Sfruttare l’energia del mare. Ci pensa «Coastenergy»

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Sfruttare l’energia del mare. Ci pensa «Coastenergy»

ALBONA | “Coastenergy Blue Energy in Ports and Coastal Urban Areas” è il titolo del progetto del Programma Interreg V-A Italia-Croazia presentato ieri nella Biblioteca civica di Albona, dove, dopo la conferenza stampa, si è tenuta la prima riunione tra i rappresentanti degli otto partner nell’iniziativa. Avviato a gennaio e finalizzato alla creazione dei prerequisiti per la realizzazione di iniziative commerciali innovative nel settore dell’energia blu con lo scopo di trasformare i porti e le aree costiere in piattaforme per uno sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile, il progetto proseguirà fino al 2021.

Energia rinnovabile sulla cresta dell’onda

L’iniziativa mira ad agevolare – tramite l’analisi, la valutazione e la promozione del potenziale energetico e dell’infrastruttura nei porti e nelle aree costiere urbane nel Mediterraneo – la realizzazione di progetti che poggiano sullo sfruttamento dell’energia termica del mare e di quella delle onde marine. Le iniziative garantiranno lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia dell’ecosistema marino e costiero in armonia con le altre attività nell’area costiera del Mediterraneo. Capofila del progetto è l’Agenzia per l’energia della Regione istriana IRENA, che collaborerà alle attività con l’Agenzia per lo sviluppo della Città di Ragusa (DURA), il Centro internazionale per lo sviluppo sostenibile del sistema energetico, di quello idrico e del sistema ambientale SDEWES, la Città di Porto Tolero, l’Università di Udine, l’Università di Camerino, la Comunità delle Università mediterranee di Bari e la Camera di Commercio di Chieti e di Pescara. “Essendo l’energia blu ancora insufficientemente sfruttata, si cercherà di definire nuove possibilità di sfruttamento dell’energia termale del mare tramite l’utilizzo dei sistemi di pompaggio. Si tratta di una tecnologia che in Croazia esiste già e che rappresenta un grande potenziale nel settore turistico, ma non è ancora regolata dalle leggi”, ha detto, a nome dell’IRENA, Dalibor Jovanović, confermando che l’altra fonte di energia su cui è incentrato il progetto è quella delle onde, con soluzioni già attuate in Italia e che potrebbero essere applicate anche in Croazia.

Un osservatorio italo-croato

La Comunità delle Università mediterranee di Bari si occuperà – stando al rappresentante, Flavio Camerata –, del coordinamento delle attività di comunicazione, fondamentali in tutti i progetti Interreg. Quelle che saranno attuate a livello locale interesseranno gli stakeholder e i gruppi target del progetto, come le imprese interessate a realizzare investimenti nel settore dell’energia blu. Le attività di comunicazione congiunte a livello nazionale e internazionale saranno finalizzate alla disseminazione dei risultati del progetto e delle informazioni relative alle buone pratiche. “Il nostro compito arriva al termine del progetto e consisterà nella realizzazione di un osservatorio italo-croato permanente sui problemi dei sistemi dell’energia del mare, rinnovabile, nei porti e nelle aree costiere. Con questo strumento finale si tenderà ad armonizzare le procedure di entrambi i Paesi nell’ambito delle energie rinnovabili, blue energies”, ha detto Chiara Invernizzi, docente dell’Università di Camerino. Gli altri obiettivi del progetto sono: il miglioramento della collaborazione e dello scambio di conoscenza tra le amministrazioni pubbliche, le imprese, i centri di ricerca e i cittadini. Quindi, la definizione, con l’assistenza di almeno 20 centri di ricerca, di nove aree costiere aventi il maggiore potenziale d’investimento e l’instaurazione di rapporti con almeno 40 imprese italiane e croate con lo scopo di promuovere e avviare collaborazioni tra il mondo imprenditoriale e le amministrazioni pubbliche finalizzate alla realizzazione dei progetti pilota, come anche la creazione di una banca dati online in cui saranno disponibili agli investitori e ai cittadini interessati tutti i dati e le informazioni riguardo alle opportunità di investimento nella Regione istriana e nelle aree mediterranee circostanti. Il progetto porterà all’approfondimento delle conoscenze relative al potenziale energetico delle coste italiana e croata, allo sviluppo di una “rete energetica costiera” tesa a migliorare la collaborazione tra gli stakeholder, come pure la compilazione degli studi di fattibilità dei progetti pilota dell’energia blu nelle aree target.
Stando a Marin Miletić, rappresentante del Segretariato Congiunto Interreg V-A Italia-Croazia, il progetto rientra nell’area delle innovazioni blu, uno dei quattro assi prioritari del Programma Interreg Italia-Croazia. A nome degli altri partner sono intervenuti Tea Soldo (DURA) e Tihomir Tomić (SDEWES Zagabria). Il valore complessivo del progetto, finanziato nella misura dell’85% dal Programma Interreg, è di circa 1,82 milioni di euro, mentre il budget dell’IRENA è pari a 207.610 euro.

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