Aeroporto di Pola, stagione più lunga

Durante la visita del ministro del Mare, traffico e infrastrutture, Oleg Butković allo scalo di Altura si è parlato del futuro della struttura. Per il 2025 annunciato il ritorno di alcune tratte dalla Gran Bretagna. L’obiettivo è quello di raggiungere un pieno profilo dalla fine di marzo alla fine di ottobre

0
Aeroporto di Pola, stagione più lunga
I lavori all’area di stazionamento. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Una sorta d’impegno ad alta voce, presa davanti il ministro del Mare, traffico e infrastrutture, Oleg Butković, in città per la firma del contratto d’appalto per gli interventi all’entrata nord di Pola e di seguito all’Aeroporto per visionare l’avanzamento dei lavori all’area di stazionamento. È stato anche un momento per fare il punto sulla situazione.

La direttrice dell’aeroscalo, Nina Vojnić Žagar, ha detto dei lavori all’area di stazionamento, per la qual cosa sono stati assicurati 980mila euro, a copertura di un lavoro “importante per raggiungere competitività e sicurezza, in modo da procedere al passo con gli altri scali aeroportuali e per fare dell’Istria la destinazione che merita di essere. Abbiamo in serbo molti piani e progetti. Uno fa riferimento all’allungamento della pista, per portarla a 3.200 metri di lunghezza e quindi in grado di accogliere aerei per destinazioni maggiori”.
Per l’anno prossimo, la direttrice ha annunciato il ritorno della low cost Jet2com, con tratte per Londra Stansted, Manchester e Birmingham e successivamente, nel 2026, per l’East Midlands. Ryanair ha annunciato l’introduzione della tratta per Götheborg (Svezia), mentre l’islandese Fly ha annunciato la tratta per Reykjavík, che servirà dal 1.mo maggio alla metà di agosto del 2025. “Queste sono tratte confermate; stiamo trattando con altre compagnie, ma per ora non possiamo dire di più”, ha aggiunto la direttrice.
Ma prima di dedicarsi completamente al futuro, è stato dato uno sguardo alla stagione 2024 e ai numeri che è stato possibile realizzare. “Alla fine di settembre abbiamo raggiunto la cifra di 482mila passeggeri. Confrontando con i parametri dell’anno scorso, si tratta di un aumento tendenziale di circa il 20 p.c. e guardando al 2019, la realizzazione è del 65 p.c. della stagione considerata da record. Adesso siamo impegnati nel prolungamento della stagione, il che è in armonia con la strategia nazionale per il turismo. In definitiva, si tratta di raggiungere un pieno profilo dalla fine di marzo alla fine di ottobre e non un’alta concentrazione di voli e transiti in una decina di settimane nella stagione di punta”.
Le cifre potrebbero lasciare presagire un ottimo stato di salute. Ma è davvero così? No. Nonostante i risultati si sta male sul fronte finanziario. Il deficit pianificato è nell’ordine di 1,5 milioni di euro e si spera che alla fine dell’anno il portafogli non pianga lacrime ancora più amare. Perché perdite così incisive? La causa, spiega Vojnić Žagar, andrebbe ricercata negli elevati costi fissi, uguali sia che si accolga uno o mille aerei. “Dobbiamo investire nell’infrastruttura, ottenere la classe per poter accogliere aerei di categoria C, D ed E”, ha detto la direttrice.
Problemi anche per quanto concerne la forza lavoro. Che, come un po’ dappertutto, manca. “Per noi un problema aggiuntivo è dato dal fatto che il Programma nazionale di tutela del traffico aereo civile prevede una documentazione aggiuntiva all’atto dell’impiego, in quanto si tratta di lavorare in zone critiche sotto tutela e quindi non possiamo impiegare personale proveniente da Paesi terzi, come fanno invece altri datori di lavoro in regione. Alcuni servizi sono al completo, altri palesano deficit. abbiamo difficoltà, ad esempio, nel settore commercio e ristoro”, ha concluso Nina Vojnić Žagar.

La direttrice dell’aeroporto Nina Vojnić Žagar.
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display