Umago. L’inarrestabile furia dei vandali: che fare?

Il problema non è nuovo e provoca danni e spese

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Umago. L’inarrestabile furia dei vandali: che fare?

Per un’ipotetica rubrica intitolata “Perché lo fanno?”, abbiamo fotografato decine di lampioni dell’illuminazione pubblica completamente rovinati dai vandali. Si tratta di un problema di lunga data e che ancora non è stato risolto. Pensate che una decina d’anni fa qualcuno aveva perfino bruciato le luminarie di Natale, solo per rivendere il filo di rame. Un caso che aveva provocato decine di migliaia di kune di danni alla Città di Umago.

 

Poi c’erano stati gli atti vandalici a danno dei lampioni del lungomare, ai quali erano stati tolti i coperchi in bronzo. La faccenda era finita in Consiglio municipale, sollevata dall’allora consigliere dell’HDZ Blaž Vidović. Molti lampioni erano stati addirittura abbattuti nella zona di Punta, per rivenderli. Se diciamo che un lampione in bronzo pesa anche 150 chilogrammi e che un chilo di questo metallo viene a costare 18 kune, il calcolo è presto fatto.

Ora ci siamo concentrati sui lampioni del porto, in modo particolare dalle parti dell’albergo “Kristal”. Quasi tutti sono fuori uso perché i vandali li hanno rotti. Il molo, lo ricordiamo, dovrebbe rientrare nelle competenze dell’Autorità portuale.

Conforta il fatto che nel caso delle luminarie e dei lampioni del lungomare i responsabili erano stati individuati e denunciati alle autorità, ma nel caso dei lampioni del “Kristal” non si nulla. Eppure, a meno di cinquanta metri di distanza c’è il molo della dogana con l’apposita casetta dei controlli, che accoglie anche agenti di Polizia. Chi danneggia i beni pubblici non ha dunque paura, anche se quasi sicuramente è a conoscenza del fatto che a Umago ci sono molte telecamere di sicurezza, grazie alle quali spesso i vandali vengono anche individuati e sanzionati.

Il cassonetto che era esploso

Resta il danno, che non è poco: sostituire un lampione costa decine di migliaia di kune. Lampioni danneggiati anche presso il Centro commerciale. Il vandalismo in sostanza è una tendenza a rovinare, distruggere e danneggiare il bene pubblico, dai lampioni agli edifici. Molti si ricorderanno, per esempio, le facciate rovinate con scritte offensive nei confronti delle istituzioni, che in passato avevano abbruttito diversi edifici di Umago, compresa l’ala verso la strada della Casa della salute pubblica. Le scritte poi erano state cancellate.

Un danno c’è dunque sempre. E questo comporta delle spese, come nel caso dei lampioni. Ma i vandali trovano cattiva ispirazione in tutto, bruciando le palme, buttando in mare i cassonetti delle immondizie o rompendo i retrovisori delle auto. I cassonetti ne hanno subito di cotte e di crude, perché oltre a essere buttati di qua e di là, vengono anche bruciati (uno, a Capodanno, era esploso). Vandalismo fine a sé stesso oppure il messaggio è più profondo?

Un cassonetto delle immondizie buttato (quasi) in mare

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