Un avvincente viaggio nella «Storia, vita e tradizioni musicali di Momiano»

Il libro di David Di Paoli Paulovich presentato presso il sodalizio momianese

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Un avvincente viaggio nella «Storia, vita e tradizioni musicali di Momiano»

“Storia, vita e tradizioni musicali di Momiano”, così è intitolato l’ultimo volume di David Di Paoli Paulovich, edito dall’Associazione delle Comunità Istriane e presentato venerdì sera presso la Comunità degli Italiani di Momiano. Questo è il frutto di uno studio dell’autore, iniziato già nel 2013 con la partecipazione al convegno internazionale “Momiano e l’Istria. Una comunità e una regione dell’Alto Adriatico (storia, arte, diritto, antropologia)”. A inaugurare la serata è stato il coro misto del sodalizio che, davanti alla sede, ha intonato cinque brani dedicati a San Martino e a Momiano. È seguita la presentazione, nella sala solenne dove la presidente, Arijana Brajko Gall, ha esposto ai presenti la presentazione preparata per la serata dallo storico Denis Visintin, impossibilitato a presenziare.

 

”È noto che Momiano è un forziere di storia, cultura e tradizioni che hanno contribuito alla plurimillenaria formazione culturale degli individui appartenuti alle civiltà precedenti la nostra e di cui siamo cultori, sul piano intellettuale e morale. Questo passato culturale ha favorito la nostra formazione e l’acquisizione della consapevolezza del ruolo che ci compete nella nostra società”, è emerso dalle parole di Visintin che hanno fatto capire come della cultura fanno parte le tradizioni, ossia il complesso delle memorie, notizie e testimonianze trasmesse di generazione in generazione, oralmente o per iscritto. Tra queste, l’insieme degli usi e dei costumi, le tradizioni musicali, fra cui quelle momianesi, raccolte, elaborate e studiate da Di Paoli Paulovich, che prendendo la parola ha presentato il contenuto della pubblicazione ai presenti.

L’esibizione del coro misto

Di capitolo in capitolo

Il volume si apre con il capitolo “Cenni storici e descrittivi su Momiano”, in cui l’autore inquadra storicamente la località e il suo comprensorio, le chiese e le istituzioni ecclesiastiche. Nel secondo capitolo, dopo aver ripercorso alcuni cenni di storia della Parrocchia di Momiano e delle sue frazioni, l’autore si concentra sulle celebrazioni dell’anno liturgico, quali l’Avvento, la Pasqua, la Pentecoste, ma anche sui riti religiosi tradizionali. Di Paoli ricorda pure i canti mattutini e le lodi con lo scampanio, che al giorno d’oggi sta scomparendo poiché mancano coloro che sanno suonarlo e che perciò andrebbe recuperato. Nel terzo capitolo tocca la tradizione musicale di Momiano, i suoi repertori sacri e profani, i cantori momianesi, il repertorio sacro in lingua italiana e latina, i canti patriarchini e il repertorio profano. Come emerge nel quarto capitolo, anche Momiano aveva il complesso bandistico, fondato nel 1861 dal maestro Giraldi, e altri gruppi musicali quali il “Gruppo dei veterani”, il complesso della “Stanzieta dei Tuiachi” e quello musicale di Sorbar. Il quinto capitolo propone le danze popolari praticate nella località come il valzer viennese, la pic polka, la mazurca, i “7 pasi”, il “balo del levero”, della “cariega” e la manfrina. Nel sesto e ultimo capitolo si riassumono le trascrizioni musicali alle quali viene affiancato un CD, allegato alla pubblicazione. Le trascrizioni sono legate al canto liturgico patriarchino, lingua comune alle parrocchie del Patriarcato di Aquileia che per secoli, prima dell’avvento veneziano e asburgico, hanno caratterizzato la storia istriana. Queste registrazioni, inaugurate dall’inno di Momiano, “Sotto il Castello di Momiano”, sono opera di don Antonio Prodan, riversate poi in supporto audio dall’autore.

La copertina del volume

Cenni sull’autore

Nato a Trieste, per parte paterna di antica famiglia istriana e per parte materna di antica famiglia toscana, l’autore, dopo gli studi liceali classici, ha conseguito il diploma in Composizione presso il Conservatorio Tartini di Trieste. È seguito quello in Musica corale e Direzione di coro. All’attività compositiva affianca quella musicologica, di ricerca e di direzione corale. Dirige la Cappella corale dei Frati Cappuccini di Trieste e il coro misto della CI di Momiano. Come compositore, ha al suo attivo una copiosa produzione, comprendente musica vocale sacra, vocale profana, strumentale e numerose trascrizioni. Laureato in Giurisprudenza presso l’Ateneo triestino, dal 2001 è magistrato onorario presso il Tribunale di Trieste. Attualmente è presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane. I suoi ambiti di ricerca spaziano nel settore musicale sacro, in particolare nelle tematiche musicologiche dell’area adriatica orientale e del canto liturgico patriarchino di tradizione orale.

Alla serata culturale hanno presenziato pure la soprintendente dei beni culturali per la Regione istriana, Lorella Limoncin Toth, l’assessore alla Cultura della Regione istriana, Vladimir Torbica, la viceconsole onoraria d’Italia a Buie, Giuseppina Rajko, Tanja Šuflaj, f.f. di direttrice dell’UPA, i rappresentanti della Comunità Italiana di Momiano di Trieste, Guido e Nevia Sincovich, i discendenti dei conti Rota, Anna Benedetti e Franco Rota e Gianfranco Abrami, che ha contribuito con le sue fotografie ad arricchire numerosi momenti della pubblicazione, introdotta da una poesia di Biagio Marin.

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