
Sala gremita alla Comunità degli Italiani “Giovanni Palma” di Torre, per una serata di grandi emozioni e musica di qualità, con il concerto “Dall’Andalusia all’Armenia”. Il pubblico si è lasciato trasportare in un affascinante viaggio musicale che ha visto protagonisti giovani e talentuosi musicisti, tutti iscritti al Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste: Chiara Leonardi di Catania, Zorana Belušević di Podgorica, Milica Orlić di Belgrado, la bosniaca Branka Drakul e Rudi Ferenac di Visinada. Ognuno di loro ha portato con sé un bagaglio di esperienze che include corsi di perfezionamento, concerti e premi. Ha presentato la serata la presidente del sodalizio torresano Roberta Stojnić, che ha salutato i presenti.

Le musiche proposte hanno creato un’autentica fusione di culture e tradizioni, unite dal potere evocativo della musica. Il programma ha abbracciato pezzi che spaziano da celebri opere della tradizione operistica francese fino a profondità espressive della musica contemporanea e le melodie folcloristiche armene. Il concerto è iniziato con la “Carmen Rhapsody” di Michael Webster, interpretata con maestria da Chiara Leonardi, Zorana Belušević e Rudi Ferenac. Questa rivisitazione dell’iconica “Carmen” di Georges Bizet ha messo in risalto le melodie più celebri dell’opera originale, rielaborate in una chiave elegante e dinamica. Successivamente, Milica Orlić, Branka Drakul e Rudi Ferenac hanno incantato il pubblico con la “Sarabanda” di Isidora Žebeljan, una meditazione musicale densa di emozioni, che rielabora il carattere lento e solenne della danza barocca della sarabanda. Infine, il “Trio di Khachaturian”, interpretato da Milica Orlić, Branka Drakul e Rudi Ferenac. Quest’opera giovanile scritta dal compositore armeno Aram Khachaturian durante i suoi studi al Conservatorio di Mosca, rispecchia perfettamente lo stile distintivo ed esotico di Khachaturian, lasciando il pubblico in estasi.

Riassumendo, la serata ha dimostrato come la musica possa fungere da ponte tra culture differenti, regalando momenti di pura bellezza e connessione tra il pubblico e gli artisti. Un evento che non solo ha intrattenuto, ma ha anche celebrato la ricchezza della diversità musicale.
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