
Un fiore, un gesto solidale, un sorriso, una carezza hanno il potere di cambiare la giornata a tutti noi. Una piccola attenzione può significare ancora di più se rivolta alle persone più fragili, a quelle più anziane, che spesso si sentono messe in disparte. A ovviare alla solitudine di molte persone della terza età a Umago ci pensano gli alunni della SE “Marija e Lina”, assieme a quelli della sede periferica di Babici e agli allievi della SEI “Galileo Galilei”, i quali periodicamente fanno visita alla Casa per anziani e disabili “Atilio Gamboc”. Ogni occasione è buona per un incontro tra generazioni diverse ed ecco così che, puntualmente, per l’8 marzo le scolaresche vocianti invadono i corridoi della struttura con la loro vivacità e la loro allegria.
Non mancano poesie, canti, balli, filastrocche in italiano, croato, dialetto, ma anche assoli di pianoforte e chitarra di chi frequenta la Scuola di musica, perché la visita alla Casa per anziani è un impegno che i ragazzi prendono molto seriamente e a cui tengono in modo particolare. Un appuntamento diventato ormai fisso, in cui lingue ed età diverse si fondono assieme per celebrare le donne, ma anche lo stare assieme. Come raccontano le maestre, sono gli stessi alunni a chiedere di tanto in tanto quando arriverà il momento per far visita ai simpatici nonnini. D’altra parte i residenti dell’ospizio accolgono sempre a braccia aperte chiunque venga loro a far visita, poi se si tratta di bambini l’entusiasmo è ancora maggiore.

Foto: NICOLE MISON
Curare la tradizione
“Vorrei ricordare che l’8 marzo è una giornata celebrata in tutto il mondo dal 1975, quando le Nazioni Unite hanno proclamato la Festa della donna quale ricorrenza internazionale – ha ricordato la direttrice della struttura Diana Lekić –. È molto bello curare questa tradizione e lo è anche il fatto che i bambini, già da questa età, imparino il valore di tale celebrazione. Bisogna ricordare che le donne affrontano le sfide e tutto ciò che la vita porta con sé con forza e coraggio”.
Alla fine di una mattinata colorata e gioiosa non sono mancati i pensierini: mazzetti di mimose e garofani per tutti gli anziani, confezionati con amore e attenzione dagli alunni delle scolaresche, mentre i più giovani hanno ricevuto delle squisite cioccolate da gustarsi con calma a casa. Si tratta di una collaborazione che prosegue ininterrottamente da 10 anni, praticamente dall’apertura dell’“Atilio Gamboc”, portata avanti dagli insegnanti Aurika Matković, Sanja Ošaben e Marija Itrić della SE “Marija e Lina”, assieme agli insegnanti Maura Miloš e Teo Biloslavo della SEI “Galileo Galilei”. Nel ringraziare gli organizzatori dell’evento e i bambini per la loro bravura, la direttrice Lekić ha donato ai docenti un pensierino in segno di riconoscimento del loro impegno e della loro dedizione.

Foto: NICOLE MISON
Cantare in compagnia
Come grande finale non potevano mancare canti popolari intonati assieme dai bambini e dagli anziani per coronare una splendida mattinata, come il sole che brillava alto nel cielo. In seguito all’evento la dirigente ha ricordato: “Cerchiamo di aprire le porte della struttura a quante più collaborazioni con enti e realtà esterne per far sentire i nostri ospiti circondati dal calore. Molti hanno parenti e familiari che vengono in visita quotidianamente, ma molti sono anche soli o hanno le famiglie lontane, quindi cerchiamo di organizzare quante più attività per trascorrere il tempo. Purtroppo risentiamo ancora delle conseguenze dovute alla pandemia di Covid-19, molti cori e associazioni si sono sciolti, portando alla perdita di valide collaborazioni”.
Per fortuna, gli incontri con le scuole continuano a gonfie vele e fanno bene sia ai giovanissimi, che vedono una realtà diversa da quello che è o può essere il loro quotidiano, imparando l’empatia, sia ai meno giovani che vengono travolti dall’energia e dalla vitalità dei bambini. Non rimane che auspicare che scambi tra generazioni tanto diverse continuino diventando un esempio positivo per molte altre iniziative simili.

Foto: NICOLE MISON
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