Salvore. Una passeggiata nella storia

e attivisti del sodalizio a conoscere meglio Pola e i suoi dintorni, dalle sue fortezze all’affascinante mondo sotterraneo di Zerostrasse, all’antica Nesazio, ultima roccaforte degli Histri

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Salvore. Una passeggiata nella storia
Alla scoperta delle fortezze di Pola. Foto: CI SALVORE

“Turisti a casa propria”. Questo il titolo dell’escursione organizzata dalla Comunità degli Italiani di Salvore, che ha visto protagonista Pola e le località circostanti. Una passeggiata nella storia tra resti romani e fortificazioni austriache per una trentina di soci e attivisti del sodalizio di Salvore, tra i quali pure il vicepresidente Daniel Ossich e alcuni membri della Giunta esecutiva. Un saluto alla primavera appena sbocciata con l’obiettivo di valorizzare i tesori nascosti della penisola, accompagnati dalla guida turistica connazionale Martina Dagostini.

La prima tappa ha visto una visita alla fortezza di Punta Christo, roccaforte costruita verso la fine del XIX secolo a Stignano, sull’omonima penisola. Qui i connazionali hanno appreso tutte le fasi di costruzione della fortezza, dalla prima torre martello, alla struttura circolare, fino alle due ali poligonali e al fossato. Estesa su un’area di 10mila metri quadrati è la più grande fortificazione austroungarica del territorio e nonostante sia stata abbandonata a lungo, oggi al suo interno vengono organizzati concerti, mostre e altre manifestazioni culturali. Difatti, grazie all’associazione che si occupa della struttura, la comitiva ha potuto visitare pure l’interno, dal quale è possibile ammirare pure la diga foranea.
L’esperienza è continuata con una visita al Forte San Giorgio, sulla collina di Monte Ghiro, costruito nella seconda metà dell’Ottocento per proteggere il porto di Pola. Qui Martina Dagostini si è soffermata in particolare sulla seconda fase d’ampliamento della struttura, che ha visto la costruzione della torre martello e della fortificazione circolare.
Particolarmente suggestiva la visita ai tunnel sotterranei “Zerostrasse”, che si estendono sotto il colle del Castello veneziano. Furono costruiti durante la Prima guerra mondiale come ripari da possibili attacchi aerei. Formano un mondo sotterraneo composto da bunker, fosse, gallerie, passaggi, magazzini per munizioni e corridoi di comunicazione, che formano una vasta rete di tunnel, accessibile da vari punti. Grazie a un ascensore oggi Zerostrasse è collegata direttamente al Castello veneziano, dal 1961 sede del Museo storico e navale dell’Istria, fondato il 31 dicembre del 1955 come Museo della rivoluzione. Oggi è un’istituzione pubblica di carattere regionale, che si occupa della conservazione di parte del patrimonio nazionale e antropologico dal Medioevo più sviluppato ai giorni nostri. Un patrimonio che viene direttamente o indirettamente presentato al pubblico con mostre periodiche o permanenti e pubblicazioni.
“Dopo una breve pausa pranzo e tempo libero per la città secolare abbiamo fatto visita alla fortezza di Verudella, una delle rocche meglio conservate, oggi sede dell’Acquario, che si occupa pure della manutenzione della struttura. Delle originali 56 fortificazioni nell’area di Pola, oggi se ne contano 31, delle quali 17 roccaforti, 8 batterie di artiglieria, corpi di guardia, polveriere e altri edifici. La fortezza di Verudella è inserita nel Registro dei beni culturali sotto la tutela della Repubblica di Croazia dal 2008. Per finire quest’escursione storico-culturale, siamo andati a Nesazio, antico centro fortificato dell’Istria di fondazione preromana, che continuò a esistere in epoca romana e nell’Alto Medioevo, oggi tra i principali siti archeologici della penisola istriana. Quindi, abbandonando i tracciati dell’impero asburgico per ripercorrere la storia agli albori delle civiltà, abbiamo toccato il discorso dei castelli in Istria, degli Histri, della loro ultima roccaforte e della definitiva conquista dei Romani. Sono contenta di aver fatto un’uscita di questo tipo, un itinerario alternativo, fuori dai soliti tour turistici. Una bella e lodevole iniziativa della CI di Salvore che ha destato tanto interesse tra i soci, turisti per un giorno a casa propria, scoprendo cose che non avevano mai visto”, ha concluso Martina Dagostini.

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