Diffondere serenità e gentilezza durante le festività natalizie non è difficile. E se i Giardini di Pola si stanno dando al business delle fritole e del vin brulé, tentando di riunire i cittadini per dei momenti sociali e di auguri oltremodo costosi, vi è una postazione colorata di atmosfera tutta speciale, restia a mostrarsi rumorosa e baldanzosa quanto propensa a diffondere la tenerezza di un Avvento solidale. Quell’Avvento più vero e autentico che si accontenta della mentalità no profit e propone un’alternativa sostenibile al mero consumismo: acquistare per sé con sano egoismo, ma anche per procurare una piccola strenna simbolica da regalare, che fa del bene, aggiunge senso e valore al periodo più festaiolo dell’anno. Una tra quelle casette tutte uguali dei Giardini si differenzia eccome dalle altre, per il tepore che ispira. Nulla di quanto in “vendita” costa per davvero, e tutto rappresenta un umile e timido invito a concedersi un mini acquisto a tema natalizio, un momento di relax che può risollevare l’umore, generare un ricavato che si tramuta in donazione per Natale. Si è di fronte alla casetta di Rachem, dell’omonima Casa rifugio per senzatetto gestita dall’Associazione Institut di Pola e non si può procedere semplicemente avanti, lasciandosi guidare dal profumo di salsicce e crauti esalati dal vicinato con nei pensieri un “non ti curar di lor, ma guarda e passa”. In questo contesto, il celeberrimo verso del padre della lingua italiana, sarebbe un’imprecazione. E manco chi è affetto da mania d’acquisto frenetico e in corsa per i regali di Natale del tutto privo di sentimenti di empatia per il prossimo, può restare indifferente. Anzi, tra tanti regali solidali, può individuare l’alternativa allo soddisfacimento da shopping.
Spiccata generosità
Amalia e Martina Tomac ce la stanno mettendo tutta per avvolgere lo stand di belle luminarie con il proposito di aiutare la relazione con il pubblico e spronare alla donazione. Quando alla sera i Giardini brulicano di persone, intercettarle non è difficile: oggetti per addobbare l’albero di Natale, peluche, letture per bambini, bigiotteria, quadretti, biglietti d’auguri in legno e cartoncino lavorati a mano, persino piccoli prodotti esclusivi che alcuni artisti locali hanno voluto regalare a Rachem. Amalia reputa che quest’anno la generosità dei passanti e dei visitatori dell’Avvento sia più spiccata dell’anno passato, mentre Sanela Šarić responsabile del soggiorno per senzatetto, che è pronta ad assumersi il turno pomeridiano in casetta, attesta quanto i contributi siano fioccati in direzione dei bisognosi, che il destino ha castigato a un vita fuori dalle mura domestiche. “Devo dire grazie ai nostri sostenitori. C’è chi ha portato cibo, articoli igienici, barattoli miele casereccio, scatoloni di prodotti hand made, veramente di tutto di più dimostrando considerazione e buona volontà nei confronti di noi che ci occupiamo di cause utili, anche con il supporto delle attività di volontariato e in definitiva delle categorie di cittadini più fragili”.
Prezzi… suggeriti
Gli oggettini che rendono luminosa e adorna la cassetta, non hanno prezzi veri – ma soltanto suggeriti da 1 a 5 euro, senza pretesa – anche perché la vera solidarietà non ha prezzo. C’è chi acquista pagando più del richiesto, dà offerte in denaro o in materiale, chi dona contributi accontentandosi soltanto di ammirare l’angolino decorativo Rachem con pacchi dono confezionati con l’impegno degli stessi assistiti della Casa rifugio e chi ci aggiunge anche parole di lode e incoraggiamento a fare, a dare, a scambiare il piacere di regalare e di ricevere che indubbiamente riscaldano il cuore. La bancarella di Rachem ai Giardini è aperta al pubblico di buona volontà ogni giorno dalle 9 alle 15 fino all’Epifania, mentre coloro che vorranno rivolgere un piccolo gesto di attenzione nei confronti di questa comunità potranno anche recarsi al civico 61 di via Altura, dove ha sede la Casa rifugio.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.