Umago, lavori in corso in via del Commercio

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Umago, lavori in corso in via del Commercio

UMAGO | Il grande caseggiato che si trova nell’area del mercato verde e via del Commercio, che occupa una superficie complessiva di 4.900 metri quadrati e per la cui costruzione nell’aprile del 1954 fu demolita l’antica chiesa dedicata alla Madonna Addolorata (oggi sono visibili le fondamenta in pietra) è in piena fase di restauro.
Si tratta di un lungo caseggiato che si affaccia sia sul mercato verde che su via del Commercio e via Primo maggio e che da decenni versa in condizioni disastrose. Le terrazze che guardano a ovest, verso il mare o meglio la valle della Moella, sono corrose dalla salsedine, il ferro è quasi sparito e alcune sono state puntellate perché pericolanti. Una situazione che certamente non giovava all’immagine di una città turistica come Umago. Ed ecco che dopo avere investito fior di quattrini nei progetti nuovi, finalizzati a investimenti di natura strategica, ora la municipalità ha concentrato la sua attenzione sull’area del mercato e della futura piazza Primo maggio, quella davanti all’Università popolare e alla Comunità degli Italiani, dove i lavori dovrebbero iniziare a breve. Per la riqualificazione energetica del lungo caseggiato del mercato, che occupa praticamente tutta via del Commercio e via Primo maggio, sono stati assicurati 4,5 milioni di kune.
A Umago il processo di riqualificazione energetica è iniziato già nel 2014, con il progetto esecutivo e l’utilizzo dei mezzi previsti dal Fondo per la tutela dell’ambiente della Croazia. Nel 2017 s
ono arrivati i primi fondi, 2,1 milioni di kune a fondo perduto, per la riqualificazione energetica degli edifici del centro. C’è anche una partecipazione degli abitanti di 1,4 milioni di kune: dunque si tratta di un investimento congiunto, comodo per tutti. Logicamente, visto che si lavora in pieno centro città, si procede un po’ a rilento, per non disturbare l’estate turistica che durerà fino all’inizio di ottobre. Interessante notare che la municipalità ha dimezzato il canone d’affitto degli alloggi per tutta la durata dei lavori. Si tratta di un edificio molto grande, eretto nel 1954 e per la cui costruzione era stata demolita la chiesa contro la volontà della gente. Complessivamente, il lungo caseggiato ha una superficie di 4.900 metri quadrati. Una volta terminata l’opera di riqualificazione energetica dello stabile, il risparmio sul riscaldamento dovrebbe superare il 70 per cento, senza menzionare la conseguente riduzione di emissioni di CO2.
Problemi molto simili li incontriamo anche nel nucleo storico di Umago, dove alcune case presentano problemi di stabilità e vanno ristrutturate sia all’esterno che all’interno. Una parte di Umago che prima è stata svuotata dall’esodo del secondo dopoguerra (1948-1960) e dopo dai nuovi arrivati. Negli anni ‘70 del secolo scorso infatti, molte famiglie che erano arrivate a Umago dopo il primo esodo, praticamente nelle case vuote degli italiani partiti, decisero di costruirsi una casa anche grazie ai crediti delle aziende umaghesi che erano molto vantaggiosi. Poi sono arrivate altre famiglie da altre parti della ex Jugoslavia, ma poche e solo lungo la diga foranea, hanno deciso di recuperare le case vecchie anche di centinaia di anni.

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