Statuto istriano, testimonianza di civiltà e progresso

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Statuto istriano, testimonianza di civiltà e progresso
L'intervento di Jessica Acquavita. Foto Denis Visintin

Nella storica sala della Dieta istriana, pietra miliare del parlamentarismo regionale fin dal 1861, è stata celebrata oggi, venerdì 28 marzo, la Giornata dello Statuto istriano, con la seduta solenne dell’Assemblea regionale. Questo documento cruciale, approvato il 30 marzo 1994, ha segnato un passo importante verso la valorizzazione dei diritti e delle identità culturali nella Regione istriana. La gioia per la sua approvazione non è durata a lungo. Due settimane dopo, il 14 aprile, il governo croato decise di abolire 36 articoli dello Statuto. La saga normativa proseguì fino al 2 febbraio 1995, quando la Corte costituzionale intervenne, approvando 18 articoli e abolendone altrettanti, in gran parte legati al bilinguismo e all’uso ufficiale della lingua italiana negli organi regionali.
La combattuta storia dello Statuto istriano è una testimonianza tangibile di una battaglia di civiltà e progresso, i cui valori fondamentali sono oggi riconosciuti a livello nazionale. Più che un documento giuridico, ha portato alla luce i valori della multiculturalità, della tolleranza interetnica, della convivenza pacifica e dell’antifascismo. Celebrandola, è stato rinnovato l’impegno verso questi valori, riflettendo sul percorso compiuto e le sfide da affrontare verso un futuro di inclusione e rispetto reciproco.
Ad aprire la seduta nel ricordo di quella data con cui s’accentuarono l’identità e la direzione di sviluppo istriano, moderata in croato e in italiano da Jelena Vitasović e Šandor Slacki, è stata la presidente dell’Assemblea regionale Sandra Čakić Kuhar, che ha ricordato il percorso d’approvazione del documento, basilare per la convivenza e la tolleranza in Istria. La vicepresidente della Regione in quota CNI Jessica Acquavita ha ringraziato per l’approvazione di questo documento, che ha reso possibile la sua odierna espressione in lingua italiana ai convenuti e la tutela del bilinguismo in Istria. Per il presidente regionale Boris Miletić l’approvazione dello Statuto è stato un passo importante per la tutela del bilinguismo, del nostro stile e dello spirito di vita.

Foto Denis Visintin

Sono intervenuti alla cerimonia il ministro della Sanità Irena Hrstić, che ha portato i saluti del presidente del governo Andrej Plenković, il sindaco di San Pietro in Selve Mario Bratulić, che ha recato i saluti del presidente del Sabor Gordan Jandroković e Melita Mulić, consulente del Presidente della Repubblica per i diritti dell’uomo e la società civile, intervenuta in rappresentanza di Zoran Milanović.
L’inno nazionale e quello regionale sono stati intonati dal gruppo vocale femminile “Romansa” di Buie, che si è esibito anche più avanti. Nel corso della cerimonia, a cui erano presenti esponenti della vita politica, sociale e culturale regionale e altri ospiti, è stato proiettato un video dedicato agli investimenti in Istria nell’ultimo periodo.
Al termine, sono stati consegnati i ringraziamenti regionali ai meritevoli: alla “Maistra” di Rovigno, tra i leader turistici nazionali e regionali, alla “Kamen” di Pisino per il contributo all’economia regionale, a Dragan Stokić per il suo impegno nello sport e a Ettore Beggiato per il contributo dato alla conservazione del patrimonio e il dialogo fra l’Istria e il Veneto. I riconoscimenti sono stati consegnati da Boris Miletić e Sandra Čakić Kuhar.

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