Umago e una tradizione quasi in via d’estinzione

Pesca. Questa la situazione del locale settore ittico

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Umago e una tradizione quasi in via d’estinzione
Una parte dell’offerta della pescheria ‘’San Lorenzo’’. Foto: VEDRAN VISKOVIC

Umago, per definizione, è una città che giace sull’estremo lembo nordoccidentale della costa croata e il mare è uno degli elementi caratteristici di questa località. Però, se quest’ultimo da un lato ha un ruolo benefico sul clima, specialmente sulle temperature estive e invernali, dall’altro lato crea non pochi grattacapi per i pescatori locali e per tutti coloro che commerciano o sono legati al pescato. Abbiamo visitato le pescherie cittadine per capire un po’ di più sull’offerta di questi giorni e cogliere le problematiche del settore.

La pescheria “Tonno”, situata da più di 32 anni nell’attuale piazza Primo maggio, è lo storico negozio di pesci di Umago. La proprietaria, Narciza Božić, ci ha fatto vedere l’esigua offerta del giorno che, secondo lei, non può essere comparata con le varietà di pesce che venivano vendute 10 o 15 anni fa. Tonno, calamari, scampi, saraghi, branzini, gamberetti, orate, fragolino e merluzzo sono le specie di pescato offerte dalla pescheria. Per quanto riguarda i prezzi, si parte dalle 60 kune al chilo per gli “spari” o saraghi fino ad arrivare alle 280 per gli scampi, passando per le 130 kune al chilo per le orate e i branzini e le 180 per il tonno.
A detta della proprietaria, i prezzi sono rimasti più o meno gli stessi dell’anno scorso, anche per il fatto che in Croazia l’IVA è diminuita dal 13% al 5% dal 1.mo aprile di quest’anno. Nonostante ciò, l’offerta è modesta e variabile a seconda del giorno, dal momento che i pescatori vanno a pescare meno frequentemente, in quanto la pesca non è (più) un’attività proficua e conveniente come un tempo. Il caro nafta e un numero sempre più grande di meduse e branchi di delfini hanno portato a un calo vertiginoso delle varietà di pesci presenti sui banchi delle pescherie e, in ultima istanza, sulle nostre tavole.
Inoltre, il secondo fermo pesca di quest’anno per il pesce azzurro di taglia piccola (che terminerà alla fine di maggio) ha bloccato, per volontà degli stessi pescatori professionisti croati, la pesca delle stimate sardelle per dar sollievo alle acque dove veniva svolto un prelievo superintensivo di pesce azzurro. Un altro problema del settore è la concorrenza dei supermercati che vendono il pesce allo stesso prezzo cui lo comprano le pescherie. Questo fatto sta portando a un lento declino delle pescherie private a favore dei grandi supermercati della zona.
L’altra pescheria del centro cittadino è la pescheria “San Lorenzo”, situata all’interno del mercato ortofrutticolo da più di 40 anni e di proprietà di Boris Laganis. Lì ci è stata illustrata l’offerta del giorno, che parte dai “pedoci” (cozze) (30kn/kg) e dai moli e cefali (50kn/kg) per arrivare ai rombi e alle capesante dal costo che arriva alle 220 kune al chilo. I prezzi, attualmente invariati, potrebbero subire delle modifiche, sempre a causa dei problemi del settore già menzionati, con la ripresa della pesca vera e propria e con la fine del fermo pesca. Solamente le sardelle, attualmeno non disponibili, sono passate dalle 25 kune alle 30 kune al chilo.
In più, nell’ultimo periodo è andata persa, soprattutto tra la popolazione locale, l’abitudine di preparare e cucinare le prelibatezze marinare. La vita è aumentata d’intensità e di velocità e i giovani d’oggi non hanno il tempo e la voglia di pulire e preparare il pescato dopo una giornata stressante al lavoro: si preferisce mangiare qualche pietanza pronta, semipronta o surgelata da prepare alla veloce. Nonostante il fatto che Umago sia una destinazione marittima e ‘’viva’’ grazie alla presenza del mare, nel corso degli anni è andata persa anche la tradizione, tramandata da generazione a generazione, di pulire il pesce nei porticcioli della zona o sulla costa dopo una battuta di pesca.

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