Affari, un’estate da dimenticare

Breve inchiestina tra i gestori di bar, ristoranti e negozi. Per la maggior parte, gli introiti non sono quelli di una volta, in alcuni casi il calo arriva al 50 per cento

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Affari, un’estate da dimenticare

In questa stagione turistica gli affari nei negozi, nei ristoranti e nei bar del nucleo cittadino polese vanno decisamente male. Almeno stando alle dichiarazioni dei loro gestori e degli impiegati che lamentano un enorme calo degli introiti dovuto al ‘disinteresse’ dei turisti
“Attualmente – così Iva Artuković titolare del negozio di souvenir “Kantun” in via Flanatica – non si possono tirare delle somme, considerato che la stagione in pratica è appena cominciata anche a causa delle cattive condizioni meteorologiche registrate il mese scorso. Sono convinta che rispetto all’anno scorso il numero dei vacanzieri sia rimasto invariato, però vista l’apertura di molti altri esercizi, questi si… sparpagliano. Il nostro negozio, che oltre ai souvenir offre dei vini, grappe, formaggi, tartufi e altro ancora, tutto di produzione nostrana, è attraente agli ospiti dei Paesi della Scandinavia, della Repubblica Ceca, ai polacchi. Calato invece l’interesse dei tedeschi”. E i coreani, sempre più frequenti in città? “Eventualmente si fermano per acquistare i tartufi. In fin dei conti si cerca di sopravvivere, perché la stagione estiva è breve, e dura in pratica dal 15 luglio al 25 agosto”
“Non possiamo lamentarci – così Patrik Salaj, gestore del ristorante/pizzeria “Orfej”, attivo ormai da 50 anni –. Abbiamo la fortuna che molti ospiti ritornano sempre, e ciò ci salva. Di turisti in città ce ne sono, però non spendono niente. Voglio fare un esempio: giorni fa è giunta una famiglia polacca, marito, moglie e tre figlioletti. Ebbene l’uomo ha ordinato una birra e una pizza. E se l’è mangiata da solo alla presenza della famiglia, che poteva solamente ‘osservarlo’. Mah, in questo lavoro se ne vedono di cotte e di crude”, ha osservato Salaj, il quale apprezza in particolare gli ospiti italiani e quelli britannici. “Gli italiani sanno sempre che cosa ordinare, e poi sono gentili. Il cibo più richiesto? La pizza”.
E i negozi di abbigliamento come se la passano? “Il numero dei turisti è in calo rispetto alla stagione scorsa – così Lucija Pleše, vice dirigente dell’esercizio dell’Oviesse in via Sergia –. E spendono sempre di meno. Tanto che abbiamo evidenziato un calo degli introiti pari al 40 p.c. I clienti migliori sono i tedeschi seguiti a ruota da quelli scandinavi, ai quali i nostri prezzi sono accessibili, per cui rimangono soddisfatti e ritornano volentieri”. E le pasticcerie, meta preferita degli stranieri, e non solo, in particolar modo per i gelati, come se la cavano?. “In confronto all’anno scorso – ha puntualizzato Artan Ismaili, gestore della nota pasticceria “Charlie” presso i mercati cittadini –, il volume d’affari è diminuito addirittura del 50 p.c. Mancano sia gli avventori stranieri che quelli di casa. Evidentemente siamo troppo cari, però noi, in qualità di ristoratori e viste le varie imposte, sia dello Stato che locali, siamo costretti a tenere prezzi alti e ciò si riflette sull’andamento turistico. Gli ospiti migliori? Sicuramente i tedeschi”, ha aggiunto Ismaili.
“Finora è un’annata da dimenticare – si allinea Renato Belić, cameriere del ristorante “Kantina” –. A dire il vero nemmeno quella passata era tra le migliori. A mio parere ha inciso molto il maltempo degli scorsi mesi. Però, negli ultimi giorni è aumentato il numero degli ospiti che ci frequentano la sera. Sottolinerei il fatto che sono i turisti britannici quelli che ci fanno visita maggiormente, sia i più giovani che quelli più anziani. Dipende anche dal periodo della stagione”.

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