Villa Cesare diventa albergo di lusso?

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Villa Cesare diventa albergo di lusso?

SALVORE | Del recupero di Stanzia Grande si parla da anni, ma solo ora qualcosa si è mosso, perché la Regione istriana e la Città di Umago hanno avviato il dibattito pubblico sull’impatto ambientale del progetto di costruzione del campo da golf comprendente 65 ettari, della trasformazione della tenuta in albergo di lusso e di tutta l’infrastruttura necessaria.

Si tratta di una zona sotto tutela, in abbandono da decenni, dove è prevista la costruzione di 200 posti letto di lusso e il recupero di Villa Cesare e dell’intera tenuta. Purtroppo nelle stesse condizioni di degrado si trova anche la tenuta dei de Franceschi di Seghetto. Oggi, dopo tanti anni, ci si interroga su cosa fare e come recuperare Villa Cesare, un tempo una delle tenute più belle e invidiate della costa istriana e dalla quale si gode una vista splendida sul Golfo di Pirano.

Un glorioso passato

La visione del progetto, del costo di 100 milioni di euro, sarà possibile fino al 23 maggio prossimo, nell’atrio del Municipio, dalle ore 7.30 alle 15.30 e nella hall della Regione istriana a Pola dalle ore 8 alle 16. Lo studio sull’impatto ambientale è importante soprattutto per risolvere il problema del rifornimento idrico, visto che i campi da golf a 18 buche necessitano di molta acqua. La presentazione ufficiale dello studio, invece, si terrà il 7 maggio nella sala del Consiglio municipale. Eventuali dettagli si possono trovare sulle pagine web della Città.
Di Stanzia Grande si parla da molti anni, ma solo nel 2014 il progetto dell’albergo e del campo da golf del costo di 100 milioni di euro è stato approvato dal Consiglio municipale di Umago. Villa Cesare è unica nel suo genere ed è iscritta nel Registro dei Beni culturali della Croazia.
Il progetto della tenuta è molto innovativo e costoso, avrà 5 stelle e diventerà una delle zone turistiche più belle della costa umaghese. Nelle immediate vicinanze si trova l’albergo “Kempinski” con un altro campo da golf. La villa e la tenuta, già visionate dai conservatori, hanno un passato glorioso, con elementi che vanno mantenuti. Il progetto ideale è stato elaborato dalla società “Tehnozona” di Zagabria. In base al progetto è previsto il recupero e la ricostruzione di Villa Cesare, con tutti gli elementi che aveva un tempo e che erano bellissimi, come documentato da molte cartoline d’epoca.
Alla presentazione del progetto saranno presenti anche gli investitori, la società commerciale “COIN inženjering” di Pola, i rappresentanti dei progettisti dello Studio ambientale di Zagabria e di Varaždin, i quali parleranno della tutela dell’ambiente, vista la specificità che hanno i campi da golf, in quanto grandi consumatori d’acqua. Il design del campo è stato elaborato dalla ditta “Golfart Landscape, Landschaftsplanung & Golfplatzdesign”.

Acqua desalinizzata

In base alle necessità idriche del campo da golf è stato adeguato anche il Piano urbanistico di Umago: per la manutenzione dei terreni si utilizzerà l’acqua marina desalinizzata. Si tratta di un intervento costoso che permetterà la desalinizzazione di mille m3 al giorno.
Questo è molto importante per evitare il ripetersi della catastrofe ecologica di qualche anno fa, quando il lago di Valfontane è stato prosciugato dopo che il vicino campo da golf aveva costruito un pozzo vicino alla vena d’acqua, attivando pompe troppo forti che avevano prosciugato il laghetto, suscitando infinite proteste da parte degli allevatori di bestiame della zona, che attingevano l’acqua per i loro animali.

La storia del complesso

Un tempo Villa Cesare era la più bella del circondario, aveva davanti alla torre centrale (oggi ci si arrampica a stento perché pericolante) una torre più bassa sulla quale era sistemata una cisterna che veniva riempita d’acqua e, in questo modo, veniva assicurata alla casa l’acqua corrente. Nel 1936 a Salvore arrivò la corrente elettrica, ma Villa Cesare, già appartenuta alla fine dell’800 ai conti Fabris, aveva un proprio gruppo elettrogeno grazie al quale potevano anche permettersi di ascoltare la radio. La famiglia Cesare, come narra l’editore umaghese Niki Fakin, nel suo libro “Umago-Salvore”, aveva un porto, un piccolo e modesto stabilimento balneare, dove si poteva usufruire di una specie di canoa simile alla gondola di Venezia. I Cesare possedevano una carrozza e, in seguito, pure una macchina (la prima della zona) per uso personale ma anche per portare a destinazione i turisti che arrivavano con il piroscafo.

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