Verteneglio. 50 anni di una vita vissuta con passione e orgoglio

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Verteneglio. 50 anni di una vita vissuta con passione e orgoglio

VERTENEGLIO | Ben 50 le candeline che la Comunità degli Italiani di Verteneglio ha spento venerdì con una serata che, oltre a presentare le attività di spessore e qualità che il sodalizio vanta, ha pure viaggiato nel tempo con una cronistoria raccontata dalla presidente, Keti Visintin.

​Una grande famiglia

“Raccontare la storia della Comunità, significa raccontare la vita della nostra famiglia; e la sua vita è come un mosaico che si compone di tanti tasselli. Abbiamo deciso di narrarvi la vita della Comunità non come un libro di storia, ma attraverso delle immagini. Prima di entrare nel merito del nostro cinquantennale lavoro, la memoria va a quel 19 marzo 1968, quando gli insegnanti della scuola italiana di Verteneglio, con in testa il prof. Giuseppe Colle, fondarono il Circolo Italiano di Cultura. Facendo un passo indietro però, non dobbiamo dimenticare la fondazione della Società di Pesca sportiva “Squalo”, che è stata la promotrice della fondazione della nostra Comunità”, ha raccontato la presidente, continuando: “Una delle prime attività fu la filodrammatica, avviata già negli anni Settanta in collaborazione con il Circolo di Buie, sotto la guida del maestro Claudio Ugussi. Successivamente, venne abbandonata e ripresa negli anni ’90, sotto la guida di Roberta Zugan, quindi di Dolores Barnaba, Valli Savatović, Vlado Rota, mentre ora le due sezioni sono nelle mani esperte di Jessica Acquavita”.

La bravura degli attivisti

​Sono stati proprio i più piccini a inaugurare la serata con una simpatica recita ispirata e tratta dalla raccolta di scritti in istrovento “Drio el canton” dell’autrice polese Ester Sardoz Barlessi. Il gruppo “Adulti”, si è invece preoccupato della presentazione dell’intera serata, durante la quale è stata pure letta una lettera di augurio del presidente del Consiglio per la minoranza Italiana della Regione istriana, Gianclaudio Pellizzer.
Risale al 1981 la fondazione del Coro misto autonomo di Verteneglio, diretto dal maestro Dario Bassanese, susseguito poi da Ervin Kocijančić, Maurizio Lo Pinto, Sabina Stemberga Vidak, mentre da due anni il coro è nuovamente guidato da Dario Bassanese.

Il recupero della tradizione

A presentarlo, per l’occasione, Ezio Barnabà, il quale ha illustrato il progetto “Verteneglio suonava e cantava”, che ha consentito di recuperare 140 canzoni tradizionali, cantate a Verteneglio e dintorni e che, oramai, stanno scomparendo.
Non ha mai avuto crisi di presenze ed entusiasmo, invece, il coro di Voci bianche che, dopo la prima prova, 22 anni fa, sotto la guida del maestro Maurizio Lo Pinto, non si è mai fermato. Negli anni hanno dato il loro contributo alla crescita dei piccoli cantanti i maestri Sabrina Stemberga Vidak, alla quale è andato il più sentito grazie per aver innalzato il livello qualitativo. In seguito, per periodi più brevi, il coro è stato diretto da Erika Villi, Ileana Pavletić Perosa e Marko Ritossa, mentre da settembre 2013 è passato nelle mani dell’ex minicantante Dionea Sirotić.

Talenti canori

Per l’occasione, hanno intonato in modo simpatico e professionale tre canzoni dello Zecchino d’oro. Va sottolineato pure che, in questi anni, alla manifestazione “Voci nostre”, hanno sempre ottenuto primi premi. Attualmente, il gruppo conta 22 membri d’età compresa tra i 4 e i 12 anni. Dal vivaio del coro Voci bianche, alcune ragazze, hanno formato nell’ottobre del 2010, sotto la guida della maestra Ileana Pavletić Perosa, un gruppo vocale che prese successivamente il nome “Ad Libitum”: tutto al femminile, conta 8 ragazze ed è diretto dalla maestra Lora Pavletić. Sino a oggi le giovani si sono esibite in tutta l’Istra, in Italia, Slovenia, Austria e, grazie a un progetto europeo, nel 2013, pure nella lontana Svezia. Hanno ottenuto due menzioni onorevoli al Concorso d’arte e di cultura “Istria Nobilissima” promosso dall’UI e dall’UPT. Alla manifestazione “Naš kanat je Lip” di Parenzo sono state premiate per la miglior esecuzione e al Festival internazionale “Chorus Inside” di Rovigno sono state premiate con l’oro. Belle, eleganti pure ai festeggiamenti del cinquantesimo dove in modo impeccabile hanno eseguito brani non facili: “Cimitero di rose”, “La canzone di Marinella” e la conosciutissima “Con te partirò”.

La passione per la musica

La presidente Visintin, nel suo discorso, non ha dimenticato gli importanti Corsi di musica, iniziati nel 1985 con chitarra, pianoforte e fisarmonica, sotto la guida dei maestri Mauro Masoni, Dario Bassanese, Marina Masiero, Fulvio Colombin e Franco Valisneri. La Scuola di musica, nel 1991, dopo le aperture delle Sezioni a Pola e a Fiume, divenne il Centro Studi di Musica Classica “Luigi Dallapiccola”, che opera in seno all’UI. Nel 1997, dopo la scomparsa del maestro Mauro Masoni, in suo onore, la Comunità realizzò la prima edizione dell’Hortus Niger, Estate Musica Festival, che porta a Verteneglio docenti di livello internazionale con corsi estivi frequentati da studenti provenienti da tutto il mondo. Il progetto ha avuto sempre il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri Italiano e per due edizioni anche quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana.
Attualmente, nella sezione di Verteneglio si tengono il corso di chitarra classica guidato dal M° Renato Schiavon, le lezioni delle materie complementari insegnate dal direttore didattico del Centro, il prof. Fulvio Colombin, il corso di pianoforte sotto la guida della maestra Chiara Jurić, mentre la maestra Annamaria Škara tiene i corsi di pianoforte e flauto”, ha raccontato, ricordando, inoltre, il gruppo artistico che opera da più di 10 anni. “Con la vendita dei manufatti del loro costante lavoro, devolve il ricavato in beneficenza. Non vanno dimenticate inoltre, le sezioni sportive di calcetto e bocce che partecipano con entusiasmo a vari tornei”, ha aggiunto.

La prima sede nel 1984

Oggi, quasi tutte le attività vengono svolte nel sodalizio, ma non è stato sempre così. Per un lungo periodo la Comunità non aveva una propria sede, ma si usavano alcuni spazi dell’odierno Comune. La prima vera sede fu inaugurata nel novembre1984, grazie al lavoro volontario degli attivisti e degli artigiani connazionali. Questa venne ampliata qualche anno dopo, precisamente nel 1987, con i contributi dell’ex Comune di Buie. E infine, grazie ai mezzi della legge 19/91 la struttura venne nuovamente ampliata nel 1994 dai 200 m2 agli attuali mille.
Sin dalla sua costituzione il sodalizio di Verteneglio si è da sempre contraddistinto per la coerenza nel perseguire il proprio obiettivo di valorizzare e salvaguardare la lingua e la cultura italiana nel nostro territorio, grazie alla dedizione dei soci, che oggi sono 700 e che con generosità e altruismo hanno dimostrato, e continuano a dimostrare fedeltà ed attaccamento alla nostra appartenenza, alle nostre tradizioni, invadendo giorno dopo giorno con la loro allegria la sede e dimostrando che con l’impegno, il sacrificio e la costanza si ottengono sempre grandi risultati e innumerevoli soddisfazioni. Ricordati pure i presidenti, che con tanta energia, amore e dedizione hanno guidato la Comunità. Dopo Giuseppe Colle, si sono susseguiti Ezio Barnabà, Stefano Sissot, Elena Barnabà e l’odierna Keti Visintin che ha voluto sottolineare l’importanza del grande lavoro che svolge la segretaria: “Non va dimenticato neanche il grande apporto che Elena Barnabà ha dato come segretaria del nostro sodalizio.

Riconoscimenti agli Enti sostenitori

Sempre presente, operativa e vicina alle necessità di tutti. Grazie Elena che anche oggi sta lavorando instancabilmente”, ha dichiarato concludendo con un caloroso ringraziamento volto ai sostenitori e finanziatori quali le Regioni istriana, Friuli Venezia Giulia e Veneto, il Comune di Verteneglio, l’Unione Italiana e l’Università Popolare di Trieste. In rappresentanza dell’Unione Italiana, in sala Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva, il quale ha letto pure una lettera di augurio del presidente Maurizio Tremul e Arijana Braico, vicepresidente dell’Assemblea dell’UI. Presente pure il Console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, il sindaco del Comune di Verteneglio, Paolo Klarić, la vicepresidente della Regione istriana, Giuseppina Rajko e Susanna Isernia, in rappresentanza dell’UPT. Numerosi in sala anche i soci, gli attivisti e i presidenti delle CI locali. La presidente Keti Visintin, a nome della CI di Verteneglio, ha consegnato una targa di riconoscimento ai rappresentanti dell’UI, dell’UPT, del Comune di Verteneglio per il sostegno morale, finanziario e organizzativo, non dimenticando il primo presidente, nonché fondatore dell’allora Circolo di Cultura, il prof. Giuseppe Colle, in quanto, come dichiarato dalla Visintin, è grazie a lui che si festeggiano questi cinquant’anni di vita intensa.

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