Umago. Il cimitero di Sant’Andrea in attesa del recupero

Il camposanto e la chiesetta sono iscritti nel Registro dei beni culturali della Croazia dal 2010. All’epoca erano stati fatti i primi rilevamenti archeologici nell’edificio sacro

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Umago. Il cimitero di Sant’Andrea in attesa del recupero

Il cimitero e la chiesetta di Sant’Andrea, iscritti nel Registro dei Beni culturali della Repubblica Croazia dal 2010, sono in attesa della ripresa dei lavori di riassetto.

La direttrice del Museo civico di Umago, Biljana Bojić, afferma che sono già stati condotti diversi studi e scavi archeologici volti alla conservazione delle lapidi e dei monumenti tombali al fine di mantenere viva la memoria storica della città. L’ultimo intervento risale alla fine del 2020.

Una lapide parte integrante della cinta muraria

Scavi e studi

“Già nel 2009/2010 erano stati effettuati scavi archeologici all’interno della chiesetta, dato che la Città di Umago aveva iniziato con la sistemazione di quest’area. Inoltre, nel novembre del 2019, l’Istituto di restauro nazionale aveva condotto uno studio sulla conservazione e il restauro degli elementi in pietra. Il Museo si è adoperato nella stesura di un elenco di tutti i monumenti in pietra presenti all’interno del camposanto e ha collaborato, insieme alla Città di Umago, allo spostamento di tali monumenti e alla loro salvaguardia”, spiega la Bojić.

Il cimitero di Sant’Andrea una volta si trovava fuori le antiche mura cittadine, nella zona periferica di Borgo, lungo la strada che porta a Petrovia. Era formato da un piccolo appezzamento di terreno delimitato da un muro circolare in pietra. La sua formazione risale probabilmente alla fine del XVII secolo, quando l’area circostante l’omonima chiesa fu adibita alle sepolture. A ragione viene considerato il primo cimitero cittadino di Umago.

Purtroppo anche nel camposanto si possono trovare rifiuti di vario genere

La più antica iscrizione tombale rilevata in loco appartiene alla famiglia Smergo e risale al 1613. Gli addetti ai lavori ipotizzano che la chiesa di Sant’Andrea sia esistita anche prima della fine del XVII secolo, anche se, con molta probabilità, la lapide con lo stemma della famiglia Smergo fu trasferita qui alla fine del secolo dalle rovine della chiesa di San Martino, che si trovava nello storico castello di Umago.

Durante i primi lavori di riassetto e di messa in sicurezza del sito vennero trovati gli epitaffi d’importanti famiglie umaghesi, tra le quali quelle dei de Franceschi, Centenari, Favretto, Divari, Zattera, Carlin, Cusetto e altre. La testimonianza più recente trovata all’interno del camposanto risale al 1887 e si tratta di un’epigrafe con lo stemma di Nicefora Picciole. Proprio in quell’anno furono terminati i lavori al nuovo cimitero cittadino di San Pietro Damiano. La sospensione delle sepolture nel cimitero di Sant’Andrea ne segnò la lenta ma inesorabile decadenza.

La lapide della famiglia Centenari

Oltre a questo, sul territorio umaghese, lungo la strada verso Giurizzani, si trova anche il vecchio camposanto di Petrovia, pure in disuso. La salvaguardia e la tutela dei monumenti tombali e delle lapidi logorate dal tempo sono una missione importante ai fini della conservazione delle testimonianze autentiche della secolare presenza storica e culturale delle popolazione italiana e istroveneta in quest’area, onde tramandare alle future generazioni la storia e lo sviluppo storico-culturale della Città di Umago.

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