Umago. Il lungomare a San Pellegrino

Le maestranze delle «Istarske ceste» stanno allestando la base della pista ciclo-pedonale su un tratto di 250 metri

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Umago. Il lungomare a San Pellegrino
Le ruspe all’opera a San Pellegrino. Foto: MAURIZIO ROTA

Sono iniziati da poco i lavori accanto al demanio marittimo in zona San Pellegrino, dove al momento le maestranze delle “Istarske Ceste” stanno allestendo la base per il nuovo tratto della futura passeggiata umaghese, su un tratto di circa 250 metri. Seppure definito il lungomare più lungo in Croazia, negli ultimi due anni gli interventi hanno interessato circa 700 metri di costa in tre distinti punti. Stando alle parole del sindaco Vili Bassanese, la futura pista pedonale e ciclabile si estenderà per oltre 40 chilometri fino alla costa piranese, valicando, dunque, i confini municipali umaghesi e attraversando anche la costa buiese in località Canegra. Fino a oggi non ci è stato ancora confermato se siano iniziati o meno i contatti con le autorità contermini, trattandosi, seppure ancora sulla carta, di un progetto internazionale, di cui, inoltre, non è stato ancora quantificato il reale costo, ma che, sempre secondo fonti municipali, dovrebbe aggirarsi sui 100 milioni di kune.

La protesta dei Verdi
La viabile ha anche lo scopo di fermare la privatizzazione illegale del demanio marittimo umaghese in diversi punti della riviera, oltre a venire incontro alle esigenze dei nuovi insediamenti turistici privati del salvorino. Sarà lungo il tratto che costeggia il Golfo di Pirano che l’opera assumerà sembianze importanti. Nella zona di Alberi è già stata allestita una nuova e larga viabile che porta al mare, mentre nella stessa zona la passeggiata si avvarrà di piloni di cemento sopra gli scogli, onde superare i dislivelli della costa. E in tale senso è anche già scattato l’allarme dei Verdi nell’ambito del Consiglio municipale. Oltre che di megalomania, l’amministrazione cittadina umaghese viene tacciata d’inutile sperpero di danaro pubblico, di deturpamento dell’ambiente naturale e di favoritismi nei confronti dei grandi investitori. Esclusa a priori anche la candidatura dell’opera ai fondi europei, che ha suscitato numerose critiche sia da parte dell’opposizione in Consiglio che da una parte dei residenti.

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