In offerta anche abiti… tradizionali

Putin e… Zelensky
Il completo da scacchi in legno intagliato a mano viene 1.400 kune. Non è antico, sarà degli anni Ottanta o Novanta perché dopo hanno smesso di produrli. Insomma, dovrebbe essere un buon acquisto. Lo dicano i giocatori di scacchi, però, perché noialtri non ne sappiamo granché. Lo stesso rigattiere che vende il gioco degli scacchi esibisce una serie di bambole russe a nidificazione dette babushke o matrioske senza distinzione di genere. Generalmente la figura è quella della donna in vesti tradizionali ma queste hanno il volto di Putin, di George Bush e di altri personaggi politici del Novecento e degli anni Duemila. Nella stessa collezione anche una maglietta con l’effigie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e le sue braccia muscolose. Un insolito miscuglio di ideologie antagoniste difficile a spiegarsi. Tuttavia ogni guerra e ogni epoca storica hanno il loro pubblico. Lo provano le numerose divise militari che trovaniamo accatastate sopra un paio di bancarelle specializzate appunto in “iconografia bellica”. Tra i pugnali che troviamo in esposizione (e in vendita), la maggior parte è di produzione relativamente recente e il prezzo va dalle 100 alle 350 kune.

Maglietta Zelensky e matrioska Putin

Prezzi anche in euro
Sulle bancarelle che si occupano di dischi e di libri la solita solfa. LP a non finire, tutti in buono stato e cioè perfettamente utilizzabili, per niente a buon mercato. La selezione degli album, dei gruppi e dei cantanti si riduce ovviamente al secondo Novecento e spazia dal jazz al pop rock, precedendo la rivoluzione dell’elettronica, tanto è vero che una volta i generi musicali erano più nettamente distinti di oggi. I più gettonati sono gli album dei Beatles, dei Doors, dei Led Zeppelin. Ma la scelta è ben più ampia. Tra le proposte anche un sempreverde Ivano Fossati con “La mia banda suona il rock” degli anni Ottanta a 220 kune o 30 euro. Niente sconti. In confronto un classico degli anni Settanta come “Tubular bells” di Mike Olfield, costa poco: solo 75 kune o 10 euro. “With the beatles” degli eterni Fab Four viene 260 kune o 35 euro, mentre un’edizione tedesca (“Zärtlichkeitn”) di Julio Iglesias è a buon mercato: soltanto 60 kune di spesa o 8 euro. Da notare la doppia indicazione del prezzo kuna-euro con le cifre arrotondate per favorire la chiarezza. Ormai mancano solo pochi mesi al cambio della valuta nazionale con quella comune europea e ogni allenamento in questo senso è utile, benché l’aritmetica del commercio non sia sempre eccellente. Che dire delle bancarelle con i libri? A voler essere sinceri, c’è un po’ di tutto, ma niente di particolare. I soliti titoli e gli “autori che si vendono sempre”: Hermann Hesse, Ivo Andrić, Dostoevskij, Mark Twain, Thomas Mann, Agata Christie, Oscar Wilde e William Shakespeare nella migliore delle ipotesi. Alcune edizioni sono in italiano e in inglese, ma la maggior parte sono in lingua croata o serba. Molto apprezzati i fumetti e gli albi illustrati, i libri di favole e fiabe, i volumi con le riproduzioni dei quadri più conosciuti della storia dell’arte. Ci sono volumi in buono stato e altri sciupati, usa e getta per modo di dire, non certo da collezione. Tuttavia notiamo anche una valida edizione croata delle “Elleniche” di Senofonte, praticamente nuova. Disgraziatamente è più cara dal rigattiere (100 kune) che in libreria dall’editore, che vende il libro a 70 kune, nuovo di zecca. Insomma, conviene scegliere e bisogna riflettere prima di mettere mano al portafogli. Chi vende è qua per guadagnare e non per regalare.

”La mia banda suona il rock” in vinile a 30 euro

Cento kune al giorno per i venditori
A proposito di commercio. La Città di Pola che cosa ci guadagna esattamente con questo mercatino? Strada facendo abbiamo incrociato l’addetto dell’azienda mercati che riscuote il canone d’affitto giornaliero dai rigattieri con regolare contratto di locazione stagionale. La municipalizzata si prende 100 kune al giorno e dice di essere di manica larga perché il prezzo è valido per una sola bancarella mentre i rigattieri ne utilizzano due o tre (se non quattro). Tutto guadagnato, insomma. Ma i rivenditori piangono miseria. A loro avviso cento kune al giorno sono troppe per stare all’aperto, se si considera che ci sono locali commerciali in centro i cui locatari pagano solo 150 kune al giorno. Le solite lamentele che si ripetono di anno in anno e che tuttavia non hanno mai messo in discussione la sopravvivenza del mercatino. Se c’è ancora dopo venti e passa anni, vorrà dire che tutti ne hanno un tornaconto.

La riscossione dell’affitto: si paga 100 kune a giornata

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