Visinada. L’importanza della memoria culturale

Visita istituzionale alla Comunità degli Italiani del presidente dell’Università Popolare di Trieste Edvino Jerian, accompagnato dal segretario generale Fabrizio Somma

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Visinada. L’importanza della memoria culturale
La serata musicale. Foto: Neda Šainčić Pilato

La Comunità degli Italiani di Visinada ha ospitato il presidente dell’Università popolare di Trieste, Edvino Jerian, accompagnato dal segretario generale Fabrizio Somma, giunti in visita istituzionale. A fare gli onori di casa è stata la presidente della Comunità, nonché vicesindaca per la minoranza italiana del Comune di Visinada, Neda Šainčić Pilato, affiancata da collaboratori e soci.

La visita è iniziata nella sede della CI, dove la presidente del sodalizio ha illustrato, anche attraverso immagini, l’intensa attività della Comunità, oggi punto di riferimento per circa 250 soci effettivi, una cinquantina di simpatizzanti e numerosi giovani. Un luogo vivo, ricco di iniziative, che trasmette alle nuove generazioni l’identità, la lingua, la cultura e le tradizioni italiane.
La CI di Visinada è una realtà giovane ma profondamente radicata, fondata il 19 giugno 1992 su proposta di Antonio Boccati. Dal 2001, la sede è di proprietà dell’Unione Italiana. Dopo una lunga attesa, grazie all’accordo tra il Comune e l’UI e al finanziamento del Governo italiano, la sede è stata completamente ristrutturata e inaugurata il 5 dicembre 2014.
Oggi, la CI è protagonista di un ricco calendario di attività: la banda d’ottoni, i minicantanti, il ballo creativo “Coccinelle”, la danza classica “Carlotta Grisi”, il coro misto “Armonia”, corsi creativi per la terza età, eventi culturali e artistici come “Note musicali” ed Ex tempore. Importante anche l’impegno nell’educazione linguistica: nel 2005 l’italiano è stato introdotto come materia facoltativa nella Scuola elementare locale, dov’è tuttora insegnato a oltre 90 alunni, e dal 2021 anche nella scuola dell’infanzia.
Durante la visita, la delegazione si è recata al cimitero Madonna dei Campi per ammirare il restauro delle tombe Ritossa e Facchinetti, progetto realizzato grazie al contributo del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale della Repubblica Italiana.
A seguire, il gruppo ha visitato la chiesa della Beata Vergine Maria, custode di affreschi tardogotici della bottega di Giovanni da Castua (databili attorno al 1480) e la chiesa di San Barnaba, adornata da cicli pittorici raffiguranti la vita di Gesù e il giudizio universale. La parte storico-artistica è stata presentata dal professor Valter Baldas, socio del sodalizio.
Serata in musica
La giornata si è conclusa con un evento musicale nella suggestiva cornice della cisterna barocca progettata dall’architetto Simone Battistella, con il concerto della “F24 Tributi Band” di Trieste, che ha reso omaggio a Mina, Celentano, Claudio Baglioni, Mia Martini, Zucchero, Mattia Bazar, Renato Zero e altri grandi nomi della musica italiana. La manifestazione rientra nel progetto “Storia della musica italiana” promosso dall’Università popolare di Trieste, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia. In contemporanea si è svolta la “Serata del vino”, con la partecipazione dei migliori produttori locali e la degustazione di vini pregiati e specialità gastronomiche istriane.
All’iniziativa hanno preso parte pure la console generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri, il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, la vicepresidente della Regione istriana in quota CNI, Jessica Acquavita, il sindaco di Visinada, Marko Ferenac, oltre a numerosi rappresentanti delle istituzioni e della Comunità.
Gli ospiti si sono detti particolarmente soddisfatti per quanto visto e vissuto nel corso della visita, apprezzando l’impegno, la dedizione e la qualità delle attività della Comunità e del Comune di Visinada. Hanno inoltre espresso la volontà di proseguire con nuovi investimenti, in particolare per la salvaguardia e il recupero delle tombe italiane presenti nel territorio. Tombe che sono testimonianze silenziose ma eloquenti di cittadini illustri, di famiglie e personalità che hanno segnato la storia di Visinada. I nomi incisi sulle lapidi restituiscono un’immagine chiara dell’identità linguistica e culturale del passato, offrendo una preziosa fotografia della presenza italiana nella zona e confermando l’importanza storica e simbolica di questi luoghi della memoria.

Una delle tombe restaurate.
Foto: Neda Šainčić Pilato
L’altra tomba restaurata.
Foto: Neda Šainčić Pilato
La visita dei dirigenti dell’Upt a Visinada.
Foto: Neda Šainčić Pilato

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