Turismo. Cresce l’import della forza lavoro

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Turismo. Cresce l’import della forza lavoro

PARENZO | Il settore turistico, particolarmente d’estate, è alla continua ricerca di forza lavoro. Le basse retribuzioni, le spese di regia e le scarse prospettive, hanno costretto molti operanti del settore, a cercare fortuna altrove.
Molti giovani, ma anche operatori esperti si sono impiegati all’estero. Oltre a ciò, il numero di ragazzi che, terminate le scuole elementari, opta per indirizzi di studio nel campo del settore turistico-alberghiero diminuisce di anno in anno.
Gli operatori hanno cercato di ovviare al problema aumentando gli stipendi e migliorando le condizioni di lavoro. Tutto ciò, però, non è bastato.
A Parenzo, d’estate, trovano impiego lavoratori provenienti da tutto il territorio dell’ex Jugoslavia, particolarmente camerieri, addetti alle pulizie, ma anche cuochi o aiutanti in cucina.
Molti lavoratori provengono anche da Paesi extraeuropei come il Pakistan o addirittura dalle Filippine. La carenza di personale colpisce soprattutto il settore culinario.
A trattare il tema, di recente, a diverse conferenze settoriali, sono state Lucija Krznar e Reana Radojčić, dell’agenzia parentina “Puh”, intermediaria nel settore di ricerca e offerta di lavoro, ambito in cui la pubblicità e la promozione sono molto importanti. Importante anche la creazione di un database informatico che faciliti sia l’offerta che la ricerca e dal quale sia possibile ricavare un primo profilo sia dei datori, sia dei candidati. Ad avere un ruolo importante in tutto ciò è appunto l’intermediario, il quale, tra le altre cose, si assume il compito di preparare la documentazione necessaria nel caso il richiedente lavoro provenisse dall’estero.
Come detto dalle due esperte, l’ambito geografico a cui si attinge maggiormente, è quello della Bosnia ed Erzegovina, della Serbia e della Macedonia, Paesi che per il momento non sono membri dell’Unione europea, per cui ci sono le normative relative alla mobilità sono molto più ristrette. Questo, però, non rappresenta un ostacolo per chi è alla ricerca di un lavoro e che, pertanto, si rivolge alle agenzie intermediarie. Quest’ultime, in base anche alle richieste dei datori di lavoro, sono alla ricerca di personale preparato e qualificato. Di conseguenza, il percorso di scelta diventa abbastanza lungo, poiché s’inizia con una serie di colloqui e test onde verificare le abilità del richiedente lavoro.
Seguono, quindi, la fase educativa e il periodo di prova, di solito di due settimane, presso il datore di lavoro prescelto. Si passa poi alla decisione finale, e alla sottoscrizione del contratto
Questo, in breve, stando alle due esperte, il percorso da seguire per arrivare a una scelta qualitativa che soddisfi entrambe le parti – richiedente e datore di lavoro – nell’importazione di forza lavoro dall’estero.

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