Torre. Una sentita cerimonia per ricordare le pagine decisive della nostra storia

Festeggiato il 75.esimo della Comunità degli Italiani «Giovanni Palma»

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Torre. Una sentita cerimonia per ricordare le pagine decisive della nostra storia
La consegna della targa all’UI. Foto: DENIS VISINTIN

Era il 1947 quando a Torre venne fondato il Circolo italiano di cultura “Giovanni Palma”; 75 anni dopo i torresani si sono riuniti per ricordare quest’importante anniversario e i giorni in cui, nel travagliato secondo dopoguerra, nacquero e si diffusero i Circoli italiani di cultura, poi diventati Comunità degli Italiani, continuando a far sopravvivere una cultura bimillenaria nel territorio d’insediamento storico, pur senza la presenza d’una scuola in lingua italiana, chiusa nella seconda metà degli anni Settanta del secolo scorso.

Dal 1947 si sono succeduti alla guida del sodalizio Aquilino Palma (ricoprì l’incarico fino al 1972), Mario Pomasan, Gino Zennaro, Elvino Mušković, Diego Babić, Gaetano Benčić e oggi Roberta Stojnić.
Ed è stata appunto quest’ultima a salutare le autorità presenti e il pubblico, ricordando quanti con sacrificio, convinta motivazione, senso d’appartenenza e la certezza di fare qualcosa di utile si sono impegnati in questa storia. “Voglio sottolineare come sia doveroso fare memoria di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi fecero parte, in una condizione di grande sofferenza e disagio, ma che uniti intorno a valori morali e civili di grande portata, hanno saputo costruire il loro futuro che oggi è il nostro presente. Ed è ciò che io auguro a tutti noi: di sapere costruire il futuro dei nostri giovani. Assieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando. E quindi, in questa continua rinascita, prendendo in mano con responsabilità il nostro destino, continuiamo a scrivere la nostra storia italiana”, ha terminato il suo discorso Roberta Stojnić.
La serata, condotta da Valmer Cusma, ha visto salire sul palcoscenico il Coro misto “San Martino” che, diretto dalla maestra Lolita Njegovan ha intonato gli inni nazionali “Lijepa naša” e “Fratelli d’Italia” nonché le canzoni “Montagne verdi”, “Che sarà, sarà” e “Me son inamora de Tore.” La filodrammatica giovanile, preparata da Linda Mušković, s’è presentata con “La guerra dei colori,” il Circolo Zavata gestito da Ružica Bibulić Knapić con “La giustizia se uguale per tuti.” Jelena Prekalj ha presentato l’attività del Gruppo fotografico.
Operano in seno al sodalizio anche la Banda d’ottoni (diretta da Edi Sluga) e il Gruppo vocale “I Paesani” (con capogruppo Bruno Cattunar). I due complessi non sono potuti intervenire alla serata, ma torneranno presto a esibirsi.
Tutto queste attività sono favorite dal sostegno dell’Unione Italiana, dell’Università Popolare di Trieste, della Regione Friuli Venezia Giulia, del Consolato generale d’Italia a Fiume, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Consiglio per le minoranze nazionali della Repubblica di Croazia, dal Comune e dell’Ente turistico di Torre – Abrega. Il Comune, l’Ente turistico, l’UI e l’UPT sono stati omaggiati con le targhe ricordo. L’UPT ha dal canto suo, rappresentata dal presidente Emilio Fatovic e dal segretario generale Fabrizio Somma, premiato la Comunità degli Italiani. A Roberta Stojnić è andato l’omaggio floreale del presidente dell’Assemblea dell’UI, Paolo Demarin, che ha ringraziato tutti gli attivisti e i presidenti del sodalizio succedutisi negli anni per ciò che hanno fatto e fanno per l’italianità di Torre. “La Comunità degli Italiani – ha detto Demarin – è la culla della lingua e della cultura italiana del territorio. Se non ci fosse la CI, Torre non avrebbe la sua identità culturale che è anche italiana”.
Nel ritirare il riconoscimento assegnato al Comune, il vicesindaco in quota CNI, Gaetano Benčić, ha indicato il sodalizio come “casa della cultura del nostro territorio”, ringraziando la Nazione madre, coloro che l’hanno tenuto in vita in momenti difficili, con un pensiero particolare verso quella “gente grazie alla quale a Torre la lingua e la cultura italiana vivono ancora, come pure la voglia di tenerle in vita.”
Jessica Acquavita, vicepresidente della Regione istriana in quota CNI ha portato i saluti del presidente, Boris Miletić e suoi personali, ringraziando i torresani per l’impegno verso la tutela e la promozione della lingua e della cultura italiana. Per questo s’è complimentato con loro anche il presidente dell’Università popolare di Trieste, Emilio Fatovic, perché “ha saputo tenere viva l’appartenenza e la capacità di mantenere uniti voi.”
Per il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, il futuro della Comunità torresana, forte e attiva, nonché quallo della cultura italiana qui sono rosei. Il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, ha ricordato la battaglia per la sede, oggi centro culturale del territorio e di un unico popolo, in una terra in cui tra pochi giorni cadranno i confini. Ha salutato i presenti anche il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, ricordando ai presenti che “l’Italia è fiera di voi. Siete una risorsa importante, ricca, costruttiva e produttiva per l’Italia e la Croazia.”
Hanno inviato i loro messaggi di saluto anche i parlamentari della CNI: Furio Radin (deputato e vicepresidente del Sabor croato) e Felice Žiža (deputato alla Camera di Stato slovena), impossibilitati a presenziare alla serata per motivi istituzionali. Presenti in sala diversi presidenti e vicepresidenti delle Comunità degli Italiani del Parentino.
Torre e la Comunità degli Italiani sono una cosa sola, come s’è potuto notare anche nel video dedicato alla storia del sodalizio. E la loro splendida avventura continua.

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