Turismo. Istria regina in un anno da dimenticare

In Regione 1,9 milioni di pernottamenti

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Turismo. Istria regina in un anno da dimenticare

Ufficializzati i risultati dell’annata turistica 2020, che si spera di dimenticare quanto prima. Stando al sistema eVisitor, a livello nazionale sono stati registrati 7,8 milioni di turisti, il 37% in rapporto al risultato conseguito nel 2019. I pernottamenti sono stati invece 54,4 milioni (50%), di cui 43,1 realizzati da turisti stranieri (il 45% rispetto al 2019) e 11,2 da quelli nazionale (l’82% in confronto all’anno precedente).
Il maggior numero di turisti, poco meno di 1,9 milioni, ha soggiornato nella Regione istriana, realizzando 13,5 milioni di pernottamenti. Per quanto riguarda il numero di ospiti, i risultati dell’anno precedente sono stati confermati nella misura del 41%, mentre per i pernottamenti questo sale al 47%. Da rilevare pure che l’anno scorso in Istria i turisti nazionali hanno realizzato 810mila pernottamenti, gli stranieri 12,7 milioni, rispettivamente il 67 e il 46% in confronto all’anno precedente.

 

Tra le destinazioni turistiche più frequentate figurano Rovigno (1,85 milioni di pernottamenti), Medolino (1,45 milioni), Parenzo (1,4 milioni) e Umago (1,28 milioni). Soddisfacenti pure i risultati conseguiti a Pola (855mila pernottamenti), nelle altre località del Parentino, ossia Torre – Abrega (805mila), Fontane (743mila), Orsera (713mila), nonché a Cittanova (713mila), nella parte nord-occidentale della penisola istriana. Hanno primeggiato i tedeschi, con 5,2 milioni di pernottamenti, seguiti da sloveni (2,5 milioni), austriaci (960mila), italiani (614 mila pernottamenti), cechi (610mila) e polacchi (550mila)
In quanto alle strutture di soggiorno, gli ospiti hanno preferito i campeggi (4,32 milioni di pernottamenti), quindi le strutture di tipo familiare (4,16 milioni), poi gli alberghi (2,16 milioni) e gli alloggi non commerciali (1,83 milioni). Ora l’attenzione degli operatori turistici è puntata alla prossima stagione turistica, che si spera possa svolgersi in una situazione di normalità, ovviamente se la situazione epidemiologica lo permetterà

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