Umago, esempio di convivenza

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Umago, esempio di convivenza

UMAGO | Umago oggi è completamente diversa da quella del secondo dopoguerra, quando l’esodo aveva svuotato città e campagne. È un miscuglio di culture e lingue diverse. Quelli che dalle varie parti dell’ex Jugoslavia si sono trasferiti a Umago dopo gli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso, hanno creato assieme agli italiani rimasti e ai croati una società multiculturale e plurietnica di grande valore.

I loro figli hanno frequentato sia le scuole croate che quelle italiane, pur parlando a casa lingue diverse. Oggi a Umago, oltre alla minoranza autoctona, che è quella italiana, vivono rappresentanti di tante altre minoranze: sloveni, bosgnacchi, serbi, montenegrini e albanesi, che sono organizzati in modo tale da mantenere le loro tradizioni e che una volta all’anno, il 9 maggio, omaggiano la loro città con uno spettacolo che quest’anno si è tenuto in via Primo Maggio, davanti alla locale Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza”.
Alla serata, coordinata dall’agenzia delle feste “Festum” di Larissa Gasperini, hanno partecipato le Comunità degli Italiani di Umago, San Lorenzo-Babici, Matterada con i loro rispettivi cori, la CI di Salvore, con un filmato sui 200 anni del faro di Salvore proiettato alla CI di Umago, nonché le Comunità nazionali serba, bosgnacca, albanese, montenegrina e slovena.
Tutti insieme per una bella serata, seguita con interesse dal sindaco e dai vicesindaci, ma anche da tanti umaghesi. Lo spettacolo è stato aperto dal coro misto della CI locale diretto da Maurizio Lo Pinto, seguito da una recitazione di Milunka Medojević, della Comunità nazionale montenegrina, che ha proposto la poesia “Moja Istra”, molto applaudita, che è andata a inserirsi fra le canzoni “In vino veritas” e “Marafor”. La serata è proeguita con il gruppo AJDA della Comunità slovena, diretto da Vesna Car, con i brani “Luna sije” e “Pod Rožnato Planino”.
La CI di San Lorenzo-Babici e quella di Matterada si sono esibite con i propri cori misti, diretti rispettivamente da Giulia Fonzari e Vesna Jugovac Pavlović, mentre la Comunità serba si è presentata una poesia di Desanka Maksimović (“Strepnja”), recitata da Nada Klaj. La Comunità nazionale bosgnacca ha proposto il coro misto “Gajret”, diretto da Mirela Zemčak.
Tante nazionalità, costumi e tradizioni diverse in questa Umago, che al censimento del 2011 aveva 13.467 abitanti, di cui 8.128 (il 60,35 p.c.) croati, 1.962 italiani (14,57 p.c.), 180 albanesi (1,34p.c.), 464 bosgnacchi (3,45 p.c.), 580 montenegrini (4,3 p.c.), e 1.171 che si sono dichiarati Regionalisti (8,7 p.c.). Per quanto riguarda la fede religiosa, abbiamo 9.901 cattolici (il 73,52 p.c.), 669 musulmani (4,97 p.c.) e 620 ortodossi (4,6 p.c.).
Proprio grazie a questa miscellanea di etnie diverse, oggi abbiamo una città dove i figli di quanti sono arrivati a Umago dopo gli anni ‘60 parlano più lingue, sicuramente il croato e l’italiano, che sono lingue paritetiche e che fanno parte del programma scolastico, con l’aggiunta dell’inglese. Ci sono tanti serbi, bosgnacchi, sloveni, e perfino albanesi che parlano l’italiano e ci sono tanti italiani che parlano un po’ di tutto, a seconda del posto di lavoro.
Umago ha dimostrato in questo modo una grande apertura e il massimo rispetto delle diversità, dimostrando una grande avversione verso fenomeni come l’intolleranza, il nazionalismo e l’odio etnico.

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