Umago. Strade e «magagne»: serve correre ai ripari

Ne va della sicurezza dei pedoni e dei conducenti

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Umago. Strade e «magagne»: serve correre ai ripari

Spesso, lungo le strade che percorriamo, ci accorgiamo di “magagne” che andrebbero segnalate e risolte. Ne va della sicurezza sia dei pedoni che degli automobilisti. Negli ultimi tempi ci sono pervenute segnalazioni di strade locali dissestate, con il ciglio corroso, dove si può uscire di strada o tagliare una gomma. Ci sono poi i segnali stradali coperti della vegetazione. A Morno ne avevamo fotografato uno a un incrocio molto pericoloso. Mancano poi marciapiedi, fermate degli autobus, mentre nel Salvorino spesso si lamentano del fatto che le corriere a due piani toccano i rami degli alberi che sovrastano le strade. Delle strade strette e dissestate dai grossi camion non è nemmeno il caso di parlare, perché è una costate in alcune zone dove ci sono grandi cantieri. Ma c’è anche il problema che non è da sottovalutare che ci è stato segnalato dagli abitanti dei villaggi sulle strade che da Giurizzani portano a Zacchigni, Babici e al campeggio di Finida. In assenza di una segnaletica adeguata, i GPS dei camper scelgono la strada più breve, che è quella più stretta e che porta i camper nei villaggi per poi arrivare a Finida. Anche questo problema è stato già segnalato alle autorità. E non per ultimo, c’è il problema della velocità, perché molte automobili sfrecciano per le strade dei villaggi dell’Umaghese.

 

Ma non tutto è da buttare: per esempio i dossi o dissuasori di velocità, da quando ci sono, hanno salvato più d’una vita e non solamente nel centro di Umago. Certo, sono un po’ fastidiosi, fanno sobbalzare la macchina, però in certe zone, come lo “stradone” di Seghetto, fanno rallentare le auto, che altrimenti andrebbero a velocità elevata. E forse una segnaletica più appropriata servirebbe anche lungo la viabile che da Umago porta a Morno e a Salvore, perché la strada è stretta e le auto vanno davvero troppo veloci.

Dissuasori di velocità sullo “stradone” di Seghetto presso l’abitato di Rosazzo

Che fare, dunque? Quello che si può fare è, per dirla con il linguaggio della politica, monitorare tutte queste magagne, cioè girare un po’ per le strade del circondario, vedere a chi appartengono, alla Regione o allo Stato e poi intervenire sollecitando la soluzione del problema. Le strade locali possono essere monitorate dalla Città: ci sono le guardie municipali, i vari assessorati, ma lo si può fare anche semplicemente segnalando un ramo che cade, un segnale stradale irriconoscibile, la mancanza di marciapiede o di piste ciclabili, oppure ancora di strutture e passaggi per portatori di handicap.

Ciglio della strada rovinato e pericoloso

In realtà, molti dei problemi segnalati sono già approdati in Consiglio cittadino, ma con scarsi risultati. Mancano inoltre segnali che indichino le varie parti della città: Comunella, Punta, Muiella e via dicendo, perché molti turisti letteralmente si “perdono”, perché i GPS non aiutano troppo a trovare la destinazione.

Un problema a parte è rappresentato dalle pozzanghere che si formano con le piogge e che sono molto pericolose, soprattutto di notte, perché possono fare slittare l’auto fuori strada. Da tenere dunque d’occhio le strade come Umago-Morno-Salvore, Salvore-Alberi-Canegra, Petrovia-Vellania e tante altre del circondario perché, intervenire per tempo significa prevenire una disgrazia.

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