«Vogalonga salvorina» tra sport e tradizione

Si è svolta con grande successo l’edizione 2024 della manifestazione volta a coniugare l’attività fisica e la salvaguardia del patrimonio storico. Grande affluenza all’evento

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«Vogalonga salvorina» tra sport e tradizione
La regata storica con la batana. Foto: NICOLE MIŠON

La prima domenica di settembre il porto di Salvore ha accolto la regata della “Vogalonga salvorina”, diventata ormai un appuntamento fisso per gli amanti del mare e dello sport. “Tutto ha avuto inizio a causa delle restrizioni dovute al Covid-19 – spiega la presidente della CI Miriam Ossich –. Da lì è sorta la necessità di trovare e proporre delle attività che si potessero fare all’aperto, anche per evitare di stare tutti ammassati. L’idea è stata subito accolta con entusiasmo e ha coinvolto anche molti giovani, contenti di partecipare a quest’evento che coniuga lo sport e il divertimento”.

Grande affluenza all’evento: alla regata, infatti, si sono iscritte ben 51 persone, numero che aumenta di anno in anno e coinvolge membri delle Comunità degli Italiani del territorio, ma anche turisti e appassionati di voga in generale. Non si tratta di una competizione a premi, niente vincitori, soltanto partecipanti che si mettono in gioco per trascorrere un pomeriggio in compagnia e allegria. Si parte dal porto di Salvore e si raggiunge il faro situato a Bassania: nel mezzo ci sono tre boe a segnalare il percorso. Non essendo una gara agonistica, i vogatori possono scegliere fin dove arrivare in base alle proprie capacità, seguendo il motto: l’importante è partecipare!

Enrico Manzano e Miriam Ossich.
Foto: NICOLE MIŠON

Gente di mare
“Siamo gente di mare, quindi ci sembrava giusto proporre un evento ricreativo che ci legasse a quest’elemento di vitale importanza per noi – commenta la presidente del sodalizio salvorino -. Alla manifestazione partecipano abitanti del posto, molti umaghesi, che come noi, condividono questa passione per le imbarcazioni e anche italiani”. I primi commenti a caldo che raccogliamo alla fine delle prova sportiva sono, infatti, proprio quelli di alcuni umaghesi. Ondina Šimičić, direttrice dell’asilo italiano “Girotondo” commenta divertita: “È la prima volta che partecipo alla ‘Vogalonga’ ed è la prima volta che prendo un remo in mano, quindi oggi abbiamo dovuto imparare tutto. Niente allenamenti o preparazioni, ci siamo buttati subito nella mischia per vedere come va, ma bisogna dire che è tutto ben organizzato e segnalato”. La fatica si è fatta sentire, ma la soddisfazione è grande. “Abbiamo fatto tre quarti del percorso, mi ritengo soddisfatta in quanto è il mio debutto a una regata e poi, gli organizzatori ci hanno assicurato che non era obbligatorio percorrere tutta la distanza. Siamo tornati indietro sani e salvi e siamo contentissimi”.
Si tratta di un’attività ricreativa adatta alle famiglie a cui potevano partecipare tutti dai 9 anni in su, dividendo un kayak in due o tre persone. Vita Mey e Veronica, entrambe di 9 anni, hanno partecipato per la prima volta alla ‘Vogalonga’ assieme a mamma Susanna. Alla domanda di com’è stata quest’esperienza le ragazzine hanno risposto decise “Figo!”, per poi precisare che la regata è stata abbastanza impegnativa ma divertente. “Abbiamo remato a turno, quando una di noi era stanca, iniziava a remare l’altra, ma abbiamo contribuito tutte. Speriamo di partecipare anche il prossimo anno”.
All’organizzazione dell’evento hanno partecipato diversi membri e attivisti della Comunità degli Italiani, mettendo a disposizione la loro esperienza e il loro tempo. Tra questi Giancarlo Vizintin e Jasmin Kocijančić, che dalla loro imbarcazione hanno seguito tutta la gara per garantire la sicurezza in mare di tutti i partecipanti.

La fila per l’iscrizione alla “Vogalonga”.
Foto: NICOLE MIŠON

Un incontro diverso
In seguito alla prima prova si è svolta la regata storica con la batana, questa volta a livello agonistico. Otto appassionati vogatori hanno voluto testare le proprie abilità di barcaioli. Si è trattato di una gara di velocità da una boa all’altra e ritorno. Il tutto si è svolto sotto l’occhio vigile del giudice Goran Janković, intento a cronometrare i concorrenti. I primi tre classificati se la sono giocata all’ultimo sangue: infatti, la differenza tra i primi tre è di pochi secondi. Alla fine ad avere la meglio è stato Enrico Manzani, seguito da Jasmin Kocijančić e Kristian Petretrich. Il secondo e il terzo classificato sono salvorini, mentre il primo vive a Milano, anche se è nato a Trieste e la famiglia della mamma è originaria di Salvore. “Provengo da una famiglia di pescatori, quindi sono andato in barca fin da piccolo. Quando andavo a scuola trascorrevo tutta l’estate a Salvore con i nonni, sono cresciuto a stretto contatto con il mare – racconta il vincitore -. Due anni fa ho partecipato per la prima volta alla ‘Vogalonga salvorina’. Ti regala sensazioni bellissime perché diventa un gioco ed è una bella manifestazione completamente diversa dai classici giochi, che si fanno di solito con il pallone. Vivi sensazioni diverse, belle, soprattutto perché ti riporta indietro negli anni, quando per me e mia sorella la batana rappresentava un gioco per bambini dove portavamo i nostri giochi”. Enrico ora vive a Milano assieme alla moglie Anna e ai suoi figli, ma ha trasmesso il suo amore profondo per il mare e per l’Istria a tutta la famiglia: “È un amore che si rinnova”.
L’imbarcazione storica è stata messa a disposizione del sodalizio da parte dell’Associazione “Batana salvorina”, la quale ha fornito la sua batana da poco restaurata. Kristian Petretich, oltre ad aver gareggiato, è uno dei pochi esperti che tutt’oggi costruisce queste imbarcazioni tipiche di Salvore secondo la tradizione. Per quanto riguarda i kayak, invece, la locale CI li ha noleggiati per poi fornirli gratuitamente ai molti partecipanti della regata. Alla fine delle competizioni tutti i presenti hanno potuto godersi un ottimo pasto in riva al mare offerto dal sodalizio.

Un meritato pasto in compagnia.
Foto: NICOLE MIŠON

Giovani e bambini
Una domenica molto ricca, quella che si è da poco conclusa a Salvore, che ha visto la partecipazione di molti giovani e bambini, non solo locali. “Ci siamo resi conto che per attirare più persone nella nostra Comunità, soprattutto più giovani, è necessario proporre attività diverse dalle solite. La ‘Vogalonga’ è stata un successo dalla prima edizione e ogni anno diventa sempre più attraente – dichiara la presidente Ossich -. La cosa più positiva di eventi come questo è il fatto che riusciamo a far conoscere ai ragazzi le nostre tradizioni. Loro si divertono giocando e facendo sport, ma allo stesso tempo conoscono la batana, imparano ad apprezzarla e si interessano al nostro patrimonio. Anche questo è un modo per mantenere viva la nostra identità”.
La “Vogalonga salvorina” è stata organizzata dalla Comunità degli Italiani di Salvore in collaborazione con l’Associazione “Batana salvorina”, la Città di Umago e il suo Ente per il turismo, l’Ente Festum, la Capitaneria di porto di Pola e l’Ufficio per i diritti dell’uomo e delle minoranze nazionali del governo croato per tramite dell’Unione Italiana. “Il grande successo è dovuto soprattutto all’organizzazione e ai finanziatori. Sembra scontato, ma ci lavorano davvero molte persone, a partire dai membri della Giunta esecutiva della CI, che sono presenti anche oggi e offrono il loro contributo affinché tutto funzioni – ci tiene a precisare Miriam Ossich -. Devo ringraziare la signora Fiorella Balanzin, la quale a ogni occasione ci offre a sorpresa dei dolci freschi fatti in casa ed è stato così anche questa volta. Inoltre, voglio sottolineare il fatto che la Città di Umago, in tutti questi eventi, mette a disposizione gratuitamente i propri servizi e non è una cosa da poco”.
Una manifestazione che ha visto la collaborazione fruttuosa di molti enti e associazioni in sinergia tra loro e, grazie alla positività dei molti volontari, coinvolge un numero sempre più elevato di persone, unite in un’atmosfera familiare e gioiosa.

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