Umago. Pesca di orate e sogliole ridotta dalle noci di mare

Cancellati gli eventi promozionali dei prodotti ittici

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Umago. Pesca di orate e sogliole ridotta dalle noci di mare

L’avvicendarsi delle stagioni detta anche il movimento del pesce. L’autunno è la stagione più pescosa dell’anno: arrivano le orate, che si pescano con le reti da posa, e arrivano le sogliole, che vengono catturate più al largo. Fino a qualche decennio fa le sogliole si pescavano sottocosta, appena oltre le secche, mentre ora bisogna spingersi molto al largo, sul filo delle 10-12 miglia, con una spesa di gasolio e uno sforzo molto più grandi.

 

Ultimamente di orate ne sono state prese tante, ma a differenza degli anni scorsi, sono aumentate a dismisura le noci di mare(Mnemiopsis leidyi) ed è aumentato anche il fango nelle reti. Ebbene, noci di mare e fango aumentano enormemente il peso delle reti, che si gonfiano e non certo di pesce. Quando le reti vengono alzate, al mattino, sono pesantissime, “cose da slogarsi una spalla”, come commentano i pescatori.

In barca, il prezzo delle orate va dalle 50 alle 70 kune al chilogrammo, a seconda della pezzatura. Molte persone ormai si sono abituate alle orate d’allevamento e le acquistano al supermercato, magari già pulite. Le sogliole invece sono molto richieste sul mercato straniero e quasi sempre finiscono in Italia. Il loro prezzo va dalle 60-70 kune per quelle più piccoline, alle 100-120 kune per quelle più grandi.

Peccato che siano state cancellate dal cluster dell’Istria nord-occidentale le Giornate della sogliola, che coinvolgevano decine di ristoranti e alberghi: un modo per promuovere la gastronomia locale, rispolverare vecchie ricette e apprezzare il nostro pesce. Oltre alla manifestazione dedicata alla sogliola, il cluster di Umago, Cittanova, Buie e Verteneglio, organizzava anche le Giornate del calamaro, quelle dei frutti di mare e degli asparagi. Eventi che avevano quale obiettivo pure la promozione di altri prodotti locali, come il vino di qualità, l’olio extravergine d’oliva e il tartufo bianco e nero. Ora questi eventi sono stati cancellati, primariamente a causa del Covid-19. Va pure detto che in Croazia si consuma poco pesce, tanto che il 90 p.c. finisce esportato. Di sicuro un ruolo importante ce l’ha anche il portafoglio, perché sempre più gente ha meno soldi e alla sera, se si esce con la famiglia, si mangia piuttosto una pizza che un piatto di pesce.

A proposito di frutti di mare, Danilo Latin, del Gruppo d’azione locale per la pesca (FLAG) “Pinna Nobilis” si dice dispiaciuto per la sospensione delle manifestazioni dedicate alla promozione del nostro pesce. “Gli eventi che accompagnavano l’autunno e l’inverno erano molto utili per conoscere il mare, i pesci, ma anche i problemi del settore, che non sono pochi. Dietro a ogni sogliola, orata o spigola, c’è tutta una tradizione che andrebbe valorizzata, perché con gli anni le cose sono cambiate, come le attrezzature di pesca e il modo di pescare. Per me bisognerebbe sicuramente parlarne, anche in cucina, perché mare significa tradizione e non solo consumismo”.

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