Sorte incerta per l’edificio dell’ex farmacia di Albona

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Sorte incerta per l’edificio dell’ex farmacia di Albona

ALBONA | È stato aperto un nuovo capitolo della storia infinita dell’ex Farmacia di Albona. Nei giorni scorsi, infatti, è stato pubblicato il nuovo bando di gara per la vendita dell’edificio di via Aldo Negri, il cui testo era stato approvato a maggioranza di voti alla seduta del Consiglio cittadino di Albona che si era tenuta a fine febbraio.

Prezzo ribassato del 25%

Non essendo riuscita a vendere l’immobile al primo concorso, bandito nell’ottobre 2017, nei mesi successivi la Città aveva deciso di abbassare il prezzo iniziale del 25 per cento, da 2,65 a 1,99 milioni di kune, nella speranza di attirare in questo modo l’interesse dei potenziali investitori. Il prezzo precedente era stato giudicato evidentemente troppo elevato, tant’è che nessuno aveva manifestato il proprio interesse per acquistare l’immobile di via Aldo Negri.

Un mese e due quotidiani…

Questa volta il bando di gara rimarrà aperto 30 e non soltanto 15 giorni ed è stato pubblicato su due quotidiani (“Glas Istre” e “Novi list”), e non soltanto su uno, come la prima volta. Rimangono invariati gli altri particolari e le condizioni del bando, tra cui la destinazione d’uso dell’edificio, che negli anni passati era stato utilizzato dalla Città anche per offrire ospitalità alle persone meno abbienti.

La destinazione d’uso

La struttura, che attualmnente versa in condizioni non proprio brillanti e del cui restauro si parla da diversi anni, potrà essere impiegata dal futuro acquirente a uso commerciale e residenziale, ma anche soltanto commerciale, come pure sociale, pubblico oppure turistico. L’edificio potrebbe così anche ritornare al… passato, ossia venir ritrasformato in un albergo, simile a quello operante alla fine degli anni ‘30 del secolo scorso, subito dopo la sua inaugurazione, ai piani superiori.

L’hotel «Roma»

Oltre all’hotel “Roma”, gestito dalla famiglia Dobrić-Dobrini, già in quegli anni, ma anche nei decenni successivi, al pianterreno dell’edificio operava una farmacia, come risulta dal libro di cartoline d’epoca “Saluti da Albona” di Marijan Milevoj. Il primo affittuario risulta essere stato il farmacista Patelli, che in quello stesso periodo gestiva anche altre due farmacie ad Abbazia e Visinada.

Leggende metropolitane

“Per quanto riguarda le affermazioni secondo le quali l’edificio attuale sarebbe stato ideato come una parte di una struttura più ampia, credo che si tratti soltanto di una leggenda metropolitana”, afferma lo storico Vedran Kos, dirigente del Museo popolare di Albona, istituzione attiva in seno all’Università popolare aperta (UPA).

Bene culturale protetto

La Città è diventata proprietaria dell’intero immobile meno di dieci anni fa. Essendo l’edificio uno dei beni culturali protetti della Cittavecchia di Albona, gli interventi devono essere eseguiti nel rispetto delle indicazioni e delle prescrizioni della Soprintendenza ai beni culturali. Inoltre, in armonia con il vigente Piano d’assetto urbanistico per Albona e Fratta (Presika), i lavori non possono venir estesi oltre i 281 metri quadrati della particella catastale che ospita l’edificio e il suo cortile, un fattore limitativo che potrebbe dissuadere i potenziali investitori.

Modifiche (im)possibili?

Tuttavia, come specificato nel bando di concorso, modifiche, alla cui definizione la Città sta lavorando con i responsabili per il patrimonio edilizio della Facoltà di Architettura di Zagabria, saranno possibili soltanto se approvate dagli addetti alla soprintendenza ai beni culturali. Saranno considerati acquirenti idonei persone fisiche o giuridiche che non hanno debiti pendenti nei confronti del venditore, mentre gli arredi negli spazi dell’ex farmacia non sono inclusi nel prezzo iniziale, né sono oggetto di vendita.

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