
“Sulle tracce della storia” è un progetto della Regione Toscana e dell’ISGREC (Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Grosseto) che ha come obiettivo la conoscenza della storia della frontiera adriatica in un confronto il più possibile amichevole e collaborativo tra giovani studenti di scuole della Toscana e della minoranza italiana in Istria. Dal 10 al 13 febbraio scorsi, alcuni studenti della Scuola media superiore italiana “Leonardo da Vinci” di Buie, accompagnati dalle loro docenti, sono stati ospiti in Toscana e, insieme a una rappresentanza di studenti e docenti di cinque scuole superiori toscane, hanno vissuto quattro giorni intensi, con un ricco programma: la visita dei campi di internamento del periodo fascista e quelli di raccolta profughi nel secondo dopoguerra in Toscana; conferenze dedicate al confine orientale italiano con, tra gli altri, Marino Micich, direttore dell’Archivio-Museo storico di Fiume e della Società Studi Fiumani, e Matteo Mazzoni, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Toscana, con la partecipazione dell’esule Niella Penso da Fiume; una mattinata di scuola con gli studenti dell’Istituto “Russell-Newton” di Scandicci e con la loro dirigente scolastica, prof.ssa Addabbo; le letture di poesie in dignanese della poetessa Loredana Bogliun, che ha accolto con entusiasmo la proposta di partecipare al progetto toscano. Non poteva mancare un vivace momento di condivisione della bellezza di Firenze, con toscani e istriani a spasso per la città.

Seconda fase in Istria
Il progetto prosegue con una seconda fase: dal 6 al 9 marzo prossimi gli studenti toscani saranno ospiti delle famiglie degli studenti del liceo “Leonardo da Vinci” di Buie.
A conclusione della fase toscana del progetto, Lisa e Andrea dell’Istituto “Russell- Newton” di Scandicci hanno scritto una loro riflessione sull’esperienza appena iniziata, che riportiamo integralmente:
“Visitare il campo profughi di Laterina e il campo di internamento per slavi di Renicci, leggere documenti degli archivi di Anghiari e San Sepolcro, ascoltare il racconto di Niella Penso, esule da Fiume e condividere, insieme agli amici italiani di Buie, la scoperta delle storie della frontiera adriatica nel Novecento, sono state esperienze nuove profondamente toccanti che hanno suscitato in noi un misto di tristezza e rispetto”.
“Abbiamo provato un senso di vuoto nel pensare alle persone che hanno dovuto affrontare privazioni, paura e ingiustizie in un contesto tanto crudele. Allo stesso tempo, abbiamo sentito un forte senso di responsabilità nel mantenere viva la memoria di quei fatti, affinché tragedie simili non si ripetano mai più”.

“Le testimonianze lette e i racconti ascoltati ci hanno colpito nel profondo, rendendo più concreta una parte di storia che aspetta ancora di essere raccontata sui libri e che finora è rimasta ai margini. L’esperienza è stata intensa e commovente, lasciandoci con molte domande e riflessioni su quanto sia importante ricordare il passato per costruire un futuro migliore”.
“Ringraziamo la Regione Toscana, la nostra scuola e la professoressa Bino per averci permesso di vivere questa esperienza, appena iniziata in questi giorni, e continuare ad approfondire questa realtà con il viaggio a Buie, nel prossimo marzo, nelle case dei nostri corrispondenti italiani del ‘Leonardo da Vinci’”.
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