Zlatko Dalić: «È la fiducia la chiave del successo»

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Zlatko Dalić: «È la fiducia la chiave del successo»

ROVIGNO | Dopo dieci anni in continuo crescendo, l’11ª edizione del Weekend Media Festival, il più grande raduno degli esperti del settore dei media e delle comunicazioni della macroregione, negli ambienti dell’ex fabbrica tabacchi di Rovigno è iniziato con un concerto della grande stella croata del jazz Zdenka Kovačiček e del cantante Marko Tolja, accompagnati dall’orchestra jazz della Radiotelevisione croata diretta da Miron Hauser.
Nel corso di tre giorni, il Festival riunirà oltre 5.000 partecipanti, tra cui oltre 550 giornalisti e 350 studenti, che in questi giorni partecipano a oltre sessanta conferenze, panel, presentazioni e workshop in sei auditorium, dove si tengono le conferenze di oltre 150 influenti relatori provenienti da tutto il mondo.

I segreti di Pete Radovich

Pete Radovich, direttore creativo della CBS, produttore e regista, con alle spalle 36 Emmy e autore della pubblicità “Teasing John Malkovich”, che è divenuta un successo virale su Internet nel giro di poche ore – ha vinto alcuni dei premi più prestigiosi nel mondo del marketing e della comunicazione, tra cui cinque leoni a Cannes, 4 premi Emmy e 4 premi Clio – ha condiviso ieri mattina con il pubblico i segreti dell’arte della narrazione e le filosofie che sono alla base della sua carriera televisiva americana e l’importanza della narrazione nell’influenzare e impressionare pubblico e consumatori.
Richard Brešković direttore del settore marketing della Telecom croata, Tony Jordan, CEO della Red Planet, quindi Robert Richter del settore broadcasting, media e intrattenimento di Google e Henning Tewes, CEO della RTL Croatia, hanno parlato, invece, del futuro della televisione con l’avvento dei servizi offerti da Netflix.

Il «marchio Croazia»

La stella della giornata di venerdì è stata senza dubbio Zlatko Dalić, selezionatore della nazionale croata di calcio, che ai mondiali in Russia ha portato la squadra al più grande successo della storia, conquistando l’argento. Ciò che ha contraddistinto questa formazione da tutte le altre squadre è stata un’incredibile tenacia e una stabilità psicologica che ha portato i calciatori alla vittoria anche nei momenti in cui tutto sembrava perso. Molte nazionali del passate erano piene di grandi giocatori, ma questa generazione ha mostrato uno spirito di squadra e una qualità che li distinguono da tutte le altre selezioni nazionali.
Il successo conseguito ai Mondiali è stato accompagnato da un incredibile interesse per la Croazia, che si è riflesso attraverso centinaia di migliaia di articoli, copertura televisiva, miliardi di tweet e ricerche su Google. Le magliette della nazionale croata vengono acquistate dai fan di tutto il mondo, mentre i bambini, dal Giappone al Brasile, sanno chi sono i vari Modrić, Mandžukić o Rebić. Tuttavia, qual è il vero vantaggio per la Croazia? Che aspetto ha il marchio Croazia oggi e come utilizzare l’interesse che è ancora presente a vantaggio anche di altri settori? Ne hanno parlato, oltre a Dalić, il direttore creativo dell’emittente televisiva americana CBS Pete Radovich, di origini croate, quindi Kristjan Staničić, direttore dell’Ente turistico croato.

Un gruppo omogeneo

Parlando dei motivi che lo hanno indotto a prendere in mano le redini della nazionale, Dalić ha ammesso con grande sincerità che se la situazione fosse stata migliore non avrebbero di certo chiamato lui. “La chiave di questo enorme successo è stata la determinazione e una grande voglia di portare a casa un risultato importante – ha detto –. Il mio compito non era certamente quello di insegnare loro il calcio, trattandosi di grandi giocatori che giocavano in grandi squadre. Volevo creare un gruppo omogeneo che sappia vivere per l’obiettivo prefissato. Era molto importante instaurare un rapporto di fiducia”. Un ruolo importante a sviluppare in lui questa sensibilità è stata l’esperienza in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi, dove i giocatori avevano già tutto, tra ville e auto di lusso e andavano motivati attraverso il dialogo e un rapporto di fiducia. Zlatko Dalić si è soffermato anche su come affrontare i momenti difficili e le crisi. “Il problema – ha puntualizzato – è che abbiamo una maggiore tendenza a distruggere che a costruire. La cosa più impegnativa, ma che va fatta, è quella di ricreare un’atmosfera positiva dopo una sconfitta o un pessimo risultato”.

Ora pensiamo a EURO 2020

In Russia era molto importante mantenere la concentrazione dei giocatori, passo per passo, partita dopo partita, riportandoli con i piedi per terra anche dopo la grande vittoria contro l’Argentina. Bisognava evitare l’euforia, pensando già alla prossima partita. Ora bisogna pensare al prossimo obiettivo, a marzo 2019, quando inizierà la fase a gironi delle qualificazioni per EURO 2020.
Dalić non si lascia scomporre neppure dalla recente pesante sconfitta con la Spagna… “Penso la Croazia possa fare molto bene agli europei”, ha detto, aggiungendo che la nazionale ha ora bisogno di giocatori freschi e giovani. “Quello che ha rappresentato Rebić ai Mondiali è ciò che ci serve per queste qualificazioni e questo è il mio obiettivo. Ci saranno tanti problemi, ma io continuerò a portare avanti il mio lavoro fino alla fine in maniera sincera e corretta”, ha concluso il selezionatore croato.

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