Sergio Demark, artigiano e artista versatile

Nel suo garage, diventato officina, il falegname è l’unico in Istria a costruire ancora i tipici bassetti, strumenti musicali dei «gunzi», un tempo presenti a tutte le feste

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Sergio Demark, artigiano e artista versatile
Sergio Demark con alcune delle sue creazioni

Quando arriva il tempo della pensione alcuni preferiscono godersi il meritato riposo, mentre altri riprendono in mano tutti quei passatempi spesso accantonati o trascurati a causa dei tanti impegni lavorativi. Il signor Sergio Demark ha decisamente scelto la seconda opzione: abbandonati i panni dell’autista dopo più di 36 anni di onorato servizio, oggi si dedica alla pittura, alla scultura, alla musica e alla falegnameria. Ed è proprio quest’ultima che ha attirato la nostra attenzione, tanto da volerne sapere di più, per poi scoprire un interno mondo racchiuso nella sua casa e nel suo garage trasformato in laboratorio.

Originario di Lupogliano, Sergio Demark vive ormai da tempo a Umago dove ha costruito una famiglia e trovato amici con i quali condivide le sue passioni. Interessato all’arte, Sergio ha iniziato come pittore e scultore, mostrandoci uno dei suoi primi lavori, un uccellino intagliato nel legno a soli 17 anni. Da quella prima opera ne ha fatta di strana e oggi è l’unica persona in Istria a realizzare i tipici bassetti istriani, strumenti musicali a corda suonati dai “gunzi”, piccole orchestre locali che rallegravano il pubblico con musica da danza in varie occasioni, dal Carnevale ai matrimoni.

Coccolare il legno
Un lavoro lungo e meticoloso quello che Demark svolge quotidianamente per dare vita a questi gioielli della tradizione nostrana. “Bisogna coccolare il legno ogni giorno, senza trascurarlo, per ottenete uno strumento di qualità – spiega l’artigiano –. Per costruire un bassetto sono necessari all’incirca 40-45 giorni di lavoro costante, facendo attenzione a tutti i dettagli”. La sua è una passione di famiglia: anche il nonno e il papà lavoravano il legno, lui quindi ha seguito le loro orme e oggi uno dei figli dipinge a sua volta. Per quanto riguarda però la costruzione dei bassetti, il signor Sergio potrebbe essere definito un autodidatta. “Ho iniziato da zero, il signor Libero Vuk di Poglie di Rozzo (Ročko Polje) che si occupava proprio della costruzione di strumenti musicali, mi ha insegnato la teoria – spiega Demark –. Anni fa sono andato nella sua officina e mi ha detto tutto quello che c’era da sapere. Ritornato a casa sapevo tantissima teoria, però nulla di pratico. Mi sono messo quindi a lavorare, a provare e riprovare, costruendomi addirittura da solo gli strumenti da lavoro necessari, perché non avevo nulla. Il primo bassetto non è venuto benissimo, il secondo nemmeno, il terzo andava già meglio e così ho preso la mano, con tanta costanza e soprattutto con tanta pratica”.
Oggi il falegname è alle prese con la costruzione del suo 16.esimo bassetto, destinato ad alcuni amici di Cividale del Friuli. Non si tratta di un’attività che frutta molto; l’impegno è ripagato dal suo amore per le tradizioni e dalla voglia di mantenere in vita e tramandare alle future generazioni il patrimonio musicale istriano. Di tutti gli strumenti costruiti finora, 5 ne ha regalati, di cui uno al Museo degli strumenti musicali di Piemonte d’Istria e un altro al Museo civico di Umago. In quest’ultimo è stata pure allestita una mostra intitolata proprio “Il bassetto istriano”, che ripercorre la storia e le tradizioni legate a tale strumento, alla cui realizzazione ha contribuito lo stesso Sergio Demark. “Una volta il valore di un bassetto corrispondeva a quello di una mucca; capitava spesso che si ricorresse al baratto per pagarlo – precisa l’artigiano –. Oggi non si ha un grande guadagno da questa attività, lo faccio esclusivamente per mantenere e tramandare le tradizioni”.

Un’orchestra in miniatura

Le materie prime
Trovare la materia prima per realizzare un bassetto non è però un gioco da ragazzi, infatti, non si può utilizzare qualsiasi tipo di legno e inoltre, le corde vengono realizzate con le pareti dell’intestino delle pecore. Per assemblare una sola corda sono necessarie circa 30 budella a cui servono due mesi per asciugarsi e raggiungere il giusto spessore. Una volta lungo la penisola non mancavano di certo gli ovini, ma oggi la situazione è un po’ diversa e bisogna cercare il materiale altrove. “Le pecore di montagna sono più resistenti, ma è difficile trovarle in questa zona, quindi compro le parti di cui ho bisogno da un allevamento di Varaždin, che mi garantisce anche una migliore qualità – spiega il signor Sergio –. Anche il legno, costituisce un problema. Ho girato tutta la Slovenia per trovare la giusta tipologia di abete o acero, ma non ho avuto successo. Dovrò andare fino a Trento, dove vendono legname per la costruzione di strumenti musicali”. Una volta trovate le tavole giuste bisogna mettersi all’opera, curando ogni minimo particolare, valorizzando il legno e le sue proprietà, fino a ottenere un prodotto praticamente perfetto. “Più sottile è lo spessore meglio è, ma anche qui bisogna fare attenzione che questo non ceda sotto la pressione delle corde. Quando si accorda uno strumento c’è il rischio che, stringendolo troppo, il legno ceda e si spezzi, bisogna fare molta attenzione anche a questo particolare”, sottolinea Demark.
Il suo sapere è il risultato di tanta pratica e di un miglioramento costante per raggiungere risultati raffinati e unici, tanto che l’artigiano si fonde con l’artista e l’intenzione è quella di intagliare una testa di leone sul ricciolo del bassetto che sta costruendo. Sarebbe un peccato, però, non condividere la sua miniera di sapere, perciò l’artigiano sta scrivendo un libro in cui svela segreti e tecniche per l’assemblaggio del bassetto. “Quando ho iniziato non ho avuto libri o manuali da consultare, a parte i consigli del signor Libero Vuk. Ho appreso tutto da solo – precisa Demark –. Nel volume che sto stendendo, e che dovrebbe essere finito entro la fine dell’anno, inserirò tutte le misure, le tecniche, i procedimenti da seguire per realizzare uno strumento di questo genere. Inoltre, ci sarà una parte storica: sappiamo che il bassetto è presente in Istria da almeno 150 anni, giunto dall’Austria. Oggi esistono 2 o 3 di questi strumenti che recano ancora il timbro dell’Impero austroungarico. All’inizio il bassetto aveva 4 corde, ma gli istriani hanno tolto 1 o 2 corde a seconda della necessità”. Testimonianza di un’altra epoca storica, in cui i tempi duri non sono mancati, ma a renderli più sopportabili ci ha pensato la musica. “Mi è capitato di rinnovare un bassetto antico e aprendolo si poteva vedere tutta la miseria di quell’epoca; è stata una passeggiata indietro nel tempo di 100 anni – racconta l’artigiano –. Quando l’ho aperto era in pessime condizioni, le giunzioni si erano allentate, erano tenute assieme con il fil di ferro, una vera dimostrazione dell’arte dell’arrangiarsi anche in piena povertà”.

Grande versatilità
Non solo artigiano, ma anche restauratore, in realtà il signor Demark ci ha stupiti con la sua versatilità. I quadri che ci ha fatto vedere sono sorprendenti per il loro realismo, sembrano istantanee di momenti di straordinaria quotidianità, con protagonisti i boscarini e la vita dei campi. L’Istria e la musica si ritrovano anche nelle sue sculture: ha riprodotto un’intera orchestrina, con tutti gli ingranaggi; basta girare la manovella e le figure lignee iniziano a muoversi, quasi prendendo vita. Sergio è anche attivo presso la Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago, dove ha il sostegno del sodalizio nell’organizzare mostre e promuovere il suo lavoro, ma ha anche molti amici e conoscenti. Inoltre, partecipa spesso alla gara del pane, portando a casa anche numerosi premi. “Quando vinco, le signore non sono proprio contente, ma all’ultima edizione avevo fatto il pane sotto la campana nel caminetto e appena sfornato si vedeva che la crosta era fragrante e croccante”, precisa Demark, un uomo dalle mille risorse.
L’importante è non fermarsi. Sembra essere questo il suo motto. Se poi ci aggiungiamo la cura per i dettagli, la pazienza e la tenacia, accompagnati dall’amore per ciò che si fa, otteniamo risultati sorprendenti nei settori più disparati. Oltre a costruire strumenti musicali, il signor Sergio li suona pure, accompagnato da un gruppo di amici. La buona volontà e il talento non mancano e siamo sicuri che saranno ancora molte le sorprese che prenderanno forma nella sua piccola officina a Umago.

L’artigiano mente realizza un bassetto

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