Al futuro ospedale di Pola altri 300 milioni statali?

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Al futuro ospedale di Pola altri 300 milioni statali?

“La costruzione del nuovo ospedale rappresenta da una parte una grande necessità per gli abitanti di Pola e di tutta l’Istria, d’altro canto è senza dubbio un buon progetto e il Governo è disposto a supportare e a dare continuazione a tutto quello che è valido e indispensabile, così pure al piano dell’istituzione ospedaliera polese. Nei giorni a venire, e forse già alla prossima seduta del governo, verrà data la garanzia per l’impiego di ulteriori 300 milioni di kune, indispensabili per dare continuità ai lavori di costruzione delle strutture”. A garantire il completamento di quello che è il più importante progetto infrastrutturale per l’Istria in una dichiarazione alla stampa, è il ministro della Salute, Milan Kujundžić in persona. Ieri mattina si è reso protagonista di un incontro di lavoro a porte chiuse e di una visita di ricognizione del cantiere affiancato da Željko Plazonić, sottosegretario e presidente del Fiduciariato addetto al coordinamento dei lavori edili, da Lucijan Vukelić, direttore dell’Istituto nazionale d’assicurazione sanitaria (HZZO) ai quali si sono uniti il presidente della Regione istriana, Valter Flego, il sindaco di Pola, Boris Miletić, la direttrice dell’ospedale, Irena Hrstić, il presidente del Consiglio d’Amministrazione ospedaliero, Valerio Drandić e tanti altri collaboratori intenti ad affrontare l’impresa di completamento dei lavori di costruzione e a concordare il da farsi nel periodo a venire.

A parte il fatto di avere comunicato la piena garanzia che ai 300 milioni finora impiegati per la progettazione dell’ospedale se ne aggiungeranno altrettanti per arrivare al traguardo, pianificato alla fine del 2019, dalla dichiarazione del ministro è scaturita anche l’informazione stando alla quale tutte le parti si sono trovate concordi nel dover assicurare un investimento minimo anche per l’organizzazione di un day hospital dislocato nell’area dell’Istria settentrionale, in maniera tale da rendere più vicini e accessibili i servizi sanitari alla cittadinanza residente in quell’area. Kujundžić ha anche evidenziato la volontà di collaborare per coordinare la futura gestione del progetto ospedaliero, risolvendo strada facendo i problemi e gli ostacoli presenti sul percorso.

In attesa del 13 settembre

“Siamo ottimisti dopo quest’incontro di lavoro, ha pubblicamente dichiarato il presidente della Regione istriana, Valter Flego, e ora anche convinti che il progetto risulterà completamente ultimato alla fine dell’anno prossimo. Quello che ora ci aspettiamo più di tutto è che il governo, alla sua seduta di giovedì prossimo, 13 settembre, fornisca la garanzia statale per la messa a frutto dei 300 milioni necessari al completamento della costruzione. È importante che si stia mantenendo la medesima percentuale di contributi: lo Stato al 75 per cento, la Regione unitamente alle Città e ai Comuni il rimanente 25 per cento”. Fiducioso il leader regionale, nella disponibilità dell’Istituto nazionale d’assicurazione sanitaria a supportare il futuro lavoro dell’istituzione ospedaliera, in maniera tale da permettere il mantenimento di un servizio qualitativo, da espletare senza intralci di sorta. Da parte sua, Vukelić, direttore dell’anzidetto Istituto, si è detto sicuro nel futuro buon funzionamento dei servizi ospedalieri polesi. A proposito di budget mensili in assegnazione all’istituzione medico-sanitaria che copre il territorio istriano, ha ricordato che il medesimo era lievitato del 22 per cento nel 2015 e di un ulteriore 2 per cento nell’anno passato.
Prima di poter sperare in ulteriori aumenti pecuniari, è stato detto che si dovrà analizzare la faccenda assieme al ministero delle Finanze, tenendo conto delle modifiche alle norme legislative. Soltanto con una maggiorata disponibilità di fondi nella cassa dell’Istituto si potrà pensare a un aumento delle dotazioni anche per Pola.
Convinta, Irena Hrstić, che si sia in grado di individuare assieme i problemi per una gestione senza perdite. D’altra parte, si considera che un’offerta maggiormente qualitativa dei servizi sanitari nelle nuove strutture ospedaliere troverà un altrettanto buon supporto finanziario. Nel corso della mattinata di ieri, si è svolta in separata sede anche una breve riunione del Fiduciariato per la sovrintendenza dell’opera di costruzione, presieduto da Plazonić, che alla fine ha evidenziato l’esemplare collaborazione instaurata tra rappresentanti statali, regionali e dell’istituzione ospedaliera, rilevando che la professionalità e la motivazione renderà finalmente fattibile la conclusione dell’impresa edile.

Edificazione, le percentuali

A che punto si è arrivati?

Il compito di esporre i dati che contano è stato assunto ancora da Irena Hrstić. I lavori edili riguardanti la struttura principale, ossia l’annesso 1, sono stati completati nella misura del 75 per cento, quelli pertinenti all’edificazione dell’annesso 2 (policlinico, day hospital, ambulatori chirurgici) sono terminati all’85 per cento. Nell’edificio della Ginecologia è stato effettuato unicamente un 10 per cento d’interventi, in quanto la sua ristrutturazione comporta il trasferimento dei reparti. In tutto 44 milioni di kune (22 attinti dall’UE e altri 22 da istituzioni di credito) verranno impiegati in attrezzature. Sono pienamente in corso i bandi di fornitura pubblica per il mobilio. Quello per il reparto diagnostico (Radiologia) è stato già commissionato e verrà allestito tra circa un mese. In ogni caso, come spiegato dalla Hrstić, si parte con i primi lavori di costruzione: collocazione delle pavimentazioni, delle installazioni, delle porte, ultimazione degli intonaci e altro.
Tanti gli sforzi per assicurare il personale sanitario indispensabile, mentre si conta sul rientro dall’estero di personale medico. In tutto sono in corso 76 specializzazioni e si è ottenuto il permesso per attivarne ulteriori 33. All’inizio del prossimo anno si valuta di poter contare su 95 specializzazioni complessive. Menzionata anche l’ambizione di aprire un giorno gli studi di medicina all’Ateneo di Pola, fatto che comporterebbe la trasformazione dell’istituzione sanitaria in ospedale universitario.
La volontà esiste, conferma la direttrice, ed è un bene disporre dei piani già pronti su carta e anche di un curriculum già programmato. Quanto alla realizzazione, si vedrà in futuro.

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