Acqua. Meno male che c’è il Ninfeo

Siccità. Trasporti notturni per venire incontro agli agricoltori

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Acqua. Meno male che c’è il Ninfeo
La sorgente del Ninfeo. Foto: MARKO MRĐENOVIĆ

In queste settimane il problema della siccità in Istria è balzato agli onori della cronaca e resta notizia di primo piano su tutti i mezzi di comunicazione sia locali che nazionali. L’emergenza siccità, il razionamento dell’acqua in tutta la penisola, l’abbassamento del livello nel bacino idrico di Bottonega e le condizioni delle fonti e delle risorse idriche dell’Istria continuano, giustamente, a suscitare e monopolizzare l’attenzione dei media e dei cittadini. Un interesse che ha convinto i vertici dell’azienda municipalizzata “Herculanea” a mostrare alla stampa lo stato di salute della fonte a cui Pola deve i suoi natali: il Ninfeo, la sorgente che sgorga dal sottosuolo in una vasca di marmo coperta ai piedi dell’Arena. Prima di rispondere alle domande dei molti giornalisti presenti, il direttore della municipalizzata, Robi Fuart, ha tenuto a ricordare che – sebbene di proprietà dell’ente idrico locale – la gestione della sorgente spetta all’“Herculanea” che, naturalmente, possiede tutti i permessi e le concessioni per il suo sfruttamento. Il responsabile della municipalizzata ha quindi proseguito dicendo che da lunedì scorso – ovvero dal giorno dell’entrata in vigore dell’ordinanza del presidente della Regione istriana che limita l’uso dell’acqua potabile – l’acqua (a uso tecnologico) del Ninfeo è utilizzata per l’irrigazione delle aree verdi e il lavaggio delle strade e degli spazi pubblici. Il direttore ha, però, fatto presente che anche il livello dell’acqua della sorgente del Ninfeo sta diminuendo. Tuttavia, secondo Fuart la situazione non sarebbe per nulla allarmante. “Continueremo a monitorare il livello dell’acqua e, se necessario, adotteremo le dovute misure” ha detto il direttore, aggiungendo poi che da oggi in avanti anche gli agricoltori del Polese potranno utilizzare l’acqua delle sorgente del Ninfeo per l’irrigazione dei campi. Il responsabile dell’“Herculanea” ha quindi spiegato che le cisterne destinate all’irrigazione delle colture saranno riempite e consegnate nelle ore notturne. L’acqua sarà distribuita gratuitamente. Dunque, gli agricoltori pagheranno alla municipalizzata soltanto il servizio di trasporto.

Presente accanto al direttore dell’“Herculanea” anche l’omologo della “Vodovod”, l’ente idrico del Polese, Edo Krajcar, che per quanto riguarda il bacino di accumulazione di Bottonega sostiene che “si sta facendo tutto il possibile per assicurare una corretta e costante erogazione dell’acqua potabile alle utenze”. Interrogato in merito alla possibilità di realizzare in Istria impianti di dissalazione, Krajcar ha risposto essere una soluzione possibile per il futuro. Il direttore dell’ente idrico polese ha, però, subito sottolineato come il costo della realizzazione di impianti simili ricadrebbe sulle spalle delle utenze. Poiché nei giorni scorsi ha dichiarato che dei 13 pozzi di Pola ne sono in funzione soltanto un paio, a Krajcar sono state chieste ulteriori spiegazioni. Il direttore ha così rilevato che diversi sono inutilizzabili o perché inquinati o perché ormai prosciugati. Il responsabile della “Vodovod” ha, però, annunciato che accanto ai tre già in funzione, entro breve saranno messi in uso anche i pozzi di Giadreschi, Tivoli, Stanzia Marinoni e Foibon. “Ad ogni modo, questi pozzi non potrebbero salvare Pola dalla siccità” ha concluso Krajcar.

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