San Girolamo di Valizza: un restauro possibile

Ribadite al seminario «Patrimonio dimenticato: altari di legno in Istria» le intenzioni di conservare la statua lignea policroma della parrocchia di Salvore

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San Girolamo di Valizza: un restauro possibile

Con il IX seminario del progetto “Patrimonio dimenticato: altari di legno in Istria”, che si è tenuto ieri a Valizza, realizzato in collaborazione con l’Istituto di storia dell’arte, l’Istituto Croato di restauro e il Museo storico e navale dell’Istria con il tema “Statua lignea di San Girolamo a Valizza”, si vuole ora mantenere viva la storia della parrocchia di Salvore, ricca di sculture lignee. Il simposio è stato inaugurato dal presidente della Comunità degli Italiani di Salvore Silvano Pelizzon, dalla vicesindaco di Umago Floriana Bassanese Radin e dalla storica Marina Paoletić. Introduzioni che sono servite per ribadire la volontà di mantenere vivo e, dunque, di restaurare un patrimonio storico molto importante anche nei piccoli centri come per esempio Valizza che si trova nella parrochia di Salvore, sotto il Comitato locale di Madonna del Carso e nel comprensorio di Umago.
Patrimonio da valorizzare
La storica dell’arte Vlasta Zajec ha presentato la statua lignea di San Girolamo che ha esaltato in primis il valore artistico dell’opera, mentre la restauratrice Kristina Bin Latal dell’Istituto croato di restauro ha parlato dei lavori di conservazione e restauro di una scultura policroma in legno sull’esempio di questa statua. Nella parte pratica del seminario sono state presentate tecniche storiche di doratura e procedure di restauro su altari in legno policromo (laboratorio guidato dalle conservatrici-restauratrici Laura Stipić Miočić, Kristina Bin Latal e Lucija Roce del Dipartimento di restauro di Dignano – Jursici.
Interessante notare che quest’anno il Museo civico di Umago e la Comunità degli Italiani di Salvore hanno pubblicato un volume dedicato al territorio e intitolato “Il promontorio dell’Adriatico: Salvore nell’età della Serenisima“ nel quale si parla anche delle sculture lignee della parrocchia di Salvore.
Un’opera preziosa
La statua lignea policroma di San Girolamo penitente che si trova a Valizza, è una preziosa opera scultorea che rientra tra i migliori esempi di scultura della prima metà del XVIII secolo in Istria. La cappella fu costruita nel 1746. Oggi la statua è ridipinta in modo inappropriato e su di essa sono visibili diversi danneggiamenti. A causa del suo valore artistico e storico – culturale, andrebbe restaurata in modo professionale, per consentirne l’adeguata presentazione e l’ampliamento delle conoscenze sull’opera.
Una storia complessa
Ed è proprio l’ultimo volume su Salvore e la Serenissima che spiega, inoltre, quella storia, forse addormentata, ma non dimenticata che ora si vuole far rivivere. “Gli edifici di culto – è scritto nella pubblicazione – nel territorio della parrocchia di Salvore conservano diversi interessanti esempi di scultura lignea di pregio. Tra questi, per qualità e contesto della committenza, spicca la statua barocca di S. Girolamo nell’omonima cappella a Valizza. La scultura è un esempio dell’iconografia ampiamente diffusa di S. Gerolamo rappresentato come penitente. Con l’ausilio di ulteriori manufatti del XVI e XVII secolo viene delineata la genesi della tipologia e determinate le influenze sulla soluzione adottata a Valizza. Sono state individuate una statua rinascimentale del santo, realizzata in terracotta alla metà degli anni Venti del XVI secolo dallo scultore toscano Pietro Torrigiani (1472 – 1528) per i monaci di S. Gerolamo a di Siviglia, una statuina bronzea del Kunsthistorisches Museum a Vienna e due sculture di S. Gerolamo scolpite da Alessandro Vittoria (1525 – 1608) per le chiese veneziane di Santa Maria Gloriosa dei Frari e di San Fantin (la scultura da quest’ultimo luogo di culto si trova attualmente nella Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo). All’inizio del XX secolo gli storici dell’arte austriaci (Hermann Julius Hermann e Otto Egger, Leo Planiscig) proposero per la statuina in bronzo nessi interpretativi con le influenze dell’espressione scultorea del Vittoria, mentre negli anni Settanta Manfred Leithe-Jasper capovolse in modo convincente tale teoria. Egli datò il manufatto alla fine del XVII secolo e lo collegò all’archetipo la cui attribuzione venne accostata all’affermato scultore tedesco Georg Petel (1601 – 1634). In questa sede si ribadisce che, nonostante tale ipotesi l’influenza delle soluzioni scultoree del Vittoria sull’opera di Petel, non può essere del tutto esclusa. Manfred Leithe-Jasper, connotando la dimensione del loro utilizzo che spazia dall’esposizione nelle Kunstkammern allo strumento ausiliare di studio e lavoro nelle botteghe di scultura, evidenziò quindici varianti e repliche della scultura di S. Gerolamo. A queste vanno aggiunte alcune altre raffigurazioni di tale tipologia che, in seguito alla pubblicazione del contributo di Leithe-Jasper, comparvero alle aste. La statua di Valizza, rispetto a tutti gli esempi noti di sculture di questo gruppo, si distingue per le dimensioni sensibilmente maggiori e, inoltre, con esse non condivide gli specifici dettagli morfologici. Pertanto, le questioni legate alla sua attribuzione, alla provenienza e ad una più precisa datazione continuano a rimanere aperte”.
Su commessa di Gerolamo Fonda
La cappella a Valizza venne fatta erigere nel 1746 dal vescovo di Nona e Traù, Gerolamo Fonda (1686 – 1754) in onore del suo Santo Patrono. Il prelato fu indiscutibilmente anche il committente della scultura che oggi si presenta riverniciata in modo inadeguato.
“Per il suo valore artistico e storico – culturale il ritratto del Fonda è stato di recente restaurato e ora si trova temporaneamente nel Municipio di Umago – ha fatto notare Floriana Bassanese Radin – e così si spera di fare al più presto anche con la statua lignea di San Girolamo di Valizza”.

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