Umago. Un investimento infrastrutturale con ricadute per l’economia

Si lavora per la posa di quasi 60 chilometri di condutture fognarie e per la costruzione del depuratore. Il progetto ha un costo di 412 milioni di kune

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Umago. Un investimento infrastrutturale con ricadute per l’economia

La realizzazione di opere infrastrutturali, considerate di capitale importanza per le città, come la posa delle tubature della canalizzazione e la costruzione dei depuratori per avere acque quanto più pulite, richiedono sempre tempo e soldi. Attualmente si scava ovunque nell’Umaghese, per la posa di quasi 60 chilometri di condutture fognarie di varie dimensioni, anche attraverso le strade più frequentate. I disagi ci sono, ma tutto sommato sopportabili, visto che nei tratti interrotti il traffico veicolare è regolato da semafori. Dunque, parliamo di un impianto complesso che comprende, tra l’altro, la posa di tubature anche in profondità, per eliminare i dislivelli. Interessante notare che la pietra scavata viene sminuzzata e riutilizzata, proprio nella zona dove sorgerà l’impianto di depurazione, sul lato sinistro della strada Umago-Cittanova, dalla parte opposta dello stabilimento di vernici Hempel. Dunque le montagne di ghiaia che si vedono dalla strada indicano proprio il punto esatto dove sorgerà l’impianto che soddisferà le esigenze di una città di 60 mila persone. In modo particolare gli scavi sono visibili dal vecchio depuratore di Monte (di fronte al cimitero di San Damiano), da dove le tubature arrivano nella zona di Manadel-Gazo. Il depuratore attuale, ancora in funzione, risale agli anni 80 del secolo scorso ed è dotato di tecnologie ormai superate, con capacità limitate. Ora Umago ha bisogno di un depuratore più grande, vista la sua costante crescita in campo turistico, economico e sociale e per questa ragione la Città e l’impresa predisposta allo smaltimento delle acqua “6. Maj – Odvodnja”, hanno dato il via a questo nuovo progetto.

La pietra degli scavi viene riutilizzata dopo essere stata trasformata in ghiaia

Il nuovo depuratore di Umago, che smaltirà le acque reflue, avrà una capacità di 60mila abitanti, costerà più di 412 milioni di kune e sarà costruito entro il 2023-2024. Il progetto permetterà alla città di Umago e a tutte le località del circondario di avere acque pulite. Si tratta di un investimento con i fondi dell’Unione europea, ma non soltanto, per il cui utilizzo bisognava adeguare molte procedure alle leggi europee. Le acque che saranno trattate dal nuovo depuratore saranno depurate al 95 p.c. e dunque potranno essere riutilizzate per scopi tecnici o per l’irrigazione. Comunque saranno molto pulite e riutilizzabili. Lo scopo fondamentale del progetto è di depurare le acque reflue negli agglomerati Umago- Salvore, aumentando anche gli allacciamenti dal 79 al 92 p.c. Ma per fare il nuovo impianto di depurazione servono molte altre cose; per esempio collettori per eliminare i dislivelli, 14 stazioni di sollevamento e ben 66.551 metri di condutture nuove. L’impianto che sorgerà a mille metri dalla costa avrà anche un sistema per il trattamento delle acque in modo da renderle riutilizzabili nella misura di 90mila metri cubi all’anno. Attualmente lungo la costa di Umago si trovano due depuratori, uno è quello di Monte, il secondo quello di Salvore, che ha una tecnologia di quarant’anni fa. L’obiettivo finale è quello di avere tutti gli utenti collegati alla canalizzazione, acque pulite al 95 p.c. e spianare la strada allo sviluppo futuro.

Si scava anche presso il vecchio depuratore e l’ex cementificio

L’intero progetto, come detto, costerà 412 milioni di kune, di cui 234,7 ottenuti a fondo perduto dall’Unione europea. Il resto dell’importo viene assicurato in parti uguali dal Ministero dell’Ambiente, dall’Ente idrico statale “Hrvatske vode” e della “6. Maj – Odvodnja”. Di fondamentale importanza sarà l’adeguamento dei sistemi di fognatura, collettamento e depurazione degli scarichi nell’ambito di un servizio idrico integrato che garantisca in futuro emissioni minime.

A beneficiare del nuovo sistema di depurazione, oltre ai cittadini, sarà l’economia, in modo particolare quella turistica, perché la salvaguardia del mare è di primaria importanza per tutti. La condotta principale di scarico finirà in mare a 1.200 metri dalla costa, appena dietro al molo dell’ex cementificio. Che le acque di scarico saranno pulite al 95 p.c. lo aveva ribadito anche il sindaco, Vili Bassanese, l’estate scorsa, quando aveva illustrato il progetto ai cittadini.

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