Umago: uno scudo contro la forza del mare

Quando il mare si arrabbia sono seri danni alle strutture. Interventi in corso a Pozioi

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Umago: uno scudo contro la forza del mare

Costa bassa e dunque soggetta al fenomeno dell’acqua alta, porti esposti al libeccio… sono solo alcuni dei problemi che preoccupano gli abitanti dell’area costiera. Ora si cerca di riparare i danni nella zona di Pozioi, dove spesso le onde di libeccio inondano la strada, provocando l’interruzione dell’illuminazione pubblica e affondando più d’una barca. Le onde sono talmente forti da spostare perfino massi che pesano oltre una tonnellata. Dunque, il problema c’è e si vede. In questi giorni si stanno riparando i danni nel porticciolo di Pozioi, dove si trovano diverse gru in acacia che servivano per salvare le piccole batane proprio dal libeccio. I massi vengono riposizionati al loro posto e la banchina del molo viene rinforzata. Ma si tratta solo di un maquillage, perché nella zona di Muiella-Pozioi serve un vero e proprio mandracchio con molti più posti barca degli esistenti. Anni fa era stato promesso, doveva essere costruito, ma poi tutto è stato accantonato. Il porticciolo è sotto l’ingerenza della Città di Umago, non dell’Autorità portuale.

Il molo con le gru per le batane

Interventi a tutto raggio
Dunque, in questo 2021 gli interventi che si faranno lungo la fascia costiera non sono pochi. Si sta lavorando a tutta birra anche nel porto di Umago, dove si sta ricostruendo l’area che va dalla banca IKB fino al Tondo, si lavora quindi a un bel pezzo del lungomare.

Sempre parlando di mare, stando all’Autorità portuale nel 2021 dovrebbero essere promossi o realizzati nei porti di Umago, Cittanova, Daila-Belvedere, Salvore e Canegra numerosi progetti. Lo scorso anno sono stati terminati i lavori di ristrutturazione del porto di Salvore, progetto finanziato dai fondi europei tramite il Ministero dell’Agricoltura – Direzione della pesca e in parte dalla Regione istriana.
Per rendere possibile il bunkeraggio del gasolio, ovvero il rifornimento dei natanti, nel porto di Antenal è stato installato l’interruttore di compensazione nel porto ed è stata preparata tutta la documentazione con i permessi per consentire il bunkeraggio. Sono state riparate le dighe frangiflutti nei porti di Umago e Cittanova, ristrutturata la parete costiera nel porto di Cittanova (vicino alla diga), sta per essere avviato il progetto FRAMESPORT (Interreg Italia – Croazia), verranno installati ancoraggi nei porti di Umago e Salvore e risanato il molo di San Lorenzo. Ancora, sono stati sostituiti gli armadietti della corrente elettrica e dell’acqua sul molo pescatori di Umago. Poi ci sono stati lavori di manutenzione in tutti i porti che comprendevano il ricambio delle corde d’ormeggio, degli anelli e delle boe di ancoraggio.

Caverne pericolose sotto la banchina tra il molo dell’albergo Kristal e la diga foranea

Un modello matematico
In collaborazione con l’Università di Ingegneria civile di Fiume è stato portato a termine il modello matematico delle onde per il porto di Salvore, che ha prodotto delle soluzioni al problema della sicurezza dalle mareggiate provocate dal libeccio. Si tratta di un documento importante, che rappresenta la base per il futuro progetto della diga a sud del porto. Quindi è stato ultimato il progetto relativo alla documentazione per l’installazione delle infrastrutture elettriche, idriche e del cavo ottico nel porto di Umago. Si sta terminando tutta la documentazione per la costruzione del porto di Daila – Belveder e per l’acquisto delle nuove protezioni galleggianti in caso di inquinamento nel mare: parte è stata già usata quando c’è stata la rimozione della barca Grota, che dopo anni dall’affondamento è stata rimossa dalle acque del porto di Umago. Le nuove protezioni sono state donate dalla Regione istriana.
Ma, sempre stando all’Autorità portuale, diretta da Doriano Labinjan, bisognerà anche risanare parte della banchina del porto di Umago; praticamente tra il molo dell’albergo Kristal e la diga foranea. Con il tempo, il moto ondoso e le correnti, i massi della banchina hanno ceduto e oggi presentano delle autentiche caverne che possono crollare. Il tratto che invece va dallo stesso molo del Kristal e fino a quello della dogana è già stato ricostruito in pietra d’Istria un paio di anni fa.

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