
Dopo dieci lunghi anni di programmi, opere propedeutiche, lavori bloccati, ricorsi, burocrazia e… attese, qualcosa finalmente si muove a Stignano, Valbandon, Fasana, Dignano, Gallesano, Peroi e Barbariga dove – molto probabilmente già quest’autunno – potrebbero e dovrebbero partire i lavori per l’ampliamento e il potenziamento dei sistemi di approvvigionamento idrico e di drenaggio e trattamento delle acque reflue. La conferma arriva direttamente da Edo Krajcar, direttore della municipalizzata “Vodovod”, lead partner del progetto meglio conosciuto come “Aglomeracija Pula sjever – Agglomerato Pola nord”, che ieri ha apposto la firma in calce ai contratti per l’appalto dei lavori. Contratti che, sempre ieri, sono stati controfirmati dai responsabili delle due società vincitrici del bando di gara per l’affidamento dei lavoro: la “Pomgrad” e la “Godina”.
Una grande giorno
“È un grande giorno per Pola e per il Polese, ma anche per l’Istria e la Croazia intera. Stiamo per avviare un imponente e ambizioso progetto infrastrutturale che per sua natura aumenterà l’efficacia delle politiche di protezione ambientale di tutela delle acque sotterranee”, ha commentato il direttore. Alla firma dei documenti hanno presenziato – e non poteva essere diversamente vista la rilevanza del progetto per i territori coinvolti – i sindaci di Pola, Dignano e Fasana, Filip Zoričić, Edi Patrovicchio e Radomir Korać, tutti concordi sull’importanza del potenziamento dei sistemi idrico e di trattamento delle acque reflue, requisito indispensabile per lo sviluppo (sostenibile) futuro delle tre località. Non a caso, dunque, se anche Zoričić e Pastrovicchio hanno definito quella di ieri “una giornata memorabile”.
“Ci sono voluti anni – ha continuato il sindaco di Pola –, ma finalmente ce l’abbiamo fatta”. Il primo cittadino ha quindi proseguito ascrivendo i meriti della firma dei due contratti d’appalto nientemeno che alla sua amministrazione. Un grazie particolare del sindaco del principale centro urbano dell’Istria è andato anche al deputato Anton Kliman, il cui contributo, sostiene Zoričić, pare sia stato fondamentale. Per quanto riguarda Pola, il sindaco ha ricordato che, grazie al progetto, nell’abitato di Stignano saranno posati oltre 10,5 chilometri di nuove condotte. Zoričić ha inoltre ribadito che una volta ultimato il progetto “Pola Nord”, potrà finalmente partire un altro importantissimo programma di ampliamento e potenziamento delle reti idrica e di trattamento delle acque reflue: “Pola Centro”.
Un punto di svolta
“Sono oltre trent’anni che progetti di questa portata non vengono realizzati nel Dignanese”, ha invece detto Pastrovicchio, aggiungendo che ora la Città di Dignano e tutti i residenti sul territorio possono guardare al futuro con meno preoccupazioni. “Questo progetto ci faciliterà il compito di progettare il nostro ulteriore sviluppo”, è il pensiero del sindaco di Dignano. Pensiero che è subito stato condiviso da Radomir Korać, secondo cui, delle tre amministrazioni locali coinvolte, quella di Fasana sarebbe la più interessata alla buona riuscita del progetto. “Fasana è una delle località più belle del Mediterraneo. Purtroppo, l’assenza di infrastrutture adeguate hanno bloccato sia la crescita economica che lo sviluppo ulteriore del nostro territorio. Grazie a Pola Nord, tutto questo cambierà”, ha detto Korać, aggiungendo poi che anche i residenti – nonostante i disagi che li attendono – non vedevano l’ora che il progetto partisse.
Chilometri di tubature
Alla firma dei contratti di appalto ha presenziato anche il vice direttore delle “Hrvatske vode”, l’ente idrico nazionale, Valentin Dujmović, che ai media presenti all’incontro ha spiegato che il progetto del valore di quasi 45,5 milioni di euro è finanziato per il 90 p.c. dal governo, dalle “Hrvatske Vode” e dall’Unione europea, mentre il restante 10 p.c. è stato messo a disposizione dalle tre amministrazioni locali coinvolte nel piano. L’ultimo intervento è stato quello del vice direttore della “Vodovod Pula”, Kristijan Benčić, che ha rivelato maggiori dettagli sull’imminente e imponente intervento infrastrutturale sui territori di Pola, Dignano e Fasana. A tale proposito ha rilevato che con la “Godina” è stato siglato un accordo per la costruzione di 26 chilometri di nuove condotte fognarie e la ricostruzione di 13 chilometri di tubature già esistenti tra Stignano, Valbandon, Fasana, Gallesano, Dignano, Peroi e Barbariga. Il grosso dei lavori, ha quindi illustrato il vice direttore, riguarderà il Fasanese, dove sarà completamente ricostruito il sistema di drenaggio e trattamento delle acque reflue tra Stignano e il depuratore di Peroi, che sarà demolito e completamente ricostruito. Accanto alla rete fognaria, il progetto prevede la costruzione o la ricostruzione di 19 chilometri di condotte dell’acqua potabile e la realizzazione di un nuovo serbatoio dell’acqua potabile a Pinezići. Alla “Pomgrad” è stata, invece, affidata la costruzione di un nuova condotta di scarica a mare della lunghezza di 2,5 chilometri.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.