Šikuli diventa zona turistica e residenziale

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Šikuli diventa zona turistica e residenziale

ALBONA | Nei giorni scorsi si è concluso il dibattito pubblico per il Piano d’assetto urbanistico per Šikuli. Situato a circa 7,5 chilometri a sudest della Cittavecchia di Albona, il villaggio, abbandonato già da decenni, ha attirato l’attenzione di Valery Garipov, geofisico di Mosca, il quale ha scelto Šikuli per uno dei suoi investimenti istriani: la sua ditta polese “Rezidencija Šikuli” intende ricostruire il villaggio realizzandovi una zona turistica con 400 posti letto, una zona di sport e ricreazione con 100 posti letto, come pure una zona residenziale. La superficie compresa dal Piano è di 13 ettari.

Il progetto

La Delibera sull’elaborazione del Piano d’assetto urbanistico per il villaggio di Šikuli è stata approvata dal Consiglio cittadino il 3 agosto 2016. A coprire le spese della compilazione del documento, affidata alla ditta zagabrese “Urbanistica” e costata circa 170mila kune, è stato l’investitore in conformità con l’accordo sul finanziamento del Piano d’assetto urbanistico che l’investitore, Garipov, ha firmato con il sindaco albonese, Valter Glavičić, nel dicembre 2017. Su due ettari della superficie compresa dal Piano si pianifica una ricostruzione completa o parziale delle dodici case in rovina, che dovrebbero essere adattate in strutture turistiche da essere date in affitto o vendute. Gli altri posti letto sono pianificati nei futuri alberghi e negli appartamenti per uso turistico e residenziale, oltre che nella zona di sport e ricreazione. Per quanto riguarda l’infrastruttura sportiva, oltre ai sentieri ciclabili e pedonali, vi si intende allestire, per esempio, pure un parco acquatico e un’area di allenamento per i giocatori di golf. L’investitore intende costruire pure l’infrastruttura idrica, fognaria, elettrica e quella stradale nell’area in questione.

I misteri da chiarire

“E a carico di chi, dell’investitore o della Città e dei cittadini albonesi, sarà la ricostruzione delle strade non comprese dal Piano, tramite le quali si raggiunge il villaggio?”, chiedono i consiglieri cittadini degli Indipendenti insieme, Tanja Pejić, Darko Martinović e Silvano Vlačić, e il presidente del Comitato consiliare per la tutela dell’ambiente, Mladen Bastijanić, i quali si sono soffermati sulla stessa questione anche nelle loro obiezioni avanzate durante il dibattito. A loro avviso, prima di avviare il dibattito pubblico sul Piano, la Città avrebbe dovuto provvedere pure alla redazione e alla pubblicazione dell’accordo in cui, come specificato in quello firmato da Garipov e Glavičić l’anno scorso, sarebbero stati concordati i particolari relativi al finanziamento dei lavori di ampliamento e ricostruzione dell’infrastruttura stradale che da Albona conduce a Šikuli, che diventa problematica già nell’abitato di Kranjci – infatti, le strade sono troppo strette per una circolazione a doppio senso di marcia. “Sono informazioni di cui i consiglieri cittadini dovrebbero disporre nel momento in cui saranno invitati a votare per il Piano”, ha precisato Tanja Pejić.

Il patrimonio etnografico

Inoltre, i tre consiglieri cittadini e Bastijanić sottolineano l’importanza di proteggere il patrimonio etnografico e storico del villaggio, ovvero l’aia e il sentiero “Komunski put” (la strada principale nel luogo), registrandolo come un bene storico-culturale. Per il momento, Šikuli è definito nel Piano ambientale della Città di Albona come “abitato storico con caratteristiche rurali”. Secondo Anamarija Lukšić, assessore all’Assetto territoriale, contrariamente a quanto affermano i tre consiglieri e Bastijanić, il villaggio non sarebbe nella lista dei beni culturali protetti del Ministero croato della Cultura. La terza obiezione degli Indipendenti insieme e del presidente del Comitato per la tutela ambientale è legata alla scelta della Città di svolgere il dibattito pubblico per il documento in questione prima dell’approvazione dello Studio sulla capacità ricettiva turistica della Città di Albona, la cui rielaborazione è ancora in corso. “Questo Piano non dovrebbe trovarsi in Consiglio prima dell’approvazione dello Studio, un documento molto importante per lo sviluppo sostenibile del turismo”, dicono gli Indipendenti insieme e Bastijanić.

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